HomePage › Forum › Forum ASS.I.S.E. › Politically Uncorrect- Il tipo che sopporti di meno
Questo argomento contiene 89 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Chicco di grano 13 anni, 2 mesi fa.
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Chicco di granoMarina cara, mi porgi 3 belle domande ovvero 3 interessanti spunti di ulteriori riflessioni. Intendo risponderti con calma e “lucidità” domani, vista l’ora tarda, ti anticipo soltanto che mi sono sentita realmente ossessionata dal comportamento di Marcella- hai perfettamente ragione – e non immagini quanto mi sia sentita affrancata dopo averle inviato la mail, che è stata letta ma non ancora ricambiata, per inciso. Affrancata, dicevo, dalla finzione dei sorrisoni e dei diminutivi sdolcinati che, talvolta, finivo per ricambiare pur non appartenendomi. Affrancata da un caffè che, seppur rimandato da quasi un mese, continuava ad essermi proposto. Affrancata da una sintonia e gioiosa amicalità che mi veniva imboccata in questa sorta di farsa che è il modo di vivere di una come Marcella.. Continuo domani, prima che il livore si impadronisca, nottetempo, nuovamente di me. Bacio
Marina PieriniAspetto non ti preoccupare….intanto ti faccio notare che sei stata tu a paragonare quello che Marcella ti fa provare con tua madre. Fare “la cacca” è importante, ma è altrettanto importante stabilie di cosa ci si sta liberando e qual’è il modo più “sano” per farlo. I 4 sono in qualche modo degli incontinenti emozionali, simili ai 2, ma molto più dirompenti e ribelli e distruttivi quando attraverso l’alibi dell’autenticità appagano i bisogni dell’ego. 🙂 rifletti prima di rispondermi….
Utente Ospite/Leonessaio non sopporto alcuni enneatipi due appunto quando sono invadenti l’aiuto può essere anche gradito ma non deve invadere e non sopporto la supponenza dell’UNO e quando l’uno usa un tono categorigo per quanto riguarda sostenere lo sguardo dell’altro molti ma molti anni fa mi feci forza e cominciai a sostenere lo sguardo dell’altro ovviamente mi riferisco a tutti itipi disguardi è interessante scambiarsi opinioni insicurezze o quantaltro ciaoooo
Chicco di granoProvo a rispondere alle domande/riflessinoni che mi poni, Marina, consapevole che altre verranno nel tempo. Dunque: le motivazioni della mia terapeuta saranno state pure urticanti e poco convincenti x me ma erano comunque valide, ne sono perfettamente consapevole. Contenevano, infatti, il seme di una delle sfide più grandi in questo momento della mia vita ovvero la possibilità di cimentarmi in un confronto con l’altro meno agguerrito e dirompente, dando inizio ad una nuova fase di crescita. Ma io non posso e non voglio avvalermene ora, purtroppo. La minaccia della sgraditissima invasione che l’atteggiamento di Marcella ha suscitato è ancora cocente e vivissima, impossibile lasciarla inascoltata se non a costo di convivere con allarme e aggressività che finivo col riversare su altri aspetti. E invece ben venga riversarla su chi l’ha suscitata: la merita ampiamente! Così parla e agisce quel che resta dell’anima nevrotica di Chicco, lo so, ma adesso non VOGLIO e non POSSO cambiarla. Che poi sia collegata al vissuto travagliato con il più grande amore della mia vita: mia madre, sono stata io la prima a dirlo e non è mai stato un mistero. Non voglio cambiarmi perchè già mi appaiono grandi e insperati i progressi che ho compiuto nella mia esistenza al punto che, guardandomi indietro, non posso che osservarli con stupore e fierezza!! Ma questo ennesimo miglioramento non voglio compierlo, non ora. Potrei farlo se un motivo di gioia parallelo, di natura sentimentale, intervenisse e lavorasse collateralmente per rinforzare le difese “immunitarie” della mia anima; un motivo che, per una volta, mi facesse sentire debitrice