HomePage › Forum › Forum ASS.I.S.E. › Penuria di maschietti nel forum! Perchè?
Questo argomento contiene 102 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da 13 anni, 1 mese fa.
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Alessia PalumboCapitano, O mio Capitano…questo buonismo maschilista (la motivazione-giustificazione al defilarsi del sesso forte al confronto) mi convince solo in parte. Certo è che anche ai maschietti fa sicuramente comodo ed è certamente meno impegnativo defilarsi da discorsi leggermente più profondi del calcio o della formula 1!!!! Sono sarcastica e molto dura col mondo maschile perchè quotidianamente noto la paura degli uomini di perdere il “potere” della gestione di tutto (dai soldi, alle relazioni familiari e sociali), ma troppo pochi si mettono davvero in discussione. La tenerezza per le loro difese ammorbidisce l’argomento, ma da tempo la società (grazie alle lotte delle donne) ha perso la connotazione patriarcale, ed il contributo femminile è evidente in tutti i campi (familiare, lavorativo, sociale). Il silenzio ad oltranza degli uomini mi sembra solo un disperato tentativo di procrastinare (secondo loro) la perdita dell’unica cosa che noi non potremo (nè avremmo mai voluto….mi dispiace deludere Freud!!!!) mai avere: il simbolo del gingillo fallico ( e sottolineo SIMBOLO!). Dico tutto questo con estrema amarezza, perchè molti uomini hanno un’interiorità fantastica, ricca, profonda, una sensibilità che alcune esponenti del mondo femminile se la sognano, ma per paura atavica di essere tacciati di poca virilità, la seppelliscono nei meandri dell’anima. Credetemi: non poterci confrontare con voi è una grande perdita soprattutto per noi donne, è davvero un peccato! Un abbraccio a tutti.
Alessia
Antonio BarbatoCara Fiammiferina, non nego che, come si dice nel taoismo, lo yang sia naturalmente mobile e superficiale e lo yin fermo e profondo, ma concordo con te che questo accade perché pochi uomini si mettono in discussione. Il punto, secondo me, è che l’uomo, in fondo, teme la donna. Bada bene, non parlo del rapporto fra singolo uomo e singola donna, ma di qualcosa che è presente nel cervello profondo, scolpito da centocinquantamila anni di evoluzione umana. Il patriarcato è stato una forma di reazione ad un infinito periodo di “invidia del ventre”, nel quale il maschio, non rendendosi conto del suo ruolo nella procreazione, si sentiva escluso dalla relazione vitale fra la generale madre terra e la individuale madre donna e, probabilmente,il senso di inferiorità era ancora più accentuato dalla sua relazione di dipendenza solo dalla madre. Ancora oggi, perfino nelle più fallocratiche culture maschili, la madre ha sui figli un potere totale durante i loro primi anni di vita. Negare il potere della madre era, nei racconti di culto di molte religioni dell’antichità, il primo gesto di potere di un nuovo Dio che si affermava. Quella negazione, ieri come oggi, era anche l’affermazione della virilità e portava con sè, necessariamente, quella necessità di “mantenere il controllo” di cui parlavi e che ti fa tanto arrabbiare. Oggi il vero problema è che il maschio non sa più con cosa identificarsi, avendo perso l’immagine del padre, o come districarsi, e preferisce fare il figlio, spesso per tutta la vita, piuttosto che confrontarsi con le sue paure e le sue incertezze. Un abbraccio. Antonio
Alessia PalumboE’ proprio così! Sig….Mi chiedo solo come è possibile che anche le donne di oggi, come quelle di ieri, continuano a produrre maschietti di questa specie. Qualcuno ha qualche consiglio per le madri di domani (della qual categoria faccio parte) per non trasmettere ai figli (soprattutto maschi) queste ataviche paure ed invidie? Insomma come crescerli in un clima sereno, non troppo maschilista nè esasperatamente femminista e/o femminile? Ho sempre pensato che più che mai in questa società sia indispensabile l’apporto della figura paterna per una sana integrazione tra maschile e femminile, ma come fare, visto che siamo ancora, ahimè, impregnate di quella cultura quasi tribale e di quei pregiudizi nei confronti dell’uomo assai duri a morire?
Un bacione a tutti!!! Alessia Fiammiferina
Marina MeleGrandissimo tema. Come rimanerne fuori? Sono madre di un figlio di 15 anni
Alcune riflessioni: cercare di rispettare il suo se e aiutarlo a scoprirlo, essere trainer educativo, essere guida nel creare valore di riflessione e strumenti di conoscenza, essere il tramite di testimonianze che gli diano la visione da osservare, per i propri esempi, essere erogatore di valori autentici applicando con coerenza le proprie fedi intime.
