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Politically Uncorrect- Il tipo che sopporti di meno

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Questo argomento contiene 89 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da  Chicco di grano 13 anni, 2 mesi fa.

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  • #689 Risposta

    Antonio Barbato

    Anche se la prima legge dell’EdT afferma che, dal punto di vista dell’essenza, tutti i tipi sono uguali e non c’è differenza fra di loro, nella vita quotidiana dominata dall’ego non è così. L’istinto di adattamento, che è la proto forma di quello Sociale, è corrotto dalle istanze dell’ego e questo fa si che alcuni tipi ci risultano più graditi, mentre con altri abbiamo decise difficoltà nell’avere relazioni. Il dibattito su questo argomento è sempre un po’ difficile, particolarmente negli USA dove c’è il problema del politically correct, e, tuttavia, continua a fare capolino nei forum degli Istituti, nelle riviste delle scuole e, più in genrale, nei chiacchiericci delle persone. A me sembra che, pertanto, vi sia una diffusa ipocrisia e una radicale dicotomia fra quello si dice pubblicamente e quello che si confessa, magari, a bassa voce. Il problema è che così, paradossalmente, non si affronta il problema. Voglio dire che non si afferma che, ad esempio, Tizio o Caio mi stanno sulle palle perché mi stanno sulle palle loro, ma che tutte le persone di quel tipo sono insopportabili. Alcuni cercano di risolvere il problema facendo riferimento alle frecce ed evidenziando quello che, ad esempio, non piace al tipo Cinque del tipo Sette o del tipo Tre al tipo Nove, ma la cosa è piuttosto ridicolo. In realtà ci sono dei tipi che hanno maggiori affinità con noi perché, ad esempio, condividono. un uguale Centro dominante e seguono logiche simili, ed altri che sono radicalmente inconciliabili con il nostro stile perchè hanno percorsi diversi, ma, lo ripeto ancora, tutto questo è dovuto al nostro ego ed alle preferenze che abbiamo. Così, ad esempio, alcuni hanno dichiarato di non sopportare le persone del proprio tipo, mentre altri hanno radicali difficoltà con i tipi della Polarità Esteriore. Mi sembra che dire quel tipo mi sta antipatico, senza cercare di capire perché sta antipatico a me e quali sono le mie ragioni, ci porta lontani dalla verità e dalla riduzione degli aspetti indesirati del nostro ego.

    #6424 Risposta

    Carla Basagni

    Credo che spesso non si tenga abbastanza in considerazione che ci sono enormi differenze fra persone appartenenti allo stesso tipo e quindi si corra il rischio di grossolane generalizzazioni.
    Per esempio, in questo momento della mia vita, nel mondo del lavoro, mi capita di collaborare spesso con alcune persone del tipo 1. Devo confessare che io ho anche guardato le loro grafie e ho trovato conferma della mia intuizione. Queste persone sono molto diverse tra loro : si va dalla pignoleria ed eccessivo attaccamento al dettaglio che porta alla presunzione di dare sempre lezioni agli altri, alla maggiore apertura mentale di chi si vede “piccolo” e si mette anche nella posizione di imparare e confrontarsi con gli altri, a chi cade nella permalosità eccessiva e quindi si chiude, incapace di ascoltare il minimo appunto. Aggiungo che queste persone hanno diversi motivi di scontro tra loro e anche dei parametri di “giusto” ed “ingiusto”, etc, molto personali e molto differenti tra loro. Quindi dire che tutte le persone di uno stesso enneatipo non mi piacciono, mi sembra assurdo. Invece mi sembra più fruttuoso interrogarsi sul perchè abbiamo difficoltà di relazione con singole persone, perchè questa può essere una chiave per portare alla luce i nostri limiti, comprenderli e cercare di fare qualcosa per lavorare su di essi.
    Ciao, Carla

