HomePage › Forum › Forum ASS.I.S.E. › Politically Uncorrect- Il tipo che sopporti di meno
Questo argomento contiene 89 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Chicco di grano 13 anni, 2 mesi fa.
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TeresaConcordo con Eleonora! Vorrei dire a proposito dei 9 però…personalmente tanto accomodanti io noi li trovo, soprattutto i conservativi, anzi se proprio devo essere politicamente scorretta dico che li trovo veramente ottusi della serie che parli per mezz’ora di una cosa, quello ti guarda e, apparentemente, ascolta, e dopo ti ripete paro paro la stessa cosa di mezz’ora prima, cioè….non ha VOLUTO capire niente nè gli interessa discutere. Sono incredibili, cocciuti come i muli, hanno ragione loro e non si discute e anche se (apparentemente) sembra abbiano compreso il tuo punto di vista poi agiscono secondo il loro. Parlo per esperienza su situazioni specifiche che coinvolgono il mio ambito lavorativo. Sul lavoro ho un’operatrice 9 che, mi dovete credere, te le toglie dalle mani, cioè io se potessi la picchierei!!!!!!!!!!!!! Io, in relazione al mio ruolo, dò una certa indicazione rispetto ad un comportamento da adottare? State pur certi che se lei non condivide si comporta nella maniera opposta e se ne frega dell’indicazione e di chi l’ha data. Cioè io posso spiegare, argomentare, chiarire, anche con esempi, la motivazione su quella precisa indicazione che dò e alla fine, stremata sono costretta a dire “Si fa così perchè lo dico io!”, cosa che non mi piace fare perchè preferisco che sulle mansioni ci sia condivisione, e neanche in questo modo la si convince, resta della sua opinione ma cosa grave è che agisce secondo il suo modo di vederla la cosa, è incredibile!!!!!!!!!!!!
Antonio BarbatoE adesso vediamo cosa dicono le donne degli uomini…allora il tipo che suscita meno entusiasmo è il Sei seguito dal Cinque e, a considerevole distanza, dal trittico Quattro, Uno e Nove. Poi, quasi alla pari, Sette, Otto, Due e Tre. Insomma il mondo femminile sembra meno propenso ad accogliere i razionali (forse perché la maggior parte delle donne che hanno risposto al test sono emozionali), e preferisce persone dotate di maggior attività sociale. Mi ha sorpreso che, in questo senso, c’è nelle risposte una sensazione di fine del mondo patriarcale basato sulla affidabilità del maschio. Le donne odierne, probabilmente, non credono più alle dote tradizionali della stabilità, meglio incarnata dagli Uno, dai Nove, dai Sei e oreferiscono relazioni in cui l’elemento rischio è più presente. Strano anche che i Nove maschi non piacciano tanto quanto le femmine. Forse quello che viene richiesto in una relazione di amicizia è diverso da quello che si chiede per una relazione di amore.
Chicco di granoIeri notte lessi questo topic che ho trovato molto interessante e voglio aggiungere una mia opinione personale, visto che il tema lo permette: ultimamente trovo molto difficili da sopportare e gestire due categorie di Tipi. Tra le donne sono diventata quasi allergica ad un certo tipo di Due, che trovo assolutamente invadenti. Mi era già successo in passato, 10 anni fa, con quella che nel tempo è divenuta una mia cara amica ma da qualche mese c’è una collega di università che vuole a tutti costi instaurare un rapporto di amicizia con me. E’ una bella persona- a suo modo- ma fin troppo manierosa e sdolcinata, continuamente prodiga di parole e gesti di affetto e di offerte di aiuto non richieste. Io mi sento letteralmente invasa, non so più cosa fare! Forse dovrei parlarle chiaramente ma non vorrei ferirla. Lei è un Due sputato: ha 40 anni, sta conseguendo la seconda laurea in psicologia ma senza sufficiente motivazione, da 15 è volontaria attiva della Croce Rossa e del 118. Ha saputo che ho perso i genitori, è capitato che glielo dicessi, e da allora ha cercato in ogni modo di compensare quella che lei crede essere la mia solitudine familiare che io non vivo come crede lei e che non ho MAI contrastato circondandomi di altre persone o rapporti affettivi!!! Tra l’altro le ho detto che ho altre amiche care e cugini e zii su cui contare che nei momenti terribili hanno rappresentato la mia linfa vitale ma è come se lei si incaponisse! A volte non le rispondo al telefono per sfinimento e lei richiama o messaggia come se nulla fosse e mi scrive: “Ma non mi vuoi più bene, Cicci?? Quando andiamo a prendere un bel gelato insieme?”. E’ una donna intelligente ma la cronicizzazione del suo Tipo la rende stupida! Si offre ripetutamente di prestarmi libri e appunti suoi che non le ho MAI chiesto e non mi servono perchè ho i miei che sono molto più ordinati e precisi dei suoi.. insomma, sono esausta! Scusate l’Offotopic ma mi sento paranoicamente invasa, devo decidermi a parlarle chiaro! Ps. Riguardo agli uomini, la tipologia che non tollero è il Nove, per la sua superficialità e incapacità patologica di prendere posizione che finisco per sentire addirittura come non virilità!! Ah, un’ultima cosa: non mi sorprende l’accusa di essere inaffidabili che viene rivolta a noi Quattro perchè lo siamo REALMENTE ma solo quando non siamo autentici. Questo accade quando sentiamo di doverci fare carico di situazioni e persone che ci pesano ma che vediamo in difficoltà. Ecco che di getto scatta la molla umanitaria della serie: “Poverino/a, sta inguaita/o, devo aiutarla/o ora le dico di venire con me in viaggio con le mie amiche, oppure le dico che il prossimo weekend l’aiuterò a fare il trasloco. Poi passano due giorni, la crisi acuta della persona in difficoltà si stempera e noi avvertiamo solo il peso delle proposte/offerte di aiuto che avevamo fatto :(( A me è capitato più di una volta con una stessa tipologia di amiche-conoscenti Quattro. A volte ho mortificato la mia insofferenza e tenuto fede alle proposte fatte. Altre volte mi sono sentita troppo triste e stanca a sobbarcarmi questi mausolei e sono venuta meno facendo apertamente mille mea culpa ma comunque mi sono sentita accusare di inaffidabilità! Però dagli episodi ho imparato la lezione: quando vedo amiche in difficoltà NON devo precipitarmi come una furia greca in soccorso: devo prima riflettere a lungo sulle proposte che sto per lanciare e sulla mia capacità di mantenerle. Ciao a tutti!
Chicco di granoErrata corrige: *da 15 anni è volontaria..*
un atomoA leggere il tuo post mi è venuto da ridere. Io mi sono trovata nella stessissima situazione con un 2. Quello che mi ha molto pesato sono più o meno le cose che racconti tu. Una profferta continua di qualcosa che secondo lei era nel mio bisogno, e una grandissima confusione tra il mio vissuto di lutto e il suo di vecchia data ma secondo me non ben risolto. Quando le cose hanno cominciato a diventare troppo per me sono stata invasa da discorsi del tipo : ma io ti voglio bene…come dire tui non sei all’altezza del mio amore. Io ho sentito proprio una confusione intima tra le sue esperienze e le mie, non solo c’era anche l’implicita sicurezza che lei sapeva tutta la strada che bisognava percorrere. Devo dire la verità a un certo punto mi sono sentita molto oppressa, invasa è la parola giusta e in un certo senso manipolata non a scopi pratici ma affettivi. Anche se stimo questa persona per altri apetti, ho preferito dirle chiaramente che non ricambiavo questo affetto e ho messo una grandissima distanza. Attualmente il rapporto non è cattivo, mi sono un pò riavvicinata ma sempre a distanza di sicurezza 🙂
un atomoP.S Anche io non avrei voluto ferirla, anzi mi ha creato molto dispiacere dover prendere una decisione, ma quando l’ho presa ho sentito chiaramente di aver fatto una cosa assolutamente giusta per me, e devo dire che la consapevolezza di sapermi rendere autonoma dalle mascherate esigenze altrui mi ha molto aiutato dopo a trovare una mia strada che io sapevo non poteva passare dalla dipendenza affettiva con altre persone. Perchè in realtà era proprio questo che mi veniva, forse inconsapevolmente, proposto. Tu ora sei sola, hai bisogno di me, io ti posso ascoltare, volere bene e ” guidare”. No grazie ! Devo anche dire però che so che l’orgoglio la rende veramente inconscia a questo meccanismo, non se ne rende conto, quello che è triste è che in fondo io le voglio un pò di bene ma non per i motivi con cui lei pensa di dover pretendere, anzi di meritare l’affetto degli altri. Inoltre mi ha molto colpito l’insistenza di fronte al mio diniego, come una persona completamente meravigliata, : non vedi che io voglio solo aiutarti? Questo ha scatenato un pò di aggressività da parte mia. Perchè paradossalmente l’ho letta come una mancanza di dignità, di orgoglio (proprio da parte di un 2?!) Io avrei preferito morire all’istante piuttosto che far vedere tutto ciò. Anche se non gliene ho mai parlato forse Antonio può indovinare a chi mi riferisco.
Chicco di granoAtomo, sei grande. mi stai facendo sentire compresa nella mia drammatica esperienza di profonda oppressione da questa ragazza, mi devi credere! Oggi ho marinato un corso poco importante all’università perchè il solo pensiero della sua faccia che mi sorride da lontano, in fondo all’aula, e mi dice: “Ale, tesoro mio, tesoro bello, come stai? Che bello rivederti, ciccina mia!! Siediti qui: ti ho preso il posto accanto al mio, vuoi che ti reggo lo zaino?? Vuoi un fazzoletto per andare in bagno?? Se dopo devi andare, ce l’ho i fazzoletti perchè la carta igienica del bagno è brutta, ruvida, ciccina mia, prendi i miei fazzoletti”.. etc. etc. Ti assicuro che così fa e dicevo che il solo pensiero mi congela, mi devi credere! Infatti spesso mi sento vicina ai Cinque: li comprendo appieno poverelli!! Quella di Marcella, la mia collega, è una vera e propria INVASIONE gratuita e ingiustificata. Scusa l’ulteriore sfogo, ora devo uscire, aggiungo altro dopo. Ps. Credo di aver fotografato anche la tua situazione con la vedova che hai incontrato: lutto non risolto, continue offerte d’aiuto da chi- TRA L’ALTRO- avrebbe bisogno di aiuto per prima e molto più degli altri!! Insomma, io con queste Due potrei diventare un Otto violento, giuro!
un atomoAAAAhhhhh 🙂 🙂 🙂 Lei non era vedova ma ha perso i genitori da giovane, quindi anche una condizione molto diversa da quella che vivevo io. Io penso che questa persona non volendo si è costruita la sua identità su questa cosa ma io non ho intenzione di fare altrettanto della mia vita.
un atomoPerò devo dire che io non mi sento affatto inaffidabile. Forse è difficile che mi impegni ma se lo faccio non vengo meno.
Chicco di granoParentesi: sono stata accusata di essere inaffidabile in sporadiche e particolari situazioni- particolari a detta di persone obiettive che osservavano dal di fuori- in cui non sono stata autentica. Neppure io lo sono nè mi sento tale, di solito. Tornando al tema del topic, non ho dubbi sul fatto che tu abbia fatto la scelta migliore con la “tua” Due perchè la cosa più assurda da parte di queste persone è proprio quella che hai citato: per sentirsi indispensabili e non rischiare di essere abbandonate o trovarsi sole, inconsciamente propongono una relazione con l’altro fondata sulla dipendenza affettiva!! Incredibile! La cosa a me suscita molto fastidio e rabbia perchè con mia madre ho avuto un rapporto di forte dipendenza e questo mi ha creato gravi problemi nella vita sentimentale da adulta. Quindi mi sembra folle che un’amica voglia propormi qualcosa del genere!! Non basta l’amore a far emergere dinamiche simili, ci serve pure l’amicizia!! Riguardo alla lettura di questo comportamento come mancanza di dignità ed orgoglio (paradossale, vero?) non sei l’unica ad averla avuta: anch’io non faccio altro che pensare che se una persona si comportasse con me come io faccio con Marcella anche solo la metà delle volte, la cancellerei dalla mia visuale, non la cercherei più e non la coinvolgerei in nulla. Non so come sia possibile che loro non abbiano queste reazioni NORMALI perchè di questo si tratta, non sono normali..