e non creditrice verso l’esistenza al punto da volermi ulteriormente migliorare, andando a limare gli aspetti negativi rimasti. Ma in questo periodo sono sì serena e combattiva ma procedo comunque “a risparmio energetico”: sono quasi 6 anni che un motivo del genere non si manifesta! Ed io non voglio rendere la mia persona migliore di quanto già mi appaia senza che nessuno raccolga e custodisca i fiori del mio “giardino incantato”. Il giardino, ai miei occhi, appare fiorito e lussureggiante da tempo e da ogni punto di vista, non ha la benchè minima carenza o mancanza 🙂 Nonostante questo, finora nessuno (che dico IO) ha avuto il coraggio e la volontà di ararlo con me ogni giorno, unendo il suo giardino al mio. In questo scenario, cimentarmi nella sfida di cui sopra e vincerla, come sono abituata a fare, è un vantaggio che non voglio regalare a chi mi circonda perchè tale mi appare. Razionalmente so che sarebbe anche un dono da fare a me stessa ma emotivamente non lo percepisco così. Al contrario c’è una voce in me che dice: chi te lo fa fare di investire nuove energie in una battaglia che ti renderebbe soltanto una persona più piacevole ed interessante per gli altri, per chi ti sta accanto ma non renderebbe l’esistenza migliore a te stessa?!?! Sono a risparmio energetico: non do, non più di ciò che posso offrire senza fatica..
un atomoCarissima Chicco, sono in uno stato d’animo molto simile al tuo, lo comprendo molto bene e proprio per questo mi sento di poter fare alcune considerazioni. Tu dici: chi me lo fa fare a investire nuove energie in una battaglia che non renderebbe l’esistenza migliore a me stessa? Io lo condivido ma mi domando che cosa poi rende veramente la vita migliore, almeno a tipi come noi? Certamente possiamo essere soddisfatti, molto soddisfatti di aver fatto tanta strada, di aver conquistato autonomia, di aver mostrato coraggio, fieri di saper provare e riprovare e dimostrare…soprattutto a noi stessi, non importa cosa basta dimostrare…ma io non credo che questo possa bastare, io penso che vogliamo altro e quest’altro ha sempre una coloritura relazionale, emotiva, affettiva. Quel giardino rigoglioso abbiamo l’orgoglio di tenerlo chiuso solo per paura di essere feriti e delusi, spesso rischiamo di perderci là dentro, in un’orgia di piante tropicali ma finchè rimane un posto chiuso da un cancello sempre rimarrà la tristezza, la carenza,la malinconia. Tu dici potrei farlo se…poni una condizione ma in realtà non si possono porre condizioni alla vita, ci viene chiesto di curare il nostro giardino e di condividerlo qualsiasi siano le condizioni, se piove e se il sole brucia ogni cosa, in primavera e in inverno. Non per forza gli altri devono avere il coraggio e la volontà di arare con noi, a volte possono portare solo dei piccoli semini, a volte un pò d’acqua, a volte non portano niente ma ci danno la gioia di guardare la bellezza e l’armonia delle nostre piante. Non per forza deve essere una sfida io credo che ci sia un modo più quieto e tranquillo, più in pace per incontrare gli altri e se stessi. Io sono in una fase in cui mi comporto come tu dici ma so dentro di me che non è questo il modo che mi farà stare bene e che in realtà è solo frutto del dolore, della rabbia, la paura dell’incomprensione, dell’abbandono,del rifiuto e niente altro…. Ci può e ci deve stare il prendere le distanze ma penso che bisogna avere molta attenzione sui motivi profondi di questo rifiuto per non rischiare di ingannarsi e rimanere intrappolati nella nostra storia di vita, quella che ci raccontiamo continuamente dimenticando di vivere, vivere punto e basta, vivere con ciò che c’è, e non nell’attesa perenne e perennemente insoddisfatta di un giardiniere disposto a perdersi nei labirinti a volte claustrofobici dei nostri giardini.
