HomePage › Forum › Forum ASS.I.S.E. › Olindo e Rosa la simbiosi distruttiva fra un Sei ed un Nove
Questo argomento contiene 13 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Antonio Barbato 13 anni, 2 mesi fa.
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Antonio BarbatoHo visto di recente con Marina su Italia Uno nel programma Matrix il colloquio avuto in carcere fra Rosa Bazzi ed uno psicologo, e sono rimasto affascinato dalla personalità veramente necrofila, secondo la classificazione di Fromm, di quella donna. Avendo studiato ed esplorato a lungo l’aggressività e la distruttività espressa dalle varie tipologie, non potevo che essere attratto dallo studio delle caratteristiche della sua personalità e, di conseguenza, di quella del marito. Sentendola parlare di se stessa e delle vittime, verso le quali non aveva il minimo senso di umana pietà, non potevo non ripensare alle parole sul super narcisismo corporale, con le quali nel mio saggio sull’ostilità egoica avevo descritto la modalità aggressiva del tipo Sei. Marina aveva sempre sostenuto che Rosa Bazzi fosse un Sei e, vedendola in tv e sentendola parlare per la prima volta, mi sono trovato perfettamente d’accordo con la sua ipotesi. Rosa Bazzi è, effettivamente, un Sei controfobico e questo spiega anche la sua posizione dominante nella coppia ed il fatto che sia stata lei a progettare l’omicidio ed a sentirsi finalmente forte mentre lo commetteva. Marina aveva, invece, un dubbio sulla tipologia di Olindo, non riuscendo a capire se si trattasse di un Nove, un Otto o un altro Sei. Ciò mi ha ulteriormente incuriosito verso un caso, quello appunto di Erba, verso il quale, paradossalmente per uno studioso di impulsività omicidiaria quali sono stato per un certo periodo, che non mi aveva troppo attratto. In linea generale i due coniugi Olindo/Rosa non sono molto diversi da tante altre coppie nelle quali è scattata la cosidetta folliè a deux, un rapporto simbiotico contraddistinto da una ossessività che esclude tutto il resto del mondo dalla loro attenzione. Anzi, il resto del mondo è visto come invasivo e prepotente (ed in questo il ruolo della paranoia controfobica di Rosa è centrale), un nemico da combattere sempre pronto ad aggredire. Olindo è tipicamente un carattere vicariale, un perdente, come lui stesso ha scritto nel suo diario e sembra quasi catatonico. Questi tratti sembrano essere plausibili sia col Nove che col Sei, ma quello che mi fa propendere per il Nove è la tipica inedia psico spirituale che sembra possedere. Lui si era reso conto, ad esempio, del massacro che stavano combinando, ma, di fronte alla furia omicida di Rosa, si è tipicamente accodato alla moglie con una forma di cieca subordinazione. E’ Olindo che sembra più soffrire per la separazione dalla moglie, e la sua catatonia è la tipica risposta di chi si desensibilizza per non sentire il dolore della separazione. Anche la sua risposta apparentemente cinica al PM, che lo minacciava di una condanna a più ergastoli, è tipicamente quella di un uomo che si accontenta della mera soddisfazione fisica (ha detto, infatti, va bene, almeno mangeremo e berremo senza dover lavorare), e non vuole approfondire più di tanto le ragioni che lo hanno spinto a fare quello che ha fatto. Mi piacerebbe sentire qualche altra opinione sul tema, perché mi pare che il caso, aldilà dell’orrore e del clamore che per tanto tempo lo hanno accompagnato, sia molto interessante proprio sotto il profilo psicologico e caratteriale.