    #6425 Risposta

    Marina Pierini

    Personalmente ho potuto riscontrare in me due tipi di forze differenti. La prima è una sorta di resistenza che ho scoperto di avere nei confronti di quelle persone che ragionano in maniera diametralmente opposta alla mia. Dunque, quando mi confronto ad esempio con un tipo mentale che mostra di essere eccessivamente distante dal contatto con le sue emozioni, mi rendo conto di avere poco desiderio di comunicare. In qualche modo sento che dovrei faticare non poco per riuscire a spiegare qualcosa che molto probabilmente non potrebbe comunque essere compresa. Allora magari mi fermo, pur sapendo di perdere un’opportunità che potrebbe offrire ad entrambi qualcosa di bello, e mi limito ad accettare che abbiamo visioni opposte, senza soffrirne ma in realtà senza nemmeno spendermi più di tanto. Prima di conoscere l’enneagramma mi capitava di reagire in maniera diversa, ma ho capito che spesso quel voler chiarire e spiegare era più una mia necessità egoica di essere compresa, che qualcosa di veramente utile ai fini comunicativi. Non sempre mi tiro indietro, è vero, confesso che talvolta si aprono delle finestre improvvise e quindi provo a spingermi un pò oltre per vedere se il mio interlocutore vuole affacciarsi oppure no. Questo avviene sempre dopo aver superato quella resistenza che ho e il primo desiderio di ritirarmi. Una seconda situazione si verifica quando ho a che fare con caratteri simili al mio. Ritengo, credo come un pò tutti, di aver sperimentato cambiamenti rispetto al mio passato. Se sono cambiamenti reali o illusori positivi o negativi non lo so, ma credo non sia veramente importante, quello che voglio dire è che se la mia esperienza mi ha portata a dover affrontare una mia caratteristica, mi ritrovo poi ad essere molto critica ed insofferente nei confronti di chi magari “sta ancora lì”. Una delle spinte dei tipi 4, a volte cieche haimè, è lo sforzo con il quale cerchiamo di rispondere (ripeto, talvolta ottusamente) a certi stimoli. Sento, francamente, che quello che mi infastidisce in assoluto di più è rivedere me stessa in persone che si rifiutano (secondo me ovviamente) di consapevolizzare e affrontare un qualche inghippo solitamente di natura caratteriale. Mi rendo conto che si tratta di una reazione di fastidio che in realtà non colpisce la persona in quanto tale, ma me stessa, perchè mi sento nuovamente trascinata in dimensioni dalle quali ho cercato di divincolarmi. I 4 sono dei criticoni. Osserviamo, scarnifichiamo, demoliamo, polemizziamo e si…critichiamo continuamente i comportamenti degli altri rapportandoli sempre a noi ed al nostro mondo, proprio perchè l’invidia ci spinge ad un confronto relazionale compulsivo facendoci perdere ovviamente qualunque obiettività. Alcuni di noi sono apertamente molto più criticoni dei tipi 1, per quanto sorprendente possa sembrare. Dunque alla fine mi rendo conto, quando provo una sensazione di vera e profonda irritazione, che quello che sento negativo nell’altro corrisponde esattamente a quanto ho sentito (o mi rifiuto di sentire) come negativo dentro di me in un dato tempo della mia vita, non necessariamente passato.

    #6426 Risposta

    Antonio Barbato

    Quello che sto riportando è decisamente scorretto, ma, dal momento che ho iniziato questa discussione, ho dichiarato che il tema dei tipi che non sopportiamo è una discusione quasi taboo ma che si fa lo stesso, sottovoce, sui siti di enneagramma o nei forum. Un importante sito ha chiesto ai propri iscritti di dicihiarare, in forma anonima, quali erano i tre tipi che non sopportavano, distinguendo le risposte secondo i generi sessuali. In altre parole veniva proposto di dichiarare il proprio genere sessuale e di dire quali erano i tipi del proprio sesso con i quali si andava meno d’accordo. La stessa domanda veniva poi fatta per i tipi del sesso opposto. Alla fine, ed aldilà della possibile inadeguatezza statistica del campione di persone che ha risposto, sono stati formulati in termini percentuali i risultati, formulando classifiche di non gradimento alquanto interessanti. Stasera riporto le risposte dei maschi (il test di non gradiumento è stato chiuso solo due settimane fa), domani riferirò quelle delle femmine e credo che si potranno fare delle interessanti deduzioni. Allora i maschi hanno risposto che i maschi che meno gradiscono sono quelli del tipo Due, seguiti a breve distanza dagli Otto e dai Sei, mentre più staccati erano gli Uno i Tre ed i Quattro. Chiudevano la lista i tipi Sette seguiti dai Cinque e dai Nove. Sempre i maschi, invece, affermavano che le donne meno gradite erano le Cinque seguite dalle Otto dalle Uno dai Quattro dai Sei dai Tre dai Sette dalle Due e, ancora vincitori, dai Nove. Insomma, aldilà del gradimento unanime per i Nove, valori molto diversi per l’universo maschile e quello femminile. Interessante, non è vero?’

