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Penuria di maschietti nel forum! Perchè?

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Questo argomento contiene 102 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da   13 anni, 1 mese fa.

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  • #1095 Risposta

    Utente Ospite/Alice

    Non pensare alla tua enneabase, lascia che affiori da sè. Probabilmente in questo momento sapere a quale base appartiene non è la cosa più importante. Che tu sia un 1 o un 4, il tempo te lo farà capire. Nel frattempo limitati ad “ascoltare” quello che ti accade, se ci sono trasformazioni…cosa ne pensi?. Ora devo andare. Ciao.

    #1096 Risposta

    Antonio Barbato

    Ma il Capitano, anche se non evocato (sarò mica un fantasmino, di quelli tipo Casper????), non si fa pregare ed interviene. Nessun dubbio che tu sia un Quattro di Conservazione, il quale ha proprio quelle caratteristiche che hai descritto e che si possono riassumere, in una parola, con una sorta di attitudine “stoica” verso la vita. Ciò è dovuto alla presenza di un forte super ego che non viene solo dal collegamento al tipo Uno, ma anche dalla vicinanza col tipo Cinque, che lo rendono un maledetto super perfezionista. In termini meno freudiani si può dire che nel Quattro di Conservazione c’è una sorta di reazione molto intensa alla vergogna percepita, che spinge la persona ad impegnarsi duramente, a mantenere il punto ad ogni costo, ad essere disciplinato e perfino apparentemente austero e che, come hai affermato nel tuo ultimo post, dona una forma di apparente equilibrio, mentre, in realtà, è solo una difesa, un altro travestimento della Passione dell’Invidia. E’ più chiaro, adesso, mia piccola Earendil/Vespertina??

    #1097 Risposta

    Tecla

    Del 4 riconosco moltissimo in me ma non tutto.Per esempio io non vivo la sensazione che gli altri abbiano qualcosa che io non ho, non sento questa famosa invidia,sento che questo: altri hanno ciò che io non ho, ma in compenso io ho altro che non hanno gli altri. Punto e basta.Ma tutto questo mi sembra ovvio, normale e scontato, non mi sento particolarmente deprivata o sfortunata anche quando ho dei reali motivi di sofferenza sono portata più a sforzarmi ad accettare anche se questo costa molto, e soprattutto non mi viene da pensare perchè io? perchè gli altri sono felici e io no? Se mi faccio queste domande non mi paragono agli altri perchè penso che ognuno ha un proprio destino e il senso che noi possiamo dare a questo destino sta nell’accettarlo profondamente, con il massimo della consapevolezza e con l’anelito di trarre tutte le cose migliori chje la vita ci può insegnare anche attraverso il dolore.E non solo attraverso il dolore. Io non penso ‘non posso avere quella cosa’ ‘devo assolutamente averla’Io cerco piuttosto di capire cosa vorrei, se è realistico ottenerlo, se è veramente importante e non penso che vi siano cose nè pratiche nè interiori che devo per forza ottenere.Ottenere non è importante per me, per me è importante essere consapevole di quello che c’è dentro di me e fuori da me.Per quanto il sentimento di perdita e di abbandono sia lacerante, e lo è, come per ogni buon 4, tuttavia non lo è al punto di crogiolarmi in questa cosa.mi interessa di più fare una scelta, e capire qual’è l’andatura adatta al mio percorso di vita in questo momento della mia vita.

    #1098 Risposta

    Marina Mele

    Condivido quanto afferma Alice. Non cercare di ingabbiarti in un risultato e non cercare disperatamente la parola magica che ti “sollevi” dal grande ed entusiasmante quesito. Sei chiaramente in un momento molto creativo…riesci a sentire questo lato positivo o hai bisogno di sentire la tragicità del tuo disagio? Può essere che si stiano smuovendo delle energie profonde che ti faranno riaffiorare alla memoria fatti che potrebbero modificare la tua visuale e quindi…..se posso consigliare…lascia fluire, lascia agire, lascia scorrere. hai già scelto di non far esplodere qualcosa attraverso il “controllo” che hai scelto sul non ascolto (neghi la musica che ti fa affiorare qualcosa)..ok…ancora non è tempo ma, evidentemente, da qualche parte questo blocco ti sta chiedendo una porta di accesso…..allora, da dove partiamo?…..
    Domanda: ti piace agire in maniera sequenziale quando hai “troppe” cose da fare?…quando hai “eseguito” un compito lo senti finito e quindi definito o ti capita…a distanza….di ripensarci e di sentirti abbattere per una imperfezione?Per te, la parola, “disciplina” che significato ha?
    Senti il contatto col tuo corpo in questa situazione? Soffri di tachicardia quando queste cose ti capitano o più intestino, nel senso di viscere? O hai mal di testa?….sono qui e ti ascolto….ovviamente se hai voglia.
    Ultima riflessione:….il caos è molto creativo e artistico e la complessità nel caos è molto 3…..allung ai tempi, è faticoso ma certo non ti perdi nessuna magia!
    Come ti suona?