Lasciargli scoprire la propria immagine senza reprimere il bisogno di provare tante immagini differenti.Incuriosirlo e lasciarsi incuriosire. Vivere il femminile di oggi attraverso le sue confidenze e non cadere nel:…..ai miei tempi!…..essere attuali il più possibile per offrire un confronto accogliente e consapevole alla vita dei giovani di questa epoca. Giocare con lui e scoprire ogni giorno l’uomo che in lui si affaccia ma tenendo la debita distanza e rimanere nel ruolo di genitore e non di amica…….Io sono molto in contatto con quanto vissuto “allora” che non mi ha reso felice e cerco di attualizzare un diverso stile di approccio
insomma mica facile ma molto bello! L’ultima feroce discussione con suo padre era sul bisogno, a mio parere, che non tagliasse i capelli come il padre voleva ma lasciarlo “cercare” la propria conoscenza e apparizione di se, ogni giorno, di fronte allo specchio. Sono riuscita a spiegarmi e così è andata.
Buon pomeriggio a tutti.
Melinda
SirenellaCara Alessia…la tua e’ una domanda da un milione di dollari. Come tu ben sai sono mamma di un figlio di 15 anni, che vive quasi esclusivamente con me ormai da molti, credo piu’ o meno la meta’ della sua vita…eppure…per quanto io cerchi, provi, tenti e ragioni, non sono riuscita a renderlo diverso e piu’ “illuminato” rispetto a tanti altri maschietti che con la loro assenza ti deludono. Forse e’ un po’ piu’ partecipe di altri, questo si…forse quissu’ affrontiamo argomenti nei quali per lui e’ difficile entrare, e anche questo e’ vero. Mi sovviene pero’ un pensiero…noi attribuiamo alle mamme una parte delle responsabilita’ circa l’evoluzione mentale e spirituale dei figli maschi, eppure, io ero un maschiaccio da piccola, e spesso lo sono ancora con mio figlio, ma nonostante tutto non ho potuto far molto per liberarlo dalle paure ataviche di cui sopra. Forse proprio l’essere cresciuto in un ambiente cosi’ femminile non ha fatto altro che acuirle, non so. Mi chiedo pero’ se non sia un “salto” che spetti semplicemente a loro. Non si puo’ indurre il cambiamento nella natura di nessuno. E’ la necessita’, sono le circostanze, le sbarre, che spingono prima o poi qualcuno fosse anche un animale e non un essere umano a produrre un salto che porta al cambiamento profondo. Credo quindi che sia inutile cercare capri espiatori, gli uomini cambieranno quando sara’ il momento. Come dicevo scherzando a Maurizio, che facciano attenzione pero’ a non restare troppo indietro, che l’Olimpo e’ un monte pur sempre alto da scalare 😉 baci!
Alessia PalumboCarissima Sirenella, non pensi di fare troppo autocritica? Ho avuto qualche scambio con tuo figlio proprio sul forum e mi è sembrato davvero molto carino e per nulla imbrigliato in paure ataviche. Lo stesso fatto che a questa età sia interessato all’enneagramma e che si sia coinvolto in “discori di donne” senza troppo timore è un’ottima presentazione!!! Per il resto hai ragione: il mondo occidentale è impregnato di pregiudizi e stereotipi e noi donne (madri o future madri degli uomini di domani) non siamo assolutamente immuni dalla trasmissione (involontaria, inconsapevole) di tali stereotipi. Ci hanno cresciuto così. L’importante è parlarne anche e soprattutto con loro, condividere con i propri compagni, e, perchè no, con i propri padri, perchè da loro c’è sicuramente da imparare e viceversa. Parlo sicuramente per esperienza personale: il rapporto, la capacità che ho di comunicare con mio padre a 32 anni è sicuramente migliore rispetto a quando ero adolescente e noto che anche lui ha effettuato un cambiamento (talvolta doloroso), ma avverto una maggiore apertura nel manifestare il proprio pensiero, i propri sentimenti. In questo mi appare tenero, talvolta imbarazzato e questo dà la dimensione che tutto cambia e si trasforma, bisogna solo avere panzienza e rispettare i tempi di ciascuno che non sono quasi mai i nostri… A quest’ora di notte mi sembra di diventare meno esigente e più tollerante…. Forse dovrei invertire la mia giornata?!
Buonanotte
Marina MeleMa secondo voi, perchè gli uomini non scrivono? Sono i nostri argomenti che li mettono a disagio? E’ perchè sono maschi? E’ perchè sono sposati?…no perchè Claudio, Franco e Alberto non mi pare lo siano…..ragazze, diciamolo……loro sono in giro a divertirsi noi siamo a “divertirci” qui……corso di ricamo, cucito o lippa?
Sto per andare a nanna, mi casca la mandibola!
SirenellaBeh Marina…una cosa e’ certa….io ricordo il nostro scambio serratissimo a proposito di donne e focolare, e ricordo che qualche maschietto sosteneva che non fosse un’attitudine solo femminile….almeno, il silenzio dei nostri eroi conferma la nostra di tesi….e giusto per parafrasare il film “gli intoccabili” …mi sa che sti uomini sono tutti chiacchiere e distintivo!