Antonio BarbatoVa bene, il caso non ha attratto gli altri amici del forum, come, invece, è accaduto con me. C’è però una cosa che non riesco proprio a spiegarmi nel carattere di Olindo Romano: l’odio feroce che nutre verso il padre della povera Raffaella. Non ho mai sentito un così forte carico di rabbia in un Nove, e questo mi spinge a dubitare che il Romano possa, effettivamente, essere un Nove. Vuoi vedere, mi sono detto, che quella che io consideravo essere l’inerzia psicologica di un Nove, era, invece, la dipendenza patologia di un Quattro? Mah, mi piacerebbe scambiare due opinioni sul tema, ma dubito che questo possa effettivamente accadere.
un atomoAhia, le sfide, che tentazione insopprimibile…’dubito che questo possa effettivamente accadere’…che sollecitazione ineludibile….non si può resistere del tutto…Sono una grande appassionata di misteri irrisolti anche se mi sento più attratta dai misteri d’italia, ho una documentazione veramente notevole( molti atti dei processi e tutte le deposizioni delle commissioni parlamentari d’inchiesta e molto altro)dal piano Solo, al golpe Borghese, passando per la strategia delle tensione, le stragi impunite , alla P2 ecc..ecc..ecc. dal 64 all’84 e questo solo per capire e riassaporare e analizzare gli anni 70 che ho attraversato con tanta passione Ah i 4!)qualche caso di cronaca mi interessa ma sono più attratta da personalità come quella di Angelo Izzo, di cui mi piacerebbe davvero discutere, o da quella della Circe della Versilia. Il caso erba è sicuramente inquietante e quei due aprono interrogativi appassionanti per la mente, ma secondo me gli elementi per una vera comprensione sono ancora inquinati da tutto un battage sensazionalistico che non permette di andare con lucidità al cuore delle vere personalità dei protagonisti. Un pò come per Cogne, che è inavvicinabile per lo stesso motivo. Olindo come un nove sembrerebbe quasi scontato a prima vista ma… tu parli della dipendenza patologica di un 4, bisognerebbe afferrare ,essere ben consci della reale forza psichica della personalità della moglie per capire meglio. Devo dire però che l’accenno da te fatto dell’odio verso il padre della vittima è uno spunto veramente molto intrigante, sembrerebbe che dietro si possa celare veramente una ragione da 4, sai quelle cose che possono essere coltivate solo da noi…perchè non inizi tu a dire qualcosa in più magari poi con tante passionoi scoppiettanti su questo forum …qualcosa segue. Non perderti il ritorno della Leosini, è gradevole, equilibrata e sotto quell’aria assennata e perbene è acuta e sensibile. Fa parlare i protagonisti, ed è veramente interessante osservarer i volti, i silenzi, la gestualità di queste persone e avvicinarsi a dei drammi così sconcertanti (vietato fare commenti enneagrammatici su questa mia affermazione:-) 🙂 🙂 Sabato alle 23.40. Uno schifo di orario, però. Oppure su rai click da ombre sul giallo a i programmi di Lucarelli.
Antonio BarbatoCara Atomo, Angelo Izzo è davvero un caso clinico molto interessante, vista la sua tendenza ad uccidere con una freddezza da sociopatico. Che tipo ritieni possa essere? In merito ad Olindo Romano il suo odio sembra davvero inestinguinbile e somiglia molto a quello di uno Iago. Non perde occasione per ribadire che quel buon uomo del signor Castagna è il peggiore di tutti perchè è un ipocrita ed in questo ci sento molto dell’istinto di Caino che sente di dover eliminare la persone la cui sola presenza lo rende brutto, tanto per citare di nuovo Iago. Nel suo memoriale segreto (chiamiamolo così), due chiavi sembrano emergere su tutte le altre l’odio e la vendetta. Possibile che un Nove sia tanto deteriorato da avvertire sentimenti così forti e, come ha scritto lo stesso Olindo, devastanti?
un atomoHo seguito due interviste molto lunghe e approfondite ad Angelo Izzo e poi l’ho visto al processo per gli ultimi due omicidi da lui commessi in regime di semilibertà .