un atomoTi capisco perfettamente. Io mi sono sentita arrabbiata per gli stessi motivi. Il fatto è che con una certa forza manipolativa persone così letteralmente creano una situazione invischiante che riesce a turbare tipi come i 4 perchè attivano delle nostre precise problematiche, in particolare la tendenza alla dipendenza affettiva. Quello che però non riescono a comprendere è il fatto che noi siamo molto elitari anche nel dolore, se proprio dobbiamo soffrire per amore dobbiamo essere noi a decidere chi merita tutto ciò 🙂 Concordo pienamente che non posso concepire un rapporto di amicizia che sia così possessivo , ma queste persone sono brave a scatenare sensi di colpa e io per un momento mi sono vista com una persona anaffettiva. Solo a pensarci mi viene da ridere…Perchè non lo siamo affatto, un’affettività sana ed equilibrata prevede la giusta distanza, quella necessaria a mantenere la propria identità che permette un vero scambio. Su di me ha giocato molto anche il sottotipo tenacia, la sola idea che qualcuno abbia la supponenza di sapere cosa provo intimamente e cosa devo fare mi fa venire l’orticaria! Io ho l’imppressione che ci sottovalutino, si aggrappano alle nostre situazioni di vita e ci vedono come esserini sofferenti e fragili, bisognosi di protezione, ma mi sa che non hanno capito un bel niente! Comunque sono sicura che scanserai questa trappola che ti viene proposta, forse in questo momento fai come ho fatto io, ci pensavo molto, il disagio che provavo mi ossessionava ma quando mi sono “liberata” mi sono sentita perfettamente a posto.
Marina Pierinimolto divertenti queste testimonianze, non ho avuto il tempo di leggere tutto tutto, ma mattia mi sta sfondando casa e devo allontanarmi. Vorrei solo osare un suggerimento: prima di decidere se parlare o meno a questa tua amica e sopratutto “cosa dire” “come porti” chiediti come mai ti irrita. Vedi sebbene io comprenda il fastidio che si prova ad essere invasi, ricorda che la rabbia è tua, viene da te, lei la innesca ma la molla scatta dentro te. L’invidia spesso ci fa sentire elitari anche in una sofferenza che gli altri “non possono capire”. Indubbiamente la sua ostinata volontà di salvarti ti irrita perchè tu non vuoi essere salvata, vuoi qualcos’altro e non è casuale che tu le abbia parlato dei tuoi genitori. Non saltare troppo a piè pari sui messaggi inconsci che anche tu invii quando ti relazioni agli altri. Se riesci a sorridere della tua irritazione, cogliendo il senso pieno dell’invidia in azione, forse troverai parole morbide per farle comprendere che hai bisogno di più spazi. Io credo nella verità, che però è sempre soggettiva e che può essere offerta come una carezza o come un sasso in testa….credimi non è una differenza da nulla 🙂 tornerò a leggere questo post più tardi…baci a voi!!!
un atomoScusa Marina a chi ti rivolgevi in particolare con il post precedente?
Marina Pierinia chicco di grano… pensavo di essere stata eslicita riferendomi alla sua amica 2 che la soffoca. Però non è collegato a quello che avete scritto dopo e che non ho ancora letto quindi in effetti meglio chiarire…
Marina PieriniEcco ho letto tutto, e devo dire che comprendo bene i sentimenti di tutt’e due e concordo con la non sintonia tra due esigenze che sono diametralmente opposte, così come spiega benissimo tecla. Tuttavia oggi come oggi, mi rendo conto che prima di rinunciare ad una relazione, se non di amicizia, di ordinaria simpatia io ritorno a quanto già scritto prima. Quando qualcuno suscita in noi tanta rabbia, quella rabbia è nostra ed è un’occasione, un’opportunità, provare a scindere la persona che involontariamente “preme i bottoni sbagliati” con la nostra insofferenza. Ho scoperto, che scoprire “chi” originariamente ci faceva sentire così, alleggerisce di gran lunga il carico di rabbia che scarichiamo sul malcapitato che ha spalancato le porte ai fantasmi e poi si riesce a risolvere più facilmente, in maniera meno drammatica la fonte del fastidio, scoprendo ce forse con calma si può stabilire una relazione diversa, o forse no, ma senza allontanarsi con fastidio, dolore, come doversi amputare di tutto.
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