    #6427 Risposta

    Antonio Barbato

    Allora…visto il numero di contatti qui molto si legge e poco si scrive…..uhm…. Aggiungo le motivazioni dei maschi per non gradire i vari maschi dei tipi. I Due sono visti come arroganti, presuntuosi e boriosi, gli Otto sono considerati prepotenti, inaffidabili e volubili, mentre i Sei sono visti come ipercritici, lunatici, calcolatori ed attenti solo al loro interesse. Gli Uno sono inflessibili, pallosi, rompiballe e presuntuosi, i Tre lecchini, durissimi, faticosissimi e bugiardi, i Quattro come fastidiosi, aggressivi, inaffidabili (questo è stato per me un colpo basso) ed auto commiseranti. I Sette sono considerati come degli imbroglioni, dei perditempo, come quelli che alla prima difficoltà se la svignano e, anche questo è stranissimo, come molto cupi sotto la faccia allegra. I Cinque sono pallosi, bizzarri, pesanti e poco di compagnia ed i Nove sono visti come lenti, testardi, falsamenti accomodanti ed ipocriti. Un bel campionario di quello che non si dovrebbe mai dire in un ambito che si auto definisce come spirituale, non è vero??

    #6428 Risposta

    Marina Pierini

    Insomma non si salva nessuno…del resto lo dici sempre anche tu, che il meglio meglio tiene la rogna! 🙂

    #6429 Risposta

    Carla Basagni

    E’ divertente quello che scrivi! A me fa venire in mente il vecchio discorso evangelico della pagliuzza e della trave nell’occhio: chi vede la pagliuzza nell’occhio del vicino non vede la trave nel proprio occhio. Considerazione sempre attuale. Comunque a questo punto, sarei curiosa di sapere quello che dicono le donne sugli uomini dei vari enneatipi. Scommettto che il tipo 5 non è così bistrattato dalle donne. A noi fa tenerezza il tipo con poco senso pratico, con la testa un po’ “fra le nuvole”. In fondo, il caro piccolo Woody Allen ha sempre incontrato molto, anche nella vita, non solo nei suoi film!
    Ciao, Carla

    #6430 Risposta

    Raffaella Foggia

    Ciao a tutti…. devo dire che mi ha sorpreso un po’ leggere che i Nove sono quelli meno detestati….. in fondo quando ci confrontiamo con gli altri enneatipi c’è sempre qualcuno che ti guarda e vedi spuntare sulla sua testa il fumetto: “ma questo ci fa o ci è???” forse proprio il fatto che siamo poco etichettabili (Parlo da Nove: il pongo difficilmente prende una forma da solo no?? 🙂 e forse un po’ troppo sfuggenti nella reale relazione con l’altro che ci fa “vincere” questo sondaggio…. Un saluto a tutti 🙂

    #6431 Risposta

    Antonio Barbato

    Sono stato assente per un po’ di tempo, ma ora che sono tornato voglio riprendere questo argomento perché mi interessa moltissimo. Se uno dei più grandi vantaggi della conoscenza dell’EdT (Enneagramma dei Tipi caratteriali), consiste nel poter meglio comprendere le azioni e le reazioni degli altri, allora dobbiamo riconoscere che, indipendentemente dalle nostre volontà, con alcuni tipi non si riesce a mettere in azione questa consapevolezza. Mi hanno molto colpito alcuni tratti negativi accreditati ad alcuni tipi. Ad esempio, per me è stato uno shock riconoscere che nell’accusa rivolta ai Quattro di essere inaffidabili, c’è qualcosa di vero. Il mio sottotipi è strutturato basicamente proprio per negare questo tipo di sensazione e, quindi, per me l’esistenza di questo tratto è una specie di blind spot, uno scotoma psichico che non mi permette di accettare che qualcosa in me possa permettersi di essere inaffidabile. Tuttavia, non posso negare che in molti Quattro questo tratto è presente, sia perchè alcuni preferiscono mantenersi nell’insoddisfazione e continuare a lamentarsi, sia perchè c’è una specie di inconscia rivincita verso il genitore a cui non si è saputo dire di no. In questo caso si tende ad evitare il contatto, a rifugiarsi nella nebbia dello Sbandamento, a promettere di fare una cosa o di rispettare un appuntamento, solo per potere alla fine percepire di nuovo in bocca il sapore del senso di colpa, della inettitudine, della Cicatrice (è un termine tecnico) che sta lì lì per riaprirsi. Un’altra cosa che mi ha colpito parecchio è il diverso atteggiamento degli uomini verso i tipi Due. Le persone Due dello stesso sesso raggiungono tetti di non gradimento assoluti, mentre quelli dell’altro sesso sono, in genere, molto più accettati. Questo mi fa venire in mente che il genere sessuale è molto più importante di quanto comunemente non si sia scritto e pensato nei libri sull’EdT. Qualche considerazione?