    #1099 Risposta

    Marina Mele

    Alice, ci sei? Puoi fare da “supervisore” 4 in questa chiave di lettura…?….se portiamo “fuori” un pò di “oggetti” da osservare e li offriamo a Tecla può avere più elementi di osservazione e analisi…..e poi serve a tutti noi….Ci vorrebbe una ala 5 anche…..io posso aiutare con l’ala 3…Tecla, sei volo?

    #1100 Risposta

    Tecla

    In che senso dici che sono in un momento molto creativo? A me non pare proprio,anzi…Per quanto riguarda il far riaffiorare fatti alla memoria in questo non c’è nessuno più 4 di me, non è un momento particolare io ho una memoria di tipo emozionale vivissima e sempre molto presente.
    Sì mi piace agire in modo sequenziale decidendo in anticipo una strategia secondo le priorità che mi sembrano giuste.Non mi disturbano le troppe cose da fare ma mi disturbano gli imprevisti che scombinano i miei programmi in quel caso vado in ansia.Quando ho finito un compito lo giudico finito ,non mi faccio abbattere dall’imperfezione ma sono consapevole che è imperfetto e so che la volta dopo mi sforzerò che sia fatto meglio ma senza angoscia solo con molta tenacia. ho vissuto l’infanzia in continuo caos ed emergenza, so affrontarlo molto bene ma non mi piace affatto.Non amo attingere la creatività dal caos ma dalla profondità interiore nel posto più tranquillo che esiste, tranquillo non vuol dire sereno. Vuol dire il luogo dove le emozioni sono forti e pure e non caotiche. Come ogni buon 4 ho momenti di sbandamento ma mi riprendo molto presto perchè l’esperienza mi ha insegnato che se ci si lascia cullare dalle onde del disordine emotivo, se si tenta di galleggiare nel magma della confusione si affoga, tutto diventa drammatico ed ingestibile.Per quanto io senta intensamente ho deciso tanti anni fa di usare uno sguardo diverso e di non permettere che l’intensità dell’emozione mi distrugga la vita.io penso di essere un 4 sottotipo copnservativo, con una forte ala 5 che mi permette un maggiore distacco e talora mi fa isolare nel mio mondo, e con una radicata, benedetta, amata freccia in 1.Poi non so suggeritemi voi.Comunque non sento questi quesiti come pressanti, ho capito che la via dell’enneagramma mi appassiona, mi è utile per riflettere su delle cose ma non mi può non dico ingabbiare ma nemmeno definire. io credo che non esista una persona uguale ad un’altra, credo di essere io con la mia assoluta peculiarità che non è 4 , nè 5, nè nessun altro numero. Ma molto molto di più. Dunque colgo ciò che ora mi serve ma le risposte che cerco devono venire da una pluralità di approcci e non da uno solo.Non credo nelle verità rivelate e generalizzanti. Credo che le verità siano personali e conquistate con un lungo cammino.

    #1101 Risposta

    Tecla

    Antonio ho visualizzato il tuo post solo ora prima non so perchè non appariva. tu dici che l’equilibrio è solo apparente invece io ho finalmente capito che questa cosa non è vera.Per tutta la vita ho rincorso quest’equilibrio convinta di non possederlo, ma in realtà ho compreso che era la mia idea di equilibrio ad essere troppo ideale e perfetta.Talora ho pensato che l’equilibrio perfetto fosse l’ assenza di emotività e quindi aspiravo ad essa, la mia intensità la vedevo come disequilibrio. Se devo guardarmi per una volta tanto con occhi equanimi devo avere il coraggio di uscire dal gioco e dirmi che il mio equilibrio non è affatto apparente ma è solido e costruttivo, sono passata per un sacco di tempeste ma non mi sono persa mai, ho saputo sempre rispettare la mia fragilità e usare la mia forza. Non ho buttato niente a mare che fosse intimamente importante, sono stata capace di conservare tutto con amore, riconoscenza e rispetto. Anche le esperienze che mi hanno fatto soffrire.Rivivrei la mia vita come è stata perchè è la vita che mi è stata data, sono le prove e le situazioni che era necessario incontrare per farmi capire, per farmi sentire completa. Mi sono stufata di sentirmi in negativo, forse mi pongo rispetto agli altri con uin che di troppo razionale e giudicante,e questo m8i dispiace, però ci sono sempre per chiunque , si può fare affidamento su di me, sulla mia capacità di sviscerare il problema e di non abbandonare le persone.scusami per questa che sembra quasi un’elegia cicero pro domo sua .