E’ una personalità veramente sconvolgente e trovo molto appropriato che la Leosini si riferisca a lui come all’angelo del male. Non è tanto ciò che ha commesso ma la sua personalità a colpire. L’impressione nettissima che ho ricavato subito, dalla sua storia e dalle modalità con cui la racconta e dalle motivazioni che intravedi è senza ombra di dubbio che si tratta di un otto, un otto estremo quasi perfetto. Ci sono veramente tantissime caratteristiche che lo identificano come tale. Compreso il senso dell’appartenenza al gruppo, la totale indifferenza rispetto a quelle che lui classifica come debolezze umane, il divorare cose, uomini, emozioni, lasciando che il proprio piacere prevalga su ogni constatazione, il suo essere sprezzantemente leader e porsi come capo in ogni situazione, anche in galera. L’uso delle persone e degli affetti, le donne che ha ucciso ultimamente erano la moglie e la figlia quattordicenne di un compagno detenuto con Izzo che si era affidato a lui allo scopo di proteggerle mentre lui scontava gli anni di galera. Il tutto in un intreccio di giochi dove sono presenti rapporti omosewssuali con giovanissimi, droga e giri di armi. Dovresti sentirlo quando parla delle rapine giovali, e quando spiega la motivazione del delitto del Circeo che è questa, a suo dire: poichè una persona della Roma bene aveva chiesto a lui e ai suoi amici di uccidere un uomo per ragioni legati a un’eredità Izzo per potersi fidare di lui ha programmato l’omicidio al solo scopo di legare e sottomettere questa persona, solo così, solo facendolo complice ha ritenuto che dopo poteva diventare il suo killer. Izzo è quanto di più distante possa essere dal mio modo di sentire, un ragazzo borghese e viziato, un noto fascista squadrista , fisicamente repellente, con occhi da ipertiroideo, eppure quando parla tu senti l’intelligenza molto oltre la media tutta a servizio di una fredda manipolazione proprio come dici tu da sociopatico. , insomma ha un carisma potentissimo e innegabile che lascia basiti, inquieti. Su Olindo sì mi sembra che i tuoi dubbi siano pertinenti. Da alcune dichiarazioni fatte da lui sembra evincersi non solo il sentimento dell’invidia e della rabbia per l’altrui normaliotà (una famiglia, dei figli) ma anche il fatto che lui si dipinga come una vittima, si sente in ciò che dice una profonda convinzione, sembra proprio uno sguardo da 4. parlando della moglie lui la descrive come un agnello in mezzo ai lupi questo potrebbe far pensare sia ad un nove che ritiene di essere l’elemento forte in grado di proteggere la fragilità della persona amata entrando in una patologica simbiosi o anche potrebbe essere la missione di un 4 verso qualcuno che sente aver patito enormi ingiustizie e sofferenze con cui si identifica empaticamente e attraverso il quale può riscattare la propria rabbia e inadeguatezza. Insomma difficile da capire. Poi ci sono gli scritti criptati che di tutta la vicenda è quello che più mi intriga e che non saprei spiegare a parole perchè ma lo sento tipico di un certo tipo di segretezza e di gioco mentale del 4. E le parole da lui usate in questi scritti segreti ? “Requiem”, “Finis terrae”, “Libro dei morti” e sotto la frase “la vendetta ha la memoria lunga”. Anche qui cosìè una rabbia negata e repressa da nove o la frustrazione invidiosa e rancorosa di un 4? Mha… se qualcun altro collabora, potrebbe essere interessante… non me lo aspettavo…ma sei riuscito a coinvolgermi nella discussione che in realtà non mi attirava molto….
un atomoPerchè quando ho occasione di seguire certe storie il sentimento che alla fin dei conti prevale è la pena e la pietà , più ancora dell’orrore? Insieme a una esigenza di capire perchè certe storie di vita che potrebbero prendere una piega ne prendono un’altra sconvolgendo altre vite attorno a quelle dei protagonisti principali . Mi trovo a domandarmi se c’era un punto, un momento preciso, in cui la storia poteva prendere un’altra strada e che cosa ha impedito una soluzione diversa. Ma anche se non si porta nel 2008, l’era in cui siamo convinti di avere il controllo di tutto, io rimango una persona profondamente fatalista, il che non ci esime dalle responsabilità e non ci assolve, ma io nel destino, almeno quello potenziale, ci credo. E credo nelle ombre lunghe. E voi?