    #6432 Risposta

    un atomo

    La tua reazione mi diverte e mi incuriosisce perchè è proprio identica alla mia quando ho letto INAFFIDABILI ho pensato: questo poi no, questo MAI mai mai, mi è sembrata una cosa proprio grave . Una specie di disconoscimento di una mission 🙂

    #6433 Risposta

    Carla Basagni

    Perchè sorprendersi tanto se il Quattro viene definito “inaffidabile”? In fondo la nostra ipersensibilità, può essere anche letta come “umoralità”, il tipo a cui non sai mai come rivolgerti, che pare a volte molto accogliente e altre volte sfuggente, così senza apparente motivo.
    Quanto all’importanza del genere sessuale è vero, secondo me è fortissima. Riesco a capire benissimo che la donna Due sia molto gradita agli uomini, perchè viene percepita come molto femminile, invece l’uomo Due, dagli altri uomini, potrebbe essere percepito come un po’ falso, “caricato”, parlando sempre a grandi linee, s’intende.
    Ciao, Carla

    #6434 Risposta

    Marina Pierini

    In verità…e che non si offenda nessuno…io l’oscar per inaffidabilità lo avrei diviso tra i 2 ed i 7. I più grandi bidoni li ho avuti proprio da questi enneatipi, anche se l’inaffidabilità dei tipi 4 l’ho sperimentata ogni volta che la tendenza alla distruttività spinge a rovinare piani ed accordi anche all’ultimo minuto. Credo che sia una cosa piuttosto frustrante per chi ci sta vicino, capisco quanto un 4 voglia essere di parola, il punto è che l’insoddisfazione ci rende ciechi al nostro venir meno, quando non teniamo fede ad un impegno, anche perchè ci incensiamo con la storia delle scelte autentiche ecc. ecc…..insomma mi rode ma non posso dar torto a chi non ci trova lineari e costanti 🙂

    #6435 Risposta

    Teresa

    Concordo con Carla per quanto riguarda il concetto di inaffidabilità dei 4. Chiaramente anche io mi sono sentita ferita perchè sinceramente non credo di essere inaffidabile. Se so che non posso rispettare un impegno non lo prendo e se ho degli impedimenti avverto. Ma confermo che la mia inaffidabilità può dipendere dall’umore! Inaffidabile sentimentalmente!!!! Oggi posso provare un affetto profondo per una persona ma se mi sento ferita per un gesto o una parola posso odiare altrettanto intensamente. Confermo e sottoscrivo!

    #6436 Risposta

    Teresa

    Trovo oltremodo inaffidabili i 2 invece, non ti puoi proprio fidare da nessun punto di vista, lo dico chiaramente. Come dice un detto “dove li leghi la sera non li ritrovi la mattina”, volubili ed evanescenti. Abbiate pazienza voi 2 che leggete ma la mia esperienza con persone di questo tipo, sia maschi che femmine è questa.

    #6437 Risposta

    Antonio Barbato

    Queste sono le risposte che preferisco…proprio perché sono uncorrect. In ogni caso, mi fa molto riflettere il fatto che i Due sono visti come negativi se appartengono allo stesso sesso della persona che risponde, mentre così non è se appartengono al sesso opposto. Molto probabilmente ciò è dovuto al fatto che i Due suscitano inevitabili sentimenti di competizione col loro comportamento poco diplomatico, a differenza dei Tre che sanno meglio mascherarsi. L’inaffidabilità del Quattro, lo ripeto, è in qualche modo connessa alla rabbia inespressa che sta dietro alla Vergogna. Più non si sa dire apertamente quello che si prova veramente, e più ci si rifugia nella nebbia dello Sbandamento. I Quattro, comunque, sono noti per predicare bene e razzolare male, ma è altrettanto vero che molto in questo atteggiamento dipende dall’istinto dominante. In generale, è come se non volendosi impegnare si adottasse la strategia del rifiutarsi di fare o partecipare. Ciò, talvolta, è paradossale ed umoristico, perché alcuni Quattro si negano, in questo modo, perfino la possibilità di divertirsi ritraendosi, e finendo così per fare come quegli altri Quattro che, invece, si sforzano per essere un modello di serietà e di auto bastarsi o come quei Quattro che pretendono di avere o di dipendere come compensazione per qualche presunto torto subito. Altro fatto sorpredente è che i Sette sono visti quasi da tutti come dei vasellineggianti poco affidabili ma, cionondimeno, vengono considerati fra i più gradevoli e che, paradossalmente, accade lo stesso per i Cinque. Quasi come se le persone trovassero più sopportabile qualcuno che è notoriamente ed evidentemente manipolativo o, all’opposto, iper schivo e poco di compagnia come un Cinque, piuttosto che quelli che vendono una immagine e poi si rivelano diversi da quello che promettevano. Questo argomento continua ad intrigarmi molto ma, purtroppo, il forum continua ad essere molti quattresco, tranne il caro intervento della Raffa, e così non riusciamo a sentire le opinioni degli altri tipi.

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