    #1102 Risposta

    Utente Ospite/Alice

    Ho letto molto velocemente gli ultimi post e sono d’accordo sul fatto che ogni persona ovviamente sia diversa, sia che appartenga all’1, al 5 o al 4 ecc.; ma anche questo “fastidio” particolare di essere “catalogati” appartiene ai 4. Io sono un 4 e ora sono più verso l’ala 5, infatti adesso il push and pull lo esterno molto meno o quasi per niente e comunque ho lavorato anni su di me per raggiungere un certo equilibrio. Non mi trovo molto su quello che ha detto Tecla, o forse ho capito male, quando dice di non avere invidia per quello che gli altri hanno ecc; in realtà il 4 non è invidioso di qualcosa di preciso o di qualcuno in particolare. Il 4 soffre per qualcosa che sa non poter avere su questa terra, è la continua ricerca di qualcosa…è uno stato penoso, quando non sei in equilibrio…è un continuo senso di qualcosa che manca…ma che sai che c’è…non so se riesco a spiegarmi. Quello che ha detto Antonio è vero, in passato ho vissuto molto questa attitudine “stoica” verso la vita, la conosco bene! Insisto (un pò da 1) sul fatto che la parola “disciplina” dà fastidio ai 4. Molto militare, brrrrr!!! A te Antonio che effetto fa? solo per curiosità. Quando ho più tempo ci ritorno su questo. ciao a tutti!

    #1103 Risposta

    Tecla

    No Alice scusa ma anche a me la disciplina militare dà fastidio, perchè è una cosa imposta da altri e non condivisa, l’autodisciplina è tutta tutta un’altra cosa.Almeno per me c’è molta differenza

    #1104 Risposta

    Utente Ospite/Alice

    Si Tecla, se parli di autodisciplina ho capito che cosa intendi dire, infatti pensavo che non intendessi dire questo. E’ proprio un fatto del tutto personale, oltre che da 4, il fastidio che mi dà la parola disciplina. Quando mi dò delle “regole” preferisco dire che mi organizzo, ma è sicuramente più un problema mio.

    #1105 Risposta

    Marina Mele

    Cara Tecla, ti ho letto con tanta attenzione e tanta intensità….non so dire ne mi piace intervenire sull’enneatipo in se ma voglio dire che sento una grande stabilità, sento lavoro profondo, sento equilibrio solido profondo. Ti sento decisa su quello che non ti appartiene….in realtà messa di fronte a una discussione su di te non ti ritiri, sei precisa nel voler far comprendere agli altri e si sente quanto sei attenta a questo….sento calore che arriva da dentro e molta concentrazione…..molti ingredienti ben miscelati e ben equilibrati…….non ti sento sbilanciata…questo rapporto col caos non l’ho capito abbastanza bene e questa autodisciplina neanche…….come ti suona?

    #1106 Risposta

    Tecla

    Mel forse parlando di caos intendiamo due cose diverse, perchè non mi spieghi tu cosa intendi?Non vorrei risponderti parlando due lingue diverse.

    #1107 Risposta

    Marina Mele

    Per me il caos è l’apertura totale di cuore e pensiero ad accogliere tutte le emozioni e tutte le sensazioni possibili. Tutto si ferma, si anima la capacità di ascolto attraverso le antenne più vibranti e si prende e si sente tutto quello che arriva, così com’è, nella totale eventuale contraddizione e confusione ne potesse derivare. Non si giudica, non si annulla, non si rifiuta o si scarta alcunchè….si tiene tutto e si interiorizza, si somatizza e ci si lascia portare con irrequietudine creativa ma con assoluta calma evolutiva dentro il fiume di quel caos in piena……e si sta in contatto con questo momento per tutto il tempo che serve……finchè, pina piano, si comincia a capire che le cose cominciano a prendere una strada loro e il resto rimane fuori……si capisce qualcosa?

