HomePage › Forum › Forum ASS.I.S.E. › Politically Uncorrect- Il tipo che sopporti di meno
Questo argomento contiene 89 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Chicco di grano 13 anni, 2 mesi fa.
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Marina Pieriniscusate ero io
un atomoLo sai che l’osservazione che hai fatto a Chicco mi è stata fatta anche a me da diverse persone?anche mia madre all’epoca ha fatto lo stesso commento. Nel mio caso certamente non era così però il tono dei messaggi e i comportamenti con l’eccesso di possessività, di sentimentalismo, di possessività creano veramente un certo disagio. Sono d’accordo sul cercare di compiacere l’altro però c’è anche molta ambiguità in questa cosa. Nel senso che al desiderio di compiacere segue una terribile rabbia per aver rinunciato a una parte vitale di sè per ottenere amore. Così compiacere non porta mai alla vera soddisfazione pechè hai sempre presente che non sei veramente tu la persona amata ma quell’altra che ha assorbrndo il bisogno dell’altro gli è andato incontro, ha ingoiato la richiesta. Ecco che allora anche l’atto di amore che compi si trasforma in una cosa dura, o meglio è una cosa tenera che necessita di essere nascosta da strati durezza scontrosa e aggressiva. Tutto per non sentire dolore. é così? Che dici…
Chicco di granoMarina cara, innanzitutto in bocca al lupo per una rapida ripresa da questa forma influenzale-catarrale che ha colpito te e molti altri. La maggior parte dei miei amici ieri sera su Facebook si lamentavano di nasi grondanti, mal di gola e starnuti! Io stessa combatto da 3 giorni contro una lieve, fastidiosa infiammazione alla gola, sperando di riuscire a sgominarla.. vedremo! Riguardo alla tua pertinente domanda, ti dico che, a differenza mia che sono single, la signorina Marcella è pure fidanzata, da nove anni e convivente da due, con un aitante vigile del fuoco, di nome Ciro, che io e altri colleghi universitari abbiamo avuto modo di conoscere le volte in cui è venuto a prenderla- in tuta rossa e furgone con tanto di estintori- all’università, quando finiamo di pomeriggio. Inoltre si è trattenuto con noi in due occasioni “mondane”: durante la cena di chiusura di anno accademico con 15 colleghi/e a fine luglio e dopo un musical in cui Marcella, sentendomi parlare al cell con la mia migliore amica, si affrettò a dire: “Uhhh… che bello Ale!! Vai a vedere Notre Dame de Paris all’Arena Flegrea?? Posso venire con teeee??” Come dirle di no e perchè? Del resto io, in cuor mio, ho sempre nutrito la speranza che lei si “normalizzasse” e perdesse i suoi aspetti esasperati così da permettere una serena, piacevole e proficua amicizia tra noi. Il proficua è riferito agli aspetti collaborativi che potevano nascere in ambito universitario. Tornando a Ciro, so che tra lui e Marcella fu amore a prima vista 9 anni or sono durante un intervento in cui lei era volontaria del 118 e lui in servizio e, ti dirò, mi sembra un tipo in gamba. E’ pure un bell’uomo: altro, biondo, non dimostra affatto i suoi 40anni. Unico “neo”, a detta di Marcella, è il fatto che ha due figli nati dal suo precedente matrimonio, realizzatosi a 25 anni, e si preoccupa troppo di loro trascurando lei, talvolta. Io, al contrario, lo vedo molto presente nella vita di marcella, le telefona almeno 2 volte quando trascorriamo l’intera giornata all’uni. Certo, vivono insieme a casa di lei e lei vorrebbe che lui si decidesse a prendere una casa più grande insieme.. Mah, comunque, mi sembra di aver detto fin TROPPO della vita sentimentale di Marcella ma è per dire che, se non conoscessi personalmente Ciro, anch’io avrei avuto dei dubbi circa l’interesse di Marcella. Invece questa donna è moolto nevrotica, non omosessuale. Ed è ancora più assurdo- dal mio punto di vista- che una 40enne fidanzata, figlia di 2 genitori ancora viventi e in buona salute, con una sorella minore che adora, un lavoro di maestra alla scuola materna e un’intensa attività di volontariato tra 118 e Croce Rossa, abbia tanto tempo e spazio mentale da volermi x forza inserire nella sua vita!! Io sono single, i miei genitori sono morti, sono figlia unica, studio all’università ma non lavoro e ho sempre la sensazione di avere poco spazio e tempo per inserire nuove persone e situazioni nella mia vita! Certo, anche la mia è una nevrosi, lo so, opposta a quella di Marcy. Bah: si sa, la nevrosi è un DEMONE, nessuno è immune!! Comunque pure io sarò stata compiacente con lei, a volte consapevolmente x una forma di educazione che mi impedisce di non essere gentile altre volte senza rendermene conto. Ora non la vedo e non la sento esattamente da 5 gg e mi sento persino in colpa perchè, rispondendo al suo ultimo sms, le scrissi che era un periodo incasinato perchè avrei avuto la riunione di condominio e l’avvocato x una questione condominiale (tutto vero, ahimè) e l’avrei chiamata appena fossi stata più libera. Vivo però nel terrore che lei mi preceda e io mi senta nuovamente in colpa, manchevole x qualcosa..