Antonio BarbatoSu Izzo la mia percezione è quella di un narcisista estremo che somiglia molto nella considerazione di sé a Ted Bundy. La sua capacità di ingannare, di conquistare la fiducia delle vittime, di dire allo psicologo esattamente quello che lui voleva sentirsi dire, sono elementi non secondari della sua pulsione omicidiaria. All’inizio del mio lungo viaggio nell’abisso della parte più deteriorata dell’ego, avevo la tua stessa percezione, Atomo, la pena e la pietà. Poi, però, quando ho capito che molti di quegli esseri ricercavano proprio quelle emozioni per garantirsi una sorta di immunità, che continuasse a gratificare il loro narcisimo e la sensazione di superiorità, ho capito che erano intralci. Sono molto duro, lo so, ma la convinzione è che l’impulso omicidiario ( o quello a stuprare, o quello ad essere piromane), non può essere sradicato. Non c’è più possibilità di recupero quando si sono varcati alcuni limiti, e non può esserci pietà per chi lo ha voluto, perchè è stata solo una decisione della loro volontà. Sono sempre ferocemente contrario alla pena di morte, ma ritengo giusto che non possa esservi redenzione, almeno quella terrena, per chi ha assaporato il gusto di dare la morte con piacere. Un condannato all’ergastolo nell’allora carcere di Portolongone, per il duplice pianificato omicidio della moglie e dell’amante avvenuto trent’anni prima, mi raccontò, nella bottega dove vendevano i manufatti creati all’interno del carcere, che fra di loro i detenuti distinguevano sempre quelli che avevano commesso un singolo atto di pazzia, da quelli che si vantavano con un certo piacere di quello che avevano fatto. Ecco, quello per me è il discrimine, il punto di non ritorno di un ego che si crede Dio.
un atomoA me le personalità di Izzo e di Bundy sembrano molto diverse , anche se concordo sul narcisismo che tra l’altro mi sembra un tratto saliente di molti criminali.
SarahCasualmente e di sfuggita mi è capitato di sentir parlare di “nevrosi profonda” dei caratteri. All’interno del cerchio dell’enneagramma si crea una stella a nove punte e le punte sono acute. Non so se possa dare qualche comprensione del carattere di Olindo, ma se una delle frecce che così si creano lega il 4 al 9 potrebbe essere che con ciò si spieghi la difficoltà di attibuire a Olindo questa o quella appartenenza caratteriale.
Marina PieriniIo ho avuto la netta sensazione che Olindo fosse molto suggestionato dalle ragioni della moglie. Che si aggrappasse ad un motivo per respingere il senso di colpa. Per lealtà e per proiettare la colpa su una persona, l’unico sopravvissuto, che forse con la propria integrità scomoda, molesta sensi di colpa. Ho l’impressione, ascoltando le loro testimonianze, che si possa trattare anche di due Sei. Rosa dice di essere stata stuprata dal tunisino, e di aver temuto di rivelare tale verità al marito per timore di perderlo. Questo all’inizio mi aveva fatto pensare ad Olindo come ad un Otto, ma in altre circostanze mi sembrava un 9, quando la forza e la passività, la dipendenza e la ribellione, si alternano così o c’e’ una incoerenza, magari anche nelle notizie veicolate, o abbiamo di fronte molto probabilmente un 6. Olindo l’avrebbe respinta perchè violento, vendicativo, possessivo o perchè lei si era sporcata, violando il tacito patto di appartenere l’uno a l’altra? Lui dipende così tanto da lei, ma in qualche modo lei sente di temere le sue rezioni. Quella di Rosa è una proiezione o una convinzione nata da un’esatta conoscenza del patto di lealtà e fedeltà stretto con Olindo? Io ho notato che più di altri enneatipi, i 6 possono oscillare tra risentimenti, invidie, proiezioni, sospetto, accuse e una incredibile dipendenza da chi riconoscono come un’autorità e anche una grande oscillante passività nella vita affettiva. Non hanno agito da soli, ma assieme, per rafforzare le motivazioni reali o