    #1108 Risposta

    Tecla

    Non riesco a conciliare il concetto di irrequietudine creativa con quello della calma evolutiva…:-) :-).Mel sei simpatica, ma ti sento proprio diversa da me.Leggendo mi venivano 1000 obiezioni 1) pensare di accogliere tutte le emozioni non è reale sono comunque filtrate da ciò che siamo capaci di sentire 2)prendere le cose come sono e chi lo dice come sono? come fai a dire una cosa è così, io riesco solo a dire questa cosa “io” la vivo così 3) bisogna scartare delle cose altrimenti si soffre per cose inutili che invece di farti evolvere ti tengono ancorati .4) per tutto il tempo che serve …che serve per fare cosa? Quando ti fai questa domanda già sei al punto di non accettare più il caos. Lo so detto così sembro proprio un tipo freddo invece non lo sono per niente solo credo di cercare di non farmi troppo male da sola.Il caos creativo è senz’altro una cosa esaltante ma si paga un prezzo molto alto in stabilità emotiva, allora io credo che op si è dei grandi artisti veri e allora queste sensazioni vanno vissute fino in fondo, ma se la tua vita è più normale o più banale, come vuoi, allora si può rischiare di passare da un caos ad un altro, da una confusione ad un altra confusione, significa rischiare illusioni inutili, perdere il contatto con la realtà.Prendere e lasciare mille cose,e percepire di sè solo le antenne.L’ho fatta un pò drastica la situazione mi rendo conto,ma in realtà le cose che ho detto sono quelle che ho detto a me stessa da ragazzina.Bene o male che abbia fatto ad un certo punto ho capito che nella mia vita desideravo proprio tutto il contrario e cioè la sicurezza, la stabilità, l’armonia, la condivisione profonda ,il rispetto e la costanza in tutto ciò che si deve e si vuole affrontare.Naturalmente non sono verità queste, ma solo il mio modo di sentire.Tutto viene molto stemperato quando ti trovi di fronte a situazioni o a persone che soffrono davvero allora ti rendi conto che le antenne ci sono e come e che vibrano intensamente.

    #1109 Risposta

    Sirenella

    questa cosa pero’ e’ buffa, forse strana direi Tecla….io del caos ho bisogno per esprimere il senso ribelle della mia liberta’ che non vuole staccionate o limiti. Eppure, anche io so darmi delle regole, essere tenace, so portare a termine un lavoro, so trovare ordine nel caos, e sono una persona normale come te. Ma il “controllo” sulle cose, sull’ambiente che mi circonda non mi e’ necessario, anzi lo aborro. Nemmeno, pero’, mi sento una donna alla deriva nel caos emozionale….tu a casa mia ci sei stata, io vivo in un ambiente abbastanza incasinato, ma diversamente da te questo non mi affligge anzi, mi rassicura. So concedermi momenti di piacere anche se il mio ego criticone mi dice “dovevi prima far questa cosa qui”, ma so discernere questa preziosa liberta’ che mi concedo e che ho il diritto di concedermi, col venire meno ad un impegno con altri. Noi siamo angeli e demoni Tecla, se siamo sempre cosi’ controllati, ligi al dovere, onesti, retti…i nostri demoni dove li abbiamo mandati? Ci sono, guarda che ci sono sempre e comunque. Sono le voci della nostra umana imperfezione, sono le voci che ci riconducono all’umilta’, all’errore, alla possibilita’ di sbagliare, al piacere di trasgredire e anche al perdono di noi stessi e degli altri. Poiche’ l’equilibrio e’ nel centro liddove non ci sono demoni non c’e’ equilibrio… 🙂 sono d’accordo con Alice….l’invidia del 4 non e’ quella che descrivi tu ma, senza ripetere inutilmente, e’ molto piu’ quanto invece descrive Alice….tra l’altro Antonio dice che gli enneatipi non sono proprio come categorie, prigioni comportamentali, quanto piuttosto nazionalita’….che ci caratterizzano negli accenti, nei colori della pelle, nelle usanze di vita senza pero’ privarci della nostra individualita’….forse aver saltato le prime lezioni del seminario ha portato a qualche equivoco o esasperazione circa alcuni principi dell’enneagramma…non so….credi sia possibile?

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