HomePage › Forum › Forum ASS.I.S.E. › Penuria di maschietti nel forum! Perchè?
Questo argomento contiene 102 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da 13 anni, 1 mese fa.
-
AutoreArticoli
-
Maurizio CusaniNon voglio parlare più della Monroe. Non c’è più.
Parliamo di una donna 6 di oggi:
E’ seducente, sessuale, coccolosa, attraente (perchè desidera sicurezza
da TUTTI) , vuole sicurezza economica, certo, ma anche emozionale.
Il desiderio di farsi accettare le impone tecniche seduttorie (ala 7 nodo di opposizione 2 sottotipo di stabilità: cuccioloneaffettuoso o sottotipo interpersonale controfobico: posso ubriacarmi, posso rischiare, anche di mettermi contro la CIA e la Mafia) Come un bambino che sorride a tutti
per farsi coccolare.
Naturalmente non stiamo parlando di una donna 6 ala 5 nè di una donna 6 con forte connessione freccia 9, nè di una donna 6 sociale.
E’ tardissimo!
Maurizio CusaniUh! Ultimissima cosa.
La donna 6 ala 7 di oggi pensa di essere brutta, bruttissima.
E più le dicono che è bella e più non si fida!
Quando va in ala 5 si chiude in se stessa e non vuole vedere nessuno
E cerca, disperatamente, se stessa…..
Questa esiste e la conosco.
Marina MelePoichè ricorre spesso il concetto del 3 alla ricerca quasi maniacale della ribalta, vorrei invitare a una semplice quanto documentata, in più testi, riflessione. Il 3 ha a cuore il riconoscimento di quelli che intende essere i propri successi tarati sugli obbiettivi che si pone. Se un 3 non si pone un dato obbiettivo non mira al successo per il successo e non gliene importa della opinione degli altri….non ha tempo da perdere perchè rimane concentrato sulla complessità dei suoi interessi. Certo se ha una ala 2 molto forte può essere interessato in maniera differente e per quanto riguarda i riflettori e la ribalta è una cosa molto più da 4 nel senso ampio del termine.
Buona giornata!
Marina MeleCome donna/uomo mi sento un pò spaventata da una donna di questo genere ma forse un uomo 2 la farebbe molto felice e riuscirebbe, con il dovuto garbo, a crearle una situazione di grandissima sicurezza su molti fronti ma come amica credo sarebbe molto tenera e molto confortante.
E come naturopata sarebbe bello smuovere un pò di cose……
bacioni
SirenellaBeh ci sarebbe a questo punto da fare qualche altra riflessione. I 3 si pongono nei confronti della vita dicendo a se stessi: sono cio’ che faccio, quindi devo fare cio’ che faccio al top cosi’ che anche la mia immagine, possa essere il top e quindi io stesso “divento” il top. Io sono cio’ che il mondo vede. Non importa se sono il top delle casalinghe, degli attori, o dei metalmeccanici cio’ che conta e’ che nessuno possa dubitare che “sono” se i miei risultati lo dimostrano in maniera eccellente. Non dimentichiamo che l’evitamento del 3 e’ il Fallimento…non a caso. Per poter ottenere questo risultato deve “scrollarsi” di dosso le proprie e altrui reazioni emozionali in quanto evidentemente possono essere d’intralcio nel raggiungimento di tale scopo. Un 3 che si espone alle luci di una “vera” ribalta quindi diventa la maschera “dell’attore” non il personaggio che deve interpretare, ovviamente se devo essere il top degli attori devo interpretare al top i miei personaggi, e nessuno piu’ di lui puo’ apprezzare gli applausi ed il successo che confermano il raggiungimento del suo scopo “se il mondo vede un attore di successo allora io sono l’uomo di successo”. Per un 4 invece, il palcoscenico ha, presumibilmente, lo scopo di poter uscire dalla routine (l’evitamento appunto del 4 e’ l’ordinarieta’), consentire di esprimere la propria sensibilita’, il proprio valore la profonda e complessa percezione del mondo emozionale attraverso una “rappresentazione” una “maschera” (siamo sempre brutti anatroccoli in attesa di divenire cigni). Possiamo quindi supporre che il 4 che viene applaudito ed ha successo sente dentro la conferma di essere riuscito ad interiorizzare perfettamente un certo tipo di emozione, e di averla poi rappresentata agli altri attraverso il dono artistico, ha potuto rivendicare quel “posto di luce e di approvazione” che sentiva da sempre di meritare. L’applauso e il successo non gli dicono che egli e’ al top, e quindi “e’ il top”. Piuttosto gli dicono che e’ riuscito ad esprimere efficacemente un mondo interiore, anche se preso a prestito. Che e’ riuscito a far capire il suo valore attraverso l’interpretazione artistica che e’ un