apparenti che li muovevano verso chi aveva invaso il loro territorio, verso chi aveva minato la loro armonia, aveva leso la loro necessità di avere “sotto controllo” l’ambiente per non sentirsi minacciati. A me sembra che Olindo e Rosa si sentissero minacciati da quella famiglia. Dunque, io tendo a credere che Olindo si sia “fissato” sul padre della vittima solo perchè ha bisogno di giustificare a sè stesso le proprie azioni, per sentirsi nel giusto, che lo abbia scelto come capro espiatorio, così come Rosa ha affermato di aver reagito a causa delle violenze subìte, e che non si pentirà mai di quello che ha fatto perchè se lo sono meritato, forse le offese subìte non sono state gravi così come lei le ha percepite o forse no, ma lei ha dichiarato di non sentirsi in colpa nemmeno per aver ucciso il piccolo, perchè lei vedeva il viso del tunisino (marito della vittima mi sfugge il nome scusate) nei visi di tutti quelli che freddamente accoltellava. Su questo vi sono ancora molti dubbi, ma la sensazione avuta durante la sua confessione è che lei abbia oscillato tra il desiderio ambivalente nei confronti del marito della vittima, e che lui abbia avuto effettivamente atteggiamenti di scherno, o provocatori, o offensivi che lei ha poi sentito come “sporchi” perchè in fondo li desiderava e li respingeva poi nel profondo. I 6 vivono spesso nell’abivalenza sessuale, tanto quanto si sentono ambivalenti nei confronti di ogni cosa, il pulito e lo sporco, il lecito e il trasgressivo. Le reazioni in individui disturbati possono essere molto violente e in base alla mia osservazione il 6 più di altri tipi tende a dire, dopo aver agito con violenza, che “l’hai voluto tu”, non è colpa mia, ma sei tu che me lo hai fatto fare. Ed è quello che ho sentito dire a questi due inquietanti individui. Credo che osservare, dunque, l’atteggiamento che hanno verso il senso di colpa possa offrirci qualche indicazione in più. Un 4, anche il più motivato da risentimenti, rivendicazioni ecc. sarebbe rimasto così impassibile di fronte al proprio atto? Avete una conoscenza diffusa di criminali seriali e psicopatici mi piacerebbe saperne qualcosa 🙂 …questi argomenti sono affascinanti ma anche così inquietanti, che si ha sempre paura di scorgere un’ombra nera nei nostri abissi…
un atomola tua mi sembra un analisi molto acuta, c’è anche da aggiungere che Rosa Bazzi è stata realmente violentata all’età di 10 anni e questo non è un elemento che si possa trascurare, ovviamente. Se dovessi dare un giudizio intuitivo, al di là dei dubbi ragionevoli che abbiamo esposto direi che io Olindo lo ” sento” un nove. Mentre per Rosa non avrei dubbi
Antonio BarbatoGrazie Tek, non conosco il caso ma non mancherò di approfondirlo, soprattutto se è un Quattro che uccide per una deriva di Rabbia o di Odio verso il sopraffattore. Ci rileggiamo a breve.
un atomoPer Antonio : ti segnalo se non lo conosci il caso di Daniela Cecchin molto interessante come delitto compiuto da un quattro e la cui motivazione è l’invidia. Il percorso di vita di questa donna mi è sembrato molto interessante come emblematico e parossistico di una personalità 4 e della sua deriva. Alcuni riferimenti se ti interessa li puoi trovare in una puntata di linea d’ombra dedicati al caso , lo si può rivedere collegandosi al sito rai.tv.
Antonio BarbatoCara Atomo/Vesperina ho letto la storia della Cecchin ed effettivamente i motivi di profonda invidia sembrano prevalenti, visto che il rimuginare su fatti del lontano passato sembra essere stata una molla importante nel suo delitto. Olindo è stato molto analizzato e il suo carattere dipendente e fantasticatorio sembra sempre più coincidere col Nove. In particolare il libro Vicini da Morire, sembra essere molto convincente nell’attribuire a Rosa la predominanza nella coppia ed ad Olindo un ruolo subalterno.
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