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Questo argomento contiene 13 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Marina Pierini 13 anni, 1 mese fa.
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Marina PieriniMi e’ capitato di risentire al telefono, giorni fa, una persona che conosco da tempo, che mi ha cercata ripetutamente fino a trovarmi su un vecchio numero di cellulare che a lungo non ho utilizzato piu’. Sono rimasta abbastanza stupita da questa telefonata, perche’ si tratta di una persona con la quale non ero in buoni rapporti all’inizio. Ci siamo “annusate” e fin da subito c’e’ stato qualcosa che ci ha spinte a diffidare l’una dell’altra. Abbiamo litigato spesso, magari anche per cose futili, e poi all’improvviso non so bene nemmeno io come e perche’…abbiamo scoperto di avere molte cose da offrirci, da comunicarci e sulle quali confrontarci. L’essere state “nemiche” …lo dico naturalmente in maniera molto soft…in qualche modo ci mette oggi nella condizione di non aspettarci nulla dall’altra e questo anziche’ essere motivo di allontanamento crea una serenita’ e una “non aspettativa” che sembra essere fruttuosa. Voi come vivete le amicizie? Se vi concentrate sulle persone che avete attorno, che cercate quando siete felici o infelici, alle quali pensate con affetto…che tipo di dispiacere vi possono infliggere? Che cosa vi aspettate, che una volta deluse non riuscite ad accettare serenamente dell’altro? Avete mai provato a “cambiare” i loro atteggiamenti? magari a fin di bene, perche’ le vedevate soffrire, come siete riuscite ad aiutare le persone della vostra vita?
Marina MeleMolto spesso i migliori rapporti nascono dalle discussioni e dalle provocazioni. Nelle fasi di stress escono allo scoperto i caratteri senza filtri. Uso quesa tecnica anche nelle assunzioni dei miei collaboratori perchè solo così posso capire come se la caveranno poi quando sotto stress ci finiranno loro per i problemi del cavolo che dovremo affrontare ogni giorno in questo lavoro duro in cui ogni giorno parliamo di malattie più o meno gravi. Ho sempre creduto questo. Non mi sono mai preoccupata dei conflitti e dei momenti di tensione ma delle reazioni estreme che sono da osservare con attenzione. Cioè le rabbie le trovo oneste, così come le aggressività Chi si arrabbia e chi aggresisce può spaventare ma se non, c’è cinismo c’è spontaneità, c’è visceralità pura. L’aggressivo è un leale…ovviamente lasciamo fuori i folli, i delinquenti e i deliranti. Le viltà e le vigliaccherie mi disturbano e di solito di manifestano in fughe dal dialogo e atteggiamenti devastanti sul piano pratico..i classici coltelli alle spalle. Ne ho presi alcuni, anche molto di recente…..ma in questi casi divento vendicativa e non ho scadenze. Le tenerezze e le fragilità mi avvicinano. La durezza se onesta, franca e a sguardo aperto può preoccuparmi ma la stimo e la ammiro anzi la rispetto e definisce un inizio. Ho pochissime amicizie, selezionatissime, poco routinarie. Molte sono nate da mie aggressività oneste e involontarie seguite poi da alleanze profonde e durature. Amici veri che possono ricomparire dopo anni e chiedere aiuto e io non mi tiro indietro. L’anno scorso, per chi c’era, ho rivisto una amica dopo oltre 5 anni. Stava per morire e chiedeva il mio aiuto e la mia forza per risolvere gli ultimi problemi che la sua debolezza e la sua lucidità persa non le consentiva di affrontare….me ne sono occupata. sono stata malissimo e benissimo….conservo nel cuore una notte con lei che era più piccola e un vero scricciolo di ossa ormai rotte…..un avulnerabilità così non l’avevo mai incontrata……La gratuità di una amicizia è una condizione ideale. Non cerco mai i miei amici quando sto male. E’ il loro cruccio da sempre. Io sparisco e non so chiedere aiuto. Le persone mi telefonano e io non rispondo, Mi vergoggno delle mie debolezze e non so manifestarle, non di persona, non al telefono….ma so scriverne da quando ho 5 anni….