Chicco di granoIeri pomeriggio ho ricevuto un sms di Marcella. Cito testualmente: “Ciccina, sei libera per un caffè insieme oggi? Tvttb smack smack”. Da giovedì scorso non mi ero mai fatta viva con lei, ora lo ha fatto lei, nuovamente. Non le ho ancora risposto nulla, ho ignorato il suo sms mentre, in realtà, questa storia sta diventando un’ossessione-incubo per me e non mi sembra il caso con tanti problemi più importanti da fronteggiare nella vita. L’sms mi è arrivato mentre stavo x andare dalla mia terapeuta con la quale, ancora una volta, l’argomento della seduta è stato per il 90% Marcella e le difficoltà di comunicazione che ho nonchè le occasioni di crescita interiore che tali difficoltà mi pongono. In sintesi la mia terapeuta sostiene che io, da buon Quattro, drammatizzo ed estremizzo il problema e che il percorso di crescita da cercare di compiere sarebbe quello di inviare dei messaggi di disapprovazione a Marcella ma in modo soft, senza far esplodere la “BOMBA”. Parlo di bomba perchè io ho ampiamente manifestato l’intenzione-desiderio di raccontare la mia insofferenza a Marcella, svuotandomi finalmente di questo enorme carico di tensione, come è sempre stata la mia modalità. La dottoressa, invece, mi ha scoraggiato dal farlo. All’inizio mi ha detto che questa “rivelazione” avrebbe potuto incattivire Marcella che, da buon Due, vuole escludere ma non sentirsi esclusa, rifiutare ma non sentirsi rifiutata e che si sarebbe potuta vendicare facendomi terra bruciata attorno con gli altri colleghi dell’università ossia andando a sparlare di me con loro e cercando di farmi malvolere dagli altri. Secondo lei un Due che si sente rifiutato e ferito nel suo Orgoglio “patologico” facilmente può diventare scorretto e manipolativo, “imbroglione” e persuasivo- alla Berlusconi, dicevamo in seduta- al punto da produrre azioni poco lecite e piacevoli. Io non ho condiviso allora- durante la seduta- e non condivido ora questo atteggiamento castrante fondato sulla paura, che probabilmente caratterizza molto più i tipi del triangolo centrale- a cui la mia dott.ssa appartiene- che i Quattro come me. Io ho sempre detestato le scelte portate avanti su considerazioni evitanti, perpetrate per scongiurare le possibili conseguenze negative derivanti da una decisione presa o da una scelta fatta anzichè sulla scia di una convinzione, un ideale, una passione! Un modo di ragionare “evitante” come questo mi riporta, tristemente e ancora una volta, alla modalità da Sei di mia madre, in cui OGNI scelta era compiuta nell’ottica dell’evitare qualcos’altro di spiacevole. A questo proposito è emblematico l’esempio che amo citare: per un decennio mia madre ha provato con ogni argomentazione a fami appassionare all’attività imprenditoriale di famiglia, della quale ci occupavamo entrambe dopo la prematura ed improvvisa morte di mio padre. Lei la svolgeva con entusiasmo ed orgoglio mentre per me era causa di dolore, rabbia e depressione perchè non l’avevo scelta, non l’amavo, non mi era congeniale e mi impediva di raggiungere il mio UNICO obiettivo da quando avevo 14 anni: studiare psicologia. Parentesi: all’epoca della scomparsa di mio padre avevo appena compiuto 22 anni e mi sono occupata dell’azienda, gestendone diligentemente gli aspetti commerciali ed amministrativi, fino ai miei 30 anni, momento in cui l’abbiamo finalmente liquidata e cessato l’attività :-)) Bene, durante questo decennio di guerre intestine ingaggiate da me x convincere mia madre a chiudere- complice la grave crisi del tessile per cui non avevamo utili (e pure di questo mia madre non si preoccupava pur di proseguire ciò che mio padre aveva costruito e lasciato!)- alla domanda “Dammi un motivo per desiderare di proseguire l’attività” mia mamma mi rispondeva:” Perchè se chiudessi ora, potresti pentirtene in futuro”.. io restavo sbigottita! Come può un individuo raziocinante dire ad un altro- altrettanto raziocinante, intelligente e pienamente convinto delle sue intenzioni- messaggi che suonano come: non dar peso al fatto che ora questo lavoro non ti piace anzi lo schifi e lo detesti, pensa invece che se chiudessi un giorno potresti pentirtene! So che mia madre era sinceramente convinta di ciò che mi diceva, so che ci credeva sul serio ma per me, ancora oggi, resta assurdo ragionare vivendo nel futuro e non nel presente. E con Marcella oggi mi trovo a scontrarmi- nuovamente- con una persona (i cui ragionamenti in questo caso apprezzo e condivido): la mia terapeuta, che mi incita a non agìre (non parlare) per timore delle conseguenze future.. ma io non ci sto!! La mia psiche si ribelle! Voi cosa ne pensate? Parlereste chiaramente suscitando, forse, reazioni dirompenti e negative in Marcella o smussereste “i lati eccessivi” dell’altro inviando messaggi comunicativi soft?