Marina MeleSi Sirenella. Credo proprio di si……e come osservi tu, noi intorno al focolare ci siamo, ci stiamo, ci viviamo e insieme cresciamo……non è bellissimo?….Lo sai che di quello scambio ho ancora delle sensazioni fortissime? E me le tengo calde e appassionate dentro al cuore….
Ma cosa se ne fanno poi dei loro distintivi?…..Se glielo chiediamo dici che ci rispondono????….
Maurizio CusaniOK. Dal 26 novembre ad oggi c’è stata una LUNGA evoluzione.
Eccomi. Sono qui attorno al focolare. Ma adesso? Mi è facile ascoltare.
Più difficile parlare. Noi uomini siamo abituati a fare e sul linguaggio
siamo sempre più deboli delle donne (non per niente l’area di Broca nel sesso maschile è meno sviluppata!). Comunque ci provo.
Di cosa si parla?
Marina PieriniCarissima Alessia, scusa ma il tuo post mi era un po’ sfuggito, e non ti ho risposto…per quanto riguarda l’autocritica, non ti seguo molto bene, ma posso essere un tantino distratta io…quando io mi rendo conto dei meccanismi di mio figlio, che pur vivendo in un ambiente familiare esclusivamente femminile assume poi cliche’ maschili, non faccio autocritica, semmai mi chiedo come mai l’influenza femminile riesca a scardinare cosi’ poco certi atteggiamenti che noi definiamo maschili, dei quali incolpiamo le mamme, ma che poi rimangono tali anche quando il mondo attorno al maschietto e’ piu’ femminile. Insomma come mai sono cosi’ poco condizionati da un certo modo di approcciare alla vita o agli altri? Parliamo sempre della differenza tra approccio al femminile o al maschile, piuttosto che alle differenze che poi scaturiscono dalla cultura, dall’ambiente e dall’enneatipo di appartenenza. Certo mio figlio segue il corso con me, ogni tanto partecipa al forum e questo e’ un buon segno, ma non e’ una testimonianza a 360 gradi delle differenze delle quali parlavo io. Tu dici che non sia vittima di paure ataviche, che non ha timore di confrontarsi in discorsi prettamente femminili ma… 🙂 e’ una sensazione che nasce da troppo poco materiale a disposizione…non so se mi spiego…non e’ in ogni caso autocritica e nemmeno critica, solo un’osservazione che nasce da dati di fatto…tutto qui. Io non credo di essere una donna che impone stereotipi occidentali, non quelli piu’ negativi ai quali forse ci riferiamo quando si fanno discorsi cosi’ complicati e purtroppo generici tra mondo maschile e femminile, quindi la mia domanda, nasce proprio spontanea…un po’ come quando la gemellina che accudisco il pomeriggio vuole tutto rosa…magliette, bicchieri, cannucce, pupazzi…tutto deve essere rosa…ho chiesto ai familiari se c’era stata una sorta di iduzione circa questa scelta e loro con molto divertimento mi hanno risposto che assolutamente no, e’ lei a chiedere e a desiderare tutto di colore rosa….e io mi chiedo…ma come mai?? da cosa nasce questa sua inclinazione nonostante gli altri due fratelli, di cui uno gemello, siano molto mascolini e per nulla inclini a tali fissazioni cromatiche?…Caro Maurizio, siccome su un forum il fare consiste nel pigiare i ditini sulla tastiera mi sa che siamo piuttosto limitati dalle circostanze, e quindi ti tocca cercare di “dire” ….puoi solo scegliere in base ai tuoi gusti a quale argomento partecipare…come vedi c’e’ di tutto di piu’! 🙂 🙂 noi attendiamo eh?? chi porta altra legna??
Marina Pierinip.s. scusate non ho corretto il mio nick…il post di sopra e’ stato scritto da Marina/Sirenella ….baci
Maurizio CusaniEhm, ero giusto andato un attimo a spalare la neve sul pianerottolo
e controllare le reti da pesca e visto che c’ero ho assaggiato il cosciotto
di mammuth. Torno e mi tocca subito parlare? Eh no!!
I maschi sono maschi insomma. Il rosa non ci aggrada e comunque il cromosoma agisce in noi anche se ci impegnassimo a stare fermi.
Non riusciamo a stare a fermi! E il suono della lingua femminile è troppo squillante e quindi ogni tanto abbiamo bisogno di muovere le gambe.
Però adesso siamo qui e ascoltiamo.
Marina MeleDai Maurizio….non provocare, è una vita che non racconti qualcosa….vuoi un argomento? Qui ce n’è da vendere, cinema, libri, tradimenti, cani e gatti, tipi e sottotipi (o sottotopi), capigliature…..devi solo scegliere.
Sei ancora li?
Marina Pieriniehehehehhe beh se ti puo’ consolare la mia voce somiglia molto piu’ al rumore ruvido della carta vetrata sul muro che a quello di una campanella…comunque sei incorregibile! 🙂 🙂
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