(ecco perchè il Forum, ad esempio…ma è il primo caso della mia vita in cui riesco a condividere i miei dolori…e di questo vi ringrazio in eterno)Ho amici da oltre trentanni e non pochi. Ho una amica del cuore che amo profondamente (la mia “fidanzata” e dalla quale accetto grandi critiche perchè sempre sensibile e sottile, attenta anche quando mi taglia in 2 lo stomaco. so che c’è amore profondo e la amo per questo. A volte abbiamo bisogno di tempo per ruminare le risposte dritte che ci diamo ma sappiamo che, al fondo, c’è sanità di sentimento). L’anno scorso ho chiuso una amicizia storica dopo molti anni di fatica nel reggere una distanza gelida e sempre meno nutriente sotto alcun punto di vista. Mi sono sentita offesa e umiliata in uno dei momenti più duri della mia vita anzichè ricevere sincero e incondizionato aiuto e ho chiuso senza esitare e senza possibilità di recupero. Dispiacere? Essere attaccata quando sono al tappeto. Possono uccidermi…ma se per caso mi rialzo la mia vendetta a questa forma di ingiustizia è senza pietà, per me e per tutti coloro eventualmente colpiti a causa di un mio momento vacillante che dovesse coinvolgere altri. Non ho mai provato a “cambiare” gli atteggiamenti. Non lo sento come un mio diritto. Posso parlare dritto allo sguardo e senza voltare le spalle. Posso sembrare aggressiva ma vado dritto al nocciolo e non mi ritiro dal confronto anche duro purchè aperto….poi ognuno può cambiare dentro di se …..dipende. Ho aiutato persone nella mia vita e protetto persone prive di gratitudine perchè a volte lo sento come un regalo alla loro incapacità di farcela…ma ultimamente ho imparato a risparmiare e a riconoscere più velocemnte i cretini e gli immeritevoli. Mi sono spaccata in 4 per le persone che ho amato. Cerco di non sopraffare nessuno ma di dare sempre esempio di coerenza. Ognuno poi deve camminare con le proprie gambe. Ma se non ce la fa e ha bisogno io ci sono, sempre. So agire e so aiutare agendo. Penso e poi agisco. Agisco e quindi penso…Il cuore? sempre oltre l’ostacolo anche perchè non lo sento ma so che c’è…..avrò risposto?
SirenellaEppure a volte io ho provato irritazione nei confronti di amiche, le quali ad esempio, mi confidavano sofferenze e problemi e che poi sembravano voler rimanere perversamente nella medesima situazione. Ci sono state occasioni in cui ho tentato veramente il lavaggio del cervello, credevo di poter trasfondere in loro il mio stesso desiderio di andare oltre, di imparare dagli errori, di trovare soluzioni. Mi sono resa conto molto dolorosamente, che non e’ possibile. Che a volte anche se vediamo soffrire le persone che amiamo o stimiamo, nessuno puo’ far nulla, nessuno puo’ camminare il loro cammino se esse stesse non lo desiderano. Dico che e’ stato doloroso, certamente piu’ per me che per loro, perche’ io soffro ancora oggi, nel vederle muoversi nel buio dei loro abissi…vorrei fare qualcosa e mi sento impotente. Ho capito pero’ che la mia impotenza non puo’ generare sensi di colpa e che devo accettare questo dispiacere, pur di lasciare loro il diritto e la liberta’ anche di farsi del male. Io cerco di esserci, la mia voce e’ presente ma se non vogliono andare avanti devo accettare di lasciarle li’……e’ cinico secondo te?