veicolo, la maschera che indossa e’ un personaggio…e tolta quella rimane l’uomo che “non e’ siccome ha successo” ma e’ “cio’ che sente e riesce ad esprimere, ottenendo con successo empatia e comprensione e sopratutto sente che attraverso un ruolo, puo’ scandagliare piu’ profondamente il proprio animo alla ricerca di se stesso” (provate a recitare voi 4 in ascolto e poi ditemi che non e’ cosi’!!). Di differenze ce ne sono moltissime, basta pensare che il 3 porta il nome della Vanita’, e il 4 dell’Invidia, ovviamente un risultato “glorioso” portera’ questi due enneatipi a reazioni diverse ed appagamenti diversi, anche se il loro tema…. il loro fuoco dominante e’ quello dell’identita’, vivranno i risultati in modo diverso perche’ le radici della loro identita’ vengono cercate in maniera diversa. Credo che gli applausi facciano piacere a tutti, indipendentemente dal tipo di appartenenza. Penso che la differenza sostanziale sia nel “perche'” si sono desiderati quegli applausi. Le motivazioni esistenziali degli enneatipi sono differenti l’una dall’altra e per forza di cose il motivo per cui l’applauso fa piacere e’ radicalmente diverso cosi’ come e’ diverso lo scopo da raggiungere. Certo rassicura, certo ci fa guadagnare, certo e’ balsamo per la nostra vanita’, ma l’impulso di partenza e’ assolutamente diverso. Mi farebbe piacere sapere da altri enneatipi se hanno mai immaginato di essere su di una ribalta e “perche'”, quale molla li ha spinti a desiderare una cosa del genere…oltre naturalmente a motivazioni piu’ generiche quali appunto denaro e fama…(e scusate se non sono riuscita sempre ad esprimermi come avrei dovuto :-)..).
SirenellaA proposito di Cinema, Teatro e maschere…mi veniva in mente un’altra cosa…so che esistono la musicoterapia, la pet terapy ecc. ma non so se esista una sorta di “teatro-terapia”, ho notato pero’ che attraverso l’interpretazione di un ruolo e il confronto con un pubblico si riescono a veicolare e gestire tutta una serie di emozioni e sensazioni corporee che nella vita reale a volte soffochiamo o non riusciamo a dominare. Mi spiego meglio, alcuni anni fa mi fu chiesto di recitare in una compagnia amatoriale per beneficenza. Dovevo interpretare un ruolo secondario, sapevo che tutti i personaggi sarebbero stati recitati da donne eventualmente travestite da uomo quando il ruolo fosse stato maschile. Ero assolutamente terrorizzata. Accettai perche’ chi me lo chiese non mi diede molte possibilita’ di rifiutare, ma non avevo idea di come poter contenere la vergogna che certamente mi avrebbe assalita una volta sul palco. Cosi’ fu. Nonostante sapessi la parte a memoria, e nonostante la commedia fosse comica e grottesca, nonostante il pubblico fosse limitato (c’erano non piu’ di 200 persone in sala) io dovevo aprire la prima scena e non avevo un filo di voce! Come se non bastasse avevo adottato una piccola strategia per tenere le mani occupate, perche’ nonostante le battute non fossero tantissime ero quasi sempre sul palco coi protagonisti e non sapevo dove mettere le mani 🙂 cosi’ mi feci prestare un ventaglio che sventolavo furiosamente ogni volta che dovevo spostarmi di qui e di la’ in maniera visibile….ventaglio che sgretolai con mio grande terrore in una scena a due in cui me la prendevo col mio innamorato (la signora che lo interpretava era assolutamente esilarante!) per avermi abbandonata preferendomi a mia sorella. Era il momento di sventagliare tutta la mia indignazione…. e la mia veemenza me lo fece letteralmente “craccare” tra le dita! Panico!! Nessuno sapeva, ovviamente, solo io…ma non sapevo come uscirmene quando dalla platea decine di vecchiettini arzillotti ed entusiasti cominciarono ad incitarmi con un vociare del tipo “oooeeee….aaaaooooo…a’ mossa…fall’a’mossa!!” (per i napoletani la mossa ha sempre un certo fascino 😀 ) e cosi’ tra dentiere cadenti, panico e indignazione di femmena tradita ho cominciato veramente a divertirmi. Mi sono sciolta, non mi sono piu’ preoccupata di nulla e nonostante non abbia nessuna intenzione di ripetere l’esperienza mi sono accorta di aver dovuto dominare il panico e la vergogna attraverso la sdrammatizzazione e la risata. Penso che il teatro sia un’ottimo modo per confrontarsi con le proprie paure, per viverle e buttarle fuori, per costringere il corpo a sciogliersi per essere credibile, per poter dire alla fine “era solo un gioco” sapendo che in fondo era molto molto di piu’….