Ps. Ho fatto come te, cara atomo, prendendo spunto da un episodio ho narrato metà della storia della mia vita: solo un Quattro può fare questo.. ahahahahah!
Ma Marina e Capitano, donateci un vostro pensiero, non fateci patire.. prima dite che non ravviviamo più le pagine del forum e poi ci lasciate languire senza le vostre calde parole…
un atomoSenti Chicco, forse il consiglio che ti è stato dato è prudente ma io non la penso così. O meglio quello che ti viene detto e cioè che ci possono essere conseguenze non piacevoli è vero,potrebbe accadere, ma nessuna scelta è senza conseguenza. Secondo me dovresti trovare un tuo equilibrio personale nel caso specifico e potresti seguire questa via: non ignorare le conseguenze solo per far sbollire la tua rabbia ma nemmeno farti condizionare oltre misura dalle conseguenze stesse. In pratica cosa può fare veramente questa persona per danneggiarti? Può sparlare di te? E allora? Quanto sarebbe pesante per te accettare questo? SE lo è, veramente, trova un modo soft, ma se in ultima analisi tu pensi che la tua persona non possa veramente essere messa in discussione da atteggiamenti altrui allora perchè subire qualcosa che non ti fa bene? Io sono d’accordo che c’è una drammatizzazione ma c’è perchè in realtà qualcuno vuole creare un dramma, e secondo me non sei tu. Io vedo che questa situazione (così come è successo a me) ti ossessiona e ti invischia, la mancanza di chiarezza ti fa implodere, ti soffoca e ti limita. Forse la cosa migliore sarebbe poter prendere una distanza interiore ma non sempre possiamo chiedere a noi stessi di essere altro da ciò che siamo. Se tu sei soft e praticamente la prendi un pò per i fondelli, riuscirai poi a vivere questa situazione con leggerezza? Potrebbe significare mettersi alla prova innumerevoli volte, perchè lei continuerà ad insistere e tu dovrai continuare a mediare e a compiacere. Ma perchè??? Perchè?! Ma cosa accidenti ti può fare questa persona che devi tenertela buona? Se ho capito è una tua collega universitaria, decidererà il voto agli esami, potrà realmente escluderti da qualcosa di interessante? Parlerà male dui te senza che tu possa mai difenderti? Quale potere può esercitare? un potere lo sta esercitando ORA su di te, e secondo me non va bene. L’unico compromesso che mi sembra possibile è quello che tagliando nettamente tu possa trovare una formula che eviti di investire la persona. Ma non per paura delle conseguenze ma perchè spesso è inutile stigmatizzare l’altro. Io farei così le direi: apprezzo molto il tuo interessamento e l’affetto che mi dimostri ma in questa fase della mia vita io ho bisogno di sentirmi più libera e meno coinvolta nelle relazioni, quindi se non sarò sempre disponibile non te la prendere ma le cose stanno così. In prima battuta. Se non si comporta di conseguenza direi : tu dici di tenere a me e quindi sarai sicuramente ben disposta ad accettare che quello che io percepisco come eccesso di attenzioni mi crei disagio. In terza battuta: sei una carissima persona ma io sono decisamente stufa. In quarta battuta: togliti dalle p….perchè hai qualche problema che io non posso e non voglio gestire. Forse dico cose discutibili ma non riesco a capire perchè oltre atutti gli stress e le difficoltà che per forza dobbiamo subire si debbano anche aggiungere persone moleste che ti risucchiano l’energia che si desidera destinare ad altro. E infine dentro di noi sappiamo benissimo qual’è il punto di rottura, il limite che non si deve valicare, possiamo stemperare un pò le reazioni eccessive ma dobbiamo anche essere fermi e risoluti nel riconoscere il nostro bene. Subisci questa persona solo se pensi che può impugnare un’arma e spararti, in quel caso forse varrebbe la pena di sopportare. Io la vedo così.