Marina MeleCosa è cinico? Lasciarle li? No Sirenella, non credo proprio. Non puoi entrare dentro di loro e farle diventare te per poi far fare loro un percorso che non è il loro. Chi te ne darebbe il diritto? Chi potrebbe stabilire o giudicare che sia tu nel giusto? Tu puoi “esserci”. Respirare il loro bisogno e far sentire il contatto, la disponibilità, l’umanità forte. Io non ho mai provato a fare nulla di quello che scrivi. E’ contro i miei principi, contro il mio senso di libertà, contro il diritto di “lasciar andare”. Ma mi è capitato di capire di dover agire per garantire qualcosa, magari di semplice che quella persona non fosse in grado di fare…magari cucinando per tre giorni per una persona che non riusciva a dormire e pensare o fare un lavoro, anche molto umile, al posto di una persona e poi lasciarglielo fatto. Tenere sveglia una persona perchè doveva eseguire un certo esame clinico…non so cose così apparentemente senza significato….. risolvere problemi di testamento….io credo che questi siano segni importanti ma per il concetto di : “devi fare o dovresti fare” io ho davvero l’allergia. Quando chiedo aiuto e gli altri mi rispondono cosa devo fare vado in bestia…..quindi se qualcuno vuole andare avanti e non ti ascolta, chiediti se pensi e senti di aver usato la modalità giusta, il tono giusto, se hai scelto le parole con cura e il momento e allora, se del caso, puoi riprovare ma diversamente lascia andare, secondo me……le tue parole, Sirenella, e io posso dirlo con certezza, restano nella pelle e ritornano……..Melindis
Sirenella…e’ che a volte si teme di non aver saputo fare abbastanza, ma nemmeno io credo nel “dovresti fare” ….almeno non come litania, imposizione, corruzione dell’altro… e’ dura lasciar correre ma in effetti ciascuno ha i propri tempi e forse non tutti hanno veramente voglia di risalire i propri abissi…io comunque ci provo, ad esserci sempre…speriamo sia abbastanza in certi casi 🙂
Alice/StefaniaL’amicizia per me è una forma di amore che va al di sopra di tutto, per questa ragione non trovo differenze nè ostacoli, essere amici intimi dello stesso sesso o del sesso opposto. Certo nel secondo caso bisogna saper superare insieme eventuali problemai possano nascere in momenti particolarmente difficili. Ma questo potrebbe essere un altro spunto per parlare di amicizia…infatti chiedo anche a voi cosa ne pensate sull’amicizia fra uomo e donna? Anch’io come Marina dò tutta me stessa e senza riserve a chi ha bisogno del mio aiuto, ma…ho molta difficoltà a chiedere aiuto, non so per quale motivo, anche perchè ritengo giusto che gli altri me lo chiedano, quindi dovrebbe essere così anche per me. Credo di essermi abituata a recitare la parte della persona sensibile ma forte, quella che se la cava sempre in tutte le situazioni, quella che non dice mai di no, quella che risolve sempre i problemi…in fondo non mi dispiace che si pensi questo, anche se a volte mi sento intrappolata in un ruolo che non mi appartiene e mi viene voglia di gridare le mie debolezze, le mie paure ed essere presa sul serio…o forse questo ruolo aiuta anche me ad essere veramente più forte, mah! Proprio di recente mi sono trovata a dover scuotere in maniera forte e decisa la mia migliore amica per farla riemergere da una situazione difficile. Fra me e lei c’è amore ed empatia e so come mi devo comportare quando ha bisogno di una spinta per fare le cose e volersi un pò più bene. E’ una donna intelligente, un’amica vera e anche se discutiamo, ci arrabbiamo, non ci respingiamo mai…perchè sa che è molto più difficile essere critici e sinceri e leali, piuttosto che fingere ed essere accondiscendenti per paura di perdere l’amicizia. Naturalmente anche nell’essere dura, ho molto rispetto, e anche se mi fa soffrire stare vicino a chi soffre, non scappo mai, sono sempre presente. L’amicizia è un dare e avere continuo e reciproco. Recentemente ho rotto l’amicizia con una persona che credevo condividere la mia stessa amicizia, ma non era così…ed ho sofferto molto, mi sono sentita umiliata e tradita, ma ci sono persone che si nutrono dell’amore degli altri perchè non sanno amare o ne hanno paura. Due recenti amicizie sono nate e continuate grazie ad uno scontro iniziale, piuttosto acceso, ma che è servito a chiarire le cose. Sono un quattro che in Amicizia perdona mille e una volta, quasi all’infinito, perchè tendo sempre a cercare di capire i comportamenti degli altri e quindi di giustificarli, ma…quando finalmente comprendo che non meritavano la mia sincera amicizia, allora annullo la persona che mi ha ferito e tradito, è un processo doloroso, ma faccio in modo di non sentire più nulla, l’indifferenza, allora mi sento libera e forte. Naturalmente sento di ricevere altrettanta amicizia e so che la mia migliore amica si farebbe in cento per me, ma proprio per questa ragione non voglio approfittarne, spero di non farlo senza accorgermene.