Marina MeleCara Sirenella, il teatro è terapia in se. Il vero artista, al di là della fama più o meno raccolta, sa di esserlo e “l’occasione” nella vita è puramente legata a una serie di eventi concomitanti (da qui l’esperienza di un talento più o meno visibile in campo esclusivamente artistico).
Il teatro, in particolare, venne definito come una vena o meglio una arteria, in eccesso, deviante, ben visibile sulla fronte ma assolutamente invisibile alla vista esterna di chi la porta (lezione di recitazione e di vita a una conferenza di Vittorio Gasman, 28 anni fa, alla Scuola di “Quelli di Grock” che ho frequentato).
Il teatro come forma di terapia è usato nelle cliniche psichiatriche, negli ambiti psicoterapici, nella gestalt tantissimo, talvolta nei corsi di formazione manageriali per il concetto di drammatizzazione ai fini del controllo dello stress e della “pressione” nelle varie fasi della carriera ma molto e di più può dire Antonio che di questo so essere un grande esperto.
Per quanto riguarda i 3 rispetto quanto dici ma lo sento molto tirato verso lo stadio piùmediocre e di bassa energia e, ovviamente ve ne sono parecchi ma ti invito, se e quando ne avrai voglia, a rivederli con un pò più di amore……sono al centro della triade del cuore!
Ti abbraccio.
SirenellaMarina, innanzitutto grazie per le informazioni che mi hai fornito circa il teatro e le terapie che vengono sviluppate in tal senso, perche’ mi sembrava strano non ci fosse poi molto in giro. Naturalmente c’e’ da dire che non sono molto informata quindi ho preferito chiedere. Per quanto riguarda i 3, cosi’ come i 4 e gli altri enneatipi, normalmente quando se ne parla, non lo si fa mai facendo riferimento al loro stadio piu’ evoluto. Io racconto solo cio’ che mi rimane impresso in seguito ai seminari e sulla base dei film visti, del materiale raccolto e cosi’ via. Non ci metto ne’ amore ne’ disamore, e’ solo spirito di analisi e osservazione di certe caratteristiche …nulla di piu’. Ovviamente se ho frainteso alcune caratteristiche o mi sono allontanata troppo dalla natura piu’ precisa dei due enneatipi, ci tocca fidarci. Ho parlato dei 4 sulla base degli stessi presupposti, ovviamente siccome sono un 4 magari ho potuto imprimervi meglio certe sensazioni perche’ le sento, ma penso sia normale. Il 3 appartiene alla triade del cuore, ma sai bene che dei tre enneatipi che la caratterizzano e’ proprio quello che “annulla” i sentimenti. Cosi’ come il 9 “annulla” l’azione, agendo per non agire. Il 6 e’ schiacciato dalla sua paura senza riuscire ad evaderne, a schizzarne via come il 7 o come il 5. Tutto questo e’ studio, non proiezione. Per quanto riguarda Antonio e cio’ che sa circa il teatro…. 🙂 beh….comincio a ringraziare te per le informazioni che mi hai fornito….buonanotte 🙂
Marina MeleSirenella, grazie. Sono felice di quello che hai scritto e di come mi hai parlato…..sui 3 si, Sirenella, lo so, mannaggia e ci sto lavorando sopra parecchio!….fors eti preferisco quando parli dei 4 perchè usi termini e suoni più profondi, più caldi e più pieni ma d’altronde come potrebbe esser differente?
Sui 6 ti invito a tener conto che alcuni testi parlano dei 6 proprio come degli ennea tipi che hanno problemi con azione e in-azione e parlano di quella triade come della triade dell’azione ma tieni conto che ogni testo che leggi, scritto da un autore appartenente a una base dell’enneagramma differente, la vede in maniera un pò diversa….in questo momento sono sul testo della Palmer.
Sul teatro, in attesa del tempo del Capitano, per quanto posso, sono a tua disposizione…..
TeclaAnche io sono sul testo della Palmer che mi sta piacendo ed interessando molto,però nella sua descrizione dei 4 mi ritrovo pochino, mentre mi riconosco nel suo modo di descrivere gli 1. Crisi???
Marina MeleCrisi?…Ma no Tecla, grande opportunità! Secondo me dovrebbero vietare l’autoriconsicmento definitivo prima di un anno di studio dell’argomento e del viaggio interiore a cui ci si sente iniziati e poi, col passare degli anni e dello studio, la memoria torna, certi flash si aprono all’imporvviso e abbiamo una lettura diversa di noi…..non è magnifico?
Dai raccontaci!….se vuoi!
TeclaDunque naturalmente il 4 ha una freccia 1, però..Dalla Palmer:gli 1 sono i classici bravi bambini.imparano a comportarsi come si deve,ad assumersi le responsabilità..Io fino all’età di 10 anni ero esattamente così,Credono che tutti condividono il loro desiderio di automiglioramento…per me è inconcepibile che una persona non abbia tra gli scopi essenziali migliorarsi.Gli 1 sono convinti che la vita è difficile ,che le comodità vadano sudate…Gli 1 vivono continuamente un’accusa interiore che la maggior parte delle persone si rivolgerebbe solo se avesse commesso un vero crimine…La critica interna giudica tutto ciò che pensa e fa…Rilassamento e divertimento sono presi in considerazione solo dopo che i doveri sono completati…-Allora se io ho deciso, programmato e scritto sull’agenda che dopo aver lavorato devo fare quei servizi in casa, fare la lavatrice colorata, stirare quei panni ecc,,ecc,, posso morire ma lo devo fare e non esiste che possa non farlo.Semplicemente perchè quella programmazione è la più razionale perchè tutto funzioni bene e quoindi deve essere rispettata.Ma non mio pesa neanche,anzi mi pesa il contrario.Dunque se è solo una freccia del mio tipo 4 è una freccina bella tosta. Però in altre cose non mi riconosco per esempio che per l’1 non esistono pluralità di possibilità, o ciò che è giusto peer una persona può essere inadeguato per un’altra.Ecco su questo assolutamente non sono d’accordo ,io dò molta importanza a quello che per me è giusto che io faccia e non derogo, però sono dell’avviso che quello che è giusto per me non deve per forza essere giusto per un altro, anzi ringraziando Dio non è così.Tanta uniformità mi farebbe paura. Però sento che alcune cose sono giuste in assoluto e per quanto possa capire il momento di difficoltà immagino sempre che l’altra persona lo sa benissimo che quello che fa non è giusto, perchè per esempio fa male ad un altro, e che prima o poi farà i conti con questa ingiustizia e si redimerà!!!!Poi se vi va vi racconterò in che cosa non mi riconosco nel 4.Mi sa che è proprio crisi vera.Ora per esempio stavo per scrivere così:ci vorrebbe l’intervento di Antonio ma forse è un pò distratto,poi il mio critico interiore ha pensato no non è distratto è occupato in altre cose, poi il mio critico continuando a pensare ha detto no non va bene nemmeno così ,anzi non va bene proprio chiamarlo in causa.Non si fa.E infine avevo proprio cancellato la frase.Sic! Che mi dici Melinda?
TeclaComunque se si tratta solo di una freccia di collegamento devo dire che la amo molto, per me la disciplina che riesco a darmi è la mia forma di equilibrio, ne sono fiera.E sono contenta di saper mettere ordine nella mia vita dove c’è stato disordine. E’ molto grave?
Utente Ospite/AliceScusa Tecla se mi permetto d’intervenire, ma è solo per capire meglio.
Io sono un 4…la parola disciplina…stona un pò ai 4, è più adatta al senso del dovere degli 1. Il 4 sa sacrificarsi molto e la connessione nell’1 lo porta ad essere un pò più rigido con se stesso…ma, non lo fa con autodisciplina. Questo atteggiamento che hai descritto sembra più l’avere il grillo parlante, il 4 non lo sente. Però è vero che la connessione in 1 lo rende simile…ma…al 4 la parola disciplina stride.
sarebbe interessante che dicessi in che cosa non ti ritrovi nel 4. Naturalmente è soltanto quello che penso io, è quello che ho interpretato da quello che hai scritto, ma posso ovviamente sbagliare. Comunque non credo sia affatto grave voler mettere ordine nella propria vita, e se questa è la connessione che ti serve, ben venga! Buona serata Alice.
TeclaAppunto Alice è per queste cose che dici che mi sento in crisi…
-
AutoreArticoli