Utente OspiteMolto intenso quello che dice atomo, entro in punta di piedi solo per aggiungere qualcosa alla già eloquente risposta che mi precede. Il nostro sistema cognitivo ci spinge a “ragionare” in maniera convincente per evitare qualunque cambiamento a livello emozionale profondo. Dunque tutto quanto ti dice la ragione è probabilmente ad uso e consumo di un ego che ti convince e vince. La Passione, si chiama così perchè è amore verso un modo di vedere il mondo. Amore passionale verso la propria nevrosi. Perchè dovresti disinnamorarti dice l’ego? Perchè non sarai mai veramente libera e creativa se non apri la tua mente ed il tuo mondo emozionale a nuovi possibili orizzonti. Se non lo vuoi, se non sei pronta, se non te la senti, se ti senti addirittura in credito allora forse è tempo di attendere…chissà….cosa accadrà domani.
Marina Pierini….scusa ero io.
Chicco di granoCosa rende veramente migliore la vita a tipi come noi? L’Amore, cara atomo, indiscutibilmente l’Amore. Quello vero e profondo, quello che ti ha accompagnato per più di 30 anni e che non accompagna me, inspiegabilmente, ingiustificatamente, imperdonabilmente. Mi sono sentita molto amata dai miei genitori, seppure in modo molto imperfetto. Ho sentito di occupare il centro assoluto del loro, seppur nevrotico, Amore. Ma loro due non ci sono più e, se anche ci fossero, non mi basterebbe più. Sono un’adulta ormai, non una bambina bisognosa di coccole e protezione, almeno non solo di quelle. E’ vero, mi sento fiera e soddisfatta della persona che sono: tenace, leale, intelligente, autonoma, stimata. Questa constatazione non è una dimostrazione di valore che dò a me stessa o agli altri, è un dato di fatto, uno sguardo obiettivo su quella che sono. Il giardino fiorito lo aro eccome con le persone che amo sconfinatamente: alcuni miei familiari (zii e cugini) e alcune amiche vere. Nell’ararlo traggo l’energia per dare senso alla mia vita, per proseguirla, per continuare ad amarla a dispetto delle due grandi perdite. Ma solo l’amore di un compagno può farci uscire dal guscio se vi siamo rintanati, può farci cambiare pelle senza esserne consapevoli, può azzerare il peso degli eventi passati senza compiere sforzo. La psicoterapia può tanto, le amicizie, le passioni da perseguire pure ma le Rivoluzioni le compie solo l’Amore, l’abbiamo verificato tutti..
un atomoSì cara Chicco l’amore….appunto. Ma credo che nessuno può farci veramente uscire da un guscio se ci siamo rintanati, vogliamo solamente che qualcuno entri nel guscio con noi e che lo faccia integralmente , nessuno può farci cambiare pelle e meno che mai senza consapevolezza da parte nostra, nessuno può azzerare il peso degli eventi passati, solo noi possiamo lasciarli andare se sentiamo che è venuto il momento di farlo. Cara Chicco in questo momento non solo sento di vivere senza amore ma in più invasa letteralmente dalla rabbia altrui e quello che so è che la perdita d’amore mi fa sentire triste, sconsolata, affranta ma quello che veramente mi fa male, quello che mi rende la vita impossibile nel profondo di me è, non è il non ricevere amore ma non essere capace di amare. E’ quel dovere ammettere che dentro c’è un desiderio di riparazione che si pretende dagli altri, l’essere in colpa perchè in quel bel giardino buttiamo anche un sacco di spazzatura con la pretesa che serva a concimare la terra e chi lo capisce bene e chi non lo capisce si deve comunque sorbire la spazzatura e anche la nostra convinzione che in realtà si trata di humus. Quello che fa male è percorrere sempre gli stessi sentieri dove spargiamo acqua dell’emotività in abbondanza senza accorgerci che così facendo ci stiamo inaridendo noi e che le cose intorno non sono inaffiate ma marcite dall’eccesso di pioggia. Un giorno ti svegli e tutto l’orgoglio che senti per quello che hai fatto si rivela ben poca cosa se mentri lo facevi non riuscivi a seminare amore e non facevi altro che dirti:le cose sono