L’amore che c’è fra due amici non è egoistico e possessivo, ma è libero e per questa ragione ancorato e forte, può sembrare un controsenso, ma è una realtà. Nell’amicizia c’è sempre un grande rispetto, la condivisione del bene e del male, una grande complicità e la possibilità di vedere con gli occhi dell’altro i propri limiti e difetti e quindi l’opportunità di migliorarsi.
Marina PieriniEffettivamente anche io, tendo a cancellare dal mio cure una persona, quando mi sento veramente tradita o delusa. Diciamo che accetto gli spigoli, le differenze e gli errori, ma riesco a farlo quando percepisco che nel cuore di quella persona c’e’ qualcosa di vero. Quando sento che emerge un affetto reale, allora anche se distorto da mille contraddizioni, perdono perche’ so che devo essere perdonata altrettanto per la mia umanita’ e fragilita’. Quando pero’ c’e’ una caduta di stima, quando sento che quei sentimenti si sono spenti o non ci sono mai stati allora chiudo, ed e’ un colpo deciso di porta, dietro di me, senza rimpianti. Oggi certamente vivo le mie amicizie in maniera diversa, rispetto a qualche anno fa. Insomma si cresce, si comprendono piu’ cose, si e’ piu’ tolleranti o forse piu’ stanchi 🙂 chi lo sa….vedo amiche che si tormentano di gelosie reciproce e possessivita’ frustranti, peggio che se fossero sposate, e per fortuna non mi sento coinvolta da questo genere di sentimento. Mi piace la liberta’ reciproca, ma vado in crisi quando non riesco ad essere di aiuto, o forse peggio ancora, divento presuntuosa nel voler risolvere il dolore delle persone che amo….come dicevo prima a Melinda. Bisogna accettare l’altro, bisogna accettare quel dolore proprio perche’ si e’ amici, io spero di riuscire ad essere una roccia solida nella loro vita, perche’ mi donano tantissimo, queste poche persone che rappresentano veramente tanto per me….e mi auguro di meritare sempre il loro affetto….perche’ l’amore per un partner e’ importantissimo, ma credo che una vita senza amici sia la condanna peggiore per un essere umano, credo che sia il senso della vera solitudine.
Alice/StefaniaNon so se questo atteggiamento di cancellare la persona che ci ha tradite con modalità molto simili, sia un atteggiamento comune ai 4, ma credo di si. Se non ricordo male, ne avevo parlato anche qualche tempo fa in un altro post, e creda sia stata Tecla che diceva di avere anche lei questo atteggiamento nei confronti di chi le ha fatto del male. Sono naturalmente d’accordo che l’amore per un partner sia importantissimo, spesso non vissuto serenamente anche a causa dei condizionamenti e limiti, perchè crediamo che così, sia il modo più “corretto” di amare. Certamente l’amore per la persona che si ha accanto e con cui si condivide tutta una vita o poco tempo, ma intensamente, non può essere paragonato ad altro. Ma è amore anche nell’amicizia, diverso, ma non per questo minore. Credo si possa arrivare persino a una forma di amore ancora più sottile, vivere con la persona che ami non trascurando di essere anche buoni amici. Difficile…ma non impossibile.
EleonoraMi sono accorta che non riesco più a cancellare dentro di me le persone a cui ho voluto bene. Una volta mi riusciva benissimo ma adesso è tutto cambiato. Non nego che qualche volta vorrei ancora fosse così ma dura solo un attimo, immediatamente prevale la comprensione del fatto che chi ti fa del male lo fa per ignoranza, mancanza di consapevolezza e che sicuramente, sta peggio di me. Intendiamoci, non sono diventata santa, solo credo che a furia di sforzarmi di capire come sono fatta io, i miei limiti, errori, invidie, orgoglio, presunzione, senso di carenza e complessi vari, piano piano qualcosa di questa comprensione mi si è cristallizzata dentro. Non si tratta più solo di razionalizzazione. L’ultimo dispiacere che mi è capitato in tal senso riguarda una mia amica 4 a cui voglio bene da trent’anni. Sono molto dispiaciuta, questo sicuramente, ma non riesco nè a cancellarla nè a portarle rancore e neanche lo vorrei. Mi rendo conto che il problema è davvero tutto suo, io non ho assolutamente nulla da rimproverarmi, mi dispiace molto per questo, per i soliti meccanismi nei quali rimane sempre invischiata e per l’enorme distorsione (che, in qualche modo, le serve) da lei messa in atto nei confronti di un episodio vissuto insieme. Ho cercato di farle capire a più riprese come stavano davvero le cose e come e perchè mi ero mossa in quel modo, senza alcuna intenzione di ferire nessuno o di essere superficiale. Ciò che più mi è dispiaciuto è stato il fatto che si è fatta condizionare da una persona che non mi conosce per niente e che le ha insinuato (per difendere se stessa) dei dubbi su di me. Dopo varie conversazioni, cercate sempre da me mi ha detto che mi credeva ma che le dovevo dare tempo. E’ passato un anno e non mi ha mai cercata. A Natale scorso le mandai un sms di auguri: nessuna risposta. La stessa cosa ho fatto al suo compleanno e ancora nessuna risposta. Non l’ho più cercata ma non ho smesso di volerle bene e di capire. Non ce l’ho con lei. Se mi cercherà ci sarò, se non lo farà, pazienza, per il momento non mi sento di cercarla io. Spero solo che col tempo capirà anche lei ma non tanto per me quanto per il fatto che se dovesse accadere vorrà dire che sarà cresciuta e ne guadagnerà la qualità della sua vita.
Alice/StefaniaSono d’accordo con te Eleonora, non tengo mai rancori per nessuno, nè sono vendicativa, e nemmeno mi nego, se la persona che mi ha fatto del male avesse bisogno di me, ma riesco, per fortuna, a “cancellarla” dal mio cuore, nel senso che riesco a non soffrire più per i suoi atteggiamenti. Se la persona si è comportata male con me è perchè, evidentemente, non meritava la mia amicizia, (l’amicizia per me è sacra) e quindi è certamente un suo problema, ma per non soffrire devo far si che la persona mi diventi indifferente. Non provo nè odio, nè rancore, nè voglia di vendetta, assolutamente niente di tutto questo…semplicemente non mi ferisce più. Ciao eleonora! Alice.
EleonoraCerto, Alice, capisco. Ognuno di noi cerca di difendersi come meglio può. baci
Marina PieriniEffettivamente la “cancellazione” di qualcuno dalla nostra vita sembra essere perlopiu’ un comportamento di difesa. Ma secondo voi, si puo’ trattare anche di comprendere un lutto? sapere che e’ morto qualcosa, che c’e’ stato un mutamento, ed esserne semplicemente consapevoli?
EleonoraSi, Sire, a volte succede proprio questo; però mi è anche capitato che una relazione che mi sembrava conclusa ( e che forse era davvero conclusa nel suo vecchio modo) all’improvviso, è ripartita su nuove basi, sorprendendo innanzi tutto me. In questo, credo sia determinante la nostra capacità individuale di rinnovarsi e di non rimanere attaccati a schemi precostituiti sul “come” dovrebbe essere un’amicizia. La vita è movimento, niente rimane uguale per sempre, anche le relazioni (e questo lo sappiamo tutti benissimo per averlo sperimentato sulla nostra pelle tantissime volte). Io credo che l’importante sia vivere qualsiasi relazione mettendo l’accento su quanto di positivo c’è, tralasciando quegli aspetti che potrebbero disturbarci, consapevoli del fatto che nei conflitti e attriti c’è sempre un nostro problema oltre quello dell’altro. Chiaramente, tutto questo lo dico innanzi tutto a me stessa. ti abbraccio. ele
Marina PieriniLa vita e’ movimento….non sai quante volte negli ultimi giorni me lo sono ripetuta 🙂 …grazie a te Ele…baci.
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