Chicco di granoCara atomo, l’ho fatto! :-)) Ieri pomeriggio ho scritto una lunghissima lettera a Marcella, riportando alcuni passaggi di questo topic (i meno offensivi, s’intende) soprattutto quelli da cui emerge il mio travaglio di gestione e il pathos sulla decisione da prendere. Il mio scopo era trasmetterle il fatto che, prima di scrivere, mi sono molto a lungo interrogata e messa in discussione, da sola e con l’aiuto di altri. Ho riportato tutti i passaggi- copiandoli interamente – in cui racconto delle sedute con la terapeuta dedicate a sviscerare quello che ormai era divenuto un incubo! Come sempre la forma epistolare mi viene in soccorso in situazioni di grande tensione interiore come questa. E vuoi sapere la particolarissima coincidenza (a volerla vedere così ma io non credo alle coincidenze)?? Dalle 17.30 ero stata a scrivere e copia-incollare per produrre una mail efficace e non eccessiva ma al momento dell’invio- erano circa le 20.20- tentennavo.. Mi sono così collegata un’ultima volta a questa pagina ed ho trovato il tuo ultimo intervento!!! E’ stato per me un chiaro segno di conferma a procedere, un segno che mi davano i miei Angeli Custodi oltre che tu! Così ho proceduto all’invio! Mentre ti scrivo non ho ancora controllato se c’è già la sua risposta perchè so che Marcella non frequenta assiduamente il web: non si collega tutti i giorni, forse sarò costretta ad avvisarla della mail via sms. Comunque faccio un commento al volo sulle tue provvidenziali parole: è vero, Marcella non può farmi nulla di male o grave (e, francamente, non so neppure se è una persona capace di farlo.. questa è stata la teoria della dott.ssa!) senza che io possa difendermi e contrastarla! Non può certo influenzare la mia carriera universitaria nè il mio rapporto con gli altri quindi non ho motivi di fingere e soffrire senza parlarle per tenermela buona, hai pienamente ragione! Io già lo pensavo però avevo bisogno di una persona che mi incoraggiasse 🙂 in questa direzione. La mail che le ho scritto è molto lunga e, a mio avviso, molto umana e bella, se lei è una persona intelligente dovrebbe apprezzarla e mettersi moolto in discussione. Vedremo..
Vi-ti terrò aggiornati/a, baci
un atomo🙂 🙂
Maurizioi quattroooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
un atomoPauraaaa?????? Maurì ma non sei 4 pure tu???
Chicco di granoI Quattro sò terribbbbil, è vero!! 😀 Cmq la mia collega Marcella non ha ancora rsposto alla mail nè inviato sms.. meglio così per ora xchè oggi ho avuto già una giornatona e domani mi aspetta il matrimonio di mia cugina dalle 10.30 in chiesa!! :-O
Maurizioatomo!…..io 4!!!!!! non sia mai detto!!!! con tutte quelle paturnie!!!! io sono un tranquillissimo 9!!
un atomoCaro Maurizio scusa tanto, contentissima che venga un tranquilissimo 9 a calmare i nostri bollori, certamente vorrai esprimerti più a lungo e approfonditamente così che la calma possa scendere anche su di noi 🙂
Chicco di granoMi associo ad atomo: o caro Nove, amico dei giorni più lieti, donaci la tua pace incommensurabile e mostrati a noi con maggiore favella! :-))
Marina Pieriniho letto parecchio in ritardo parte di questi vostri scambi…mi rimane un dubbio, una domanda (anzi due) che non mette in discussione la tua scelta, chicco, o le riflessioni di atomo…ma è una domanda che esiste e la lascio qui…..chissà che tu la venga a cogliere un giorno o l’altro. Le persone che rappresentano veramente un incubo per noi, sono quelle di cui non possiamo liberarci.NON POSSIAMO O NON RIUSCIAMO. Si tratta di limiti, se ci pensi. Del bambino che non può allontanarsi da un invasore adulto. Sei sicura che tutto il tuo temperamento e le tue “reazioni” fossero scatenate da quella persona e non da quello che ti faceva provare, rinnovando antiche emozioni procurate da altri? In soldoni, da chi hai creduto di liberarti? E invece da chi dovresti?
Marina Pierinitra l’altro…scusa questo post scriptum….credo che anche se l’invito della tua terapeuta si sia avvalso di motivazioni poco convincenti o urticanti per il tuo carattere, aveva di buono un aspetto che non hai colto secondo me: allontanarti in maniera soft non significa subire ma prendere possesso del tuo spazio, con determinazione, sdrammatizzando la sensazione di soffocamento che questa persona evoca e rinnova in te, per darle una giusta misura, una giusta dimensione. Tu sembri effettivamente ossessionata da lei, molto più di quanto lei non lo sembri da te…sai chicco? Insomma a me sembra che lei sia invadente ma che tu sia ossessionata. Serve davvero una cannonata d’acqua per spegnere un cerino? Ti lascio con 3 domande 🙂 ….
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