ingiuste e io sono in credito,. Chicco, nessuno deve pagare i nostri debiti. Ti dico queste cose e ti dico che io non sono stata capace e non sono capace, non me ne faccio niente del mio bel giardino, è solo un sogno e un’illusione, è una fuga, è una consolazione fittizia, è un alibi, è un modo per vedersi eroici. Mi fa molto più male vedere la mia responsabilità nel rendermi e rendere la vita diffficile, perchè vedi quando si dà la colpa a qualcuno o a qualcosa c’è sempre nel pieno del dolore una sorta di compiacimento inconscio , qualcosa che ti assolve e ti santifica. Ma quando vedi che potresti aprire le braccia e tu, tu le tieni serrate, per paura, per fragilità, non puoi che sentire il dolore della contrazione che è tua, solo tua. Le rivoluzioni sono compiute dall’amore…ma l’amore non è un liquido che ci viene riversato dentro a guarire e consolare, l’amore è al contrario qualcosa che trabocca da noi, che non fa differenze, che non ha preferenze, che non tiene conto dei nostri debiti e dei nostri crediti. Io personalmente sono infelice per questo. Perchè pur sapendo e sentendo tutto questo sono del tutto incapace di portarlo nella mia vita. E ora pago delle conseguenze molto molto pesanti, ho solo la consapevolezza della mia responsabilità e la disperazione di non riuscire ad uscirne.
un atomoSai cosa penso? Che il nostro giardino sarà una cosa veramente bella quando sarà gratuito, quando permetteremo agli altri di cogliere i fiori che vi crescono senza pretendere che vengano messi in vaso e onorati, accettando che l’altro ne faccia quello che crede, solo odorare, o regalare o persino buttare: Quando non ci aspetteremo gratitudine per quel fiore allora saremo veramente forti come ci sforziamo di essere. Allora non avremo bisogno di pretendere, dimenticheremo il fiore perchè non vive che per un attimo solo e non è quello che conta. Quei fiori non sono altro che l’arroganza della nostra specialità. Il credere pervicacemente che siccome sono il risultato della nostra anima sensibile meritano ogni attenzione, meritano una risposta intensa come la nostra intensità.
Utente OspiteAtomo mi hai commossa profondamente. Hai messo a nudo una verità, quella che sta dall’altra parte della medaglia, quella che non vogliamo guardare quando per utilizzare l’espressione decisa di chicco “ci sentiamo in credito”. Nessuno è in debito con noi, nessuno ci deve niente e l’amore non entra nella nostra vita se non sappiamo traboccare di gratitudine. Non può esistere nessun altro, se noi siamo al centro di noi ad aspettare. La nostra convinzione di essere pronti ad amare “se arriva la persona tanto attesa” ci rende passivi e ciechi rispetto al fatto che non siamo affatto pronti, proprio perchè poniamo condizioni in cui noi siamo centrali coi nostri bisogni. Sono solo parole, forse vuote o forse dure. Io spero che l’amore prima o poi trabocchi davvero in ciascuno di noi, perchè di grazia e gratitudine si deve essere pieni, per poter finalmente trovare l’altro.
Marina Pierini…e che palll song’io.
Leonessa in gabbia…che pall simm tutt nuie tu non lo hai voluto dire così io l’ho detto papele papele è inutile contoncerci io molte volte non mi sopportavo lenneagramma mi ha apert uno spiraglio x la sopportazione prppria cerchiamo di avere sia misericordia e considerazione x gli altri enneatipi ma come mai siamo sempre noi a polemizzare su tutto???? facciamo spazio anche ad altri su….ciao buon fine settimana atutti i tipi insopportabili
Marina Pierinivolevo dire “che palle mi dimentico sempre di firmarmi” ahahahahahah ma mi associo solo in parte all’osservazione sulla nostra pesantezza, che talvolta è profondità e che occupa spazi che ad altri non sembrano interessare. cara leonessa, senza noi qui ci sarebbe l’eco. :-))))
Chicco di granoPer ora aggiungo soltanto GRAZIE di cuore ad atomo e Marina. Grazie perchè le vostre parole sono già un atto di gratitudine ed Amore verso il prossimo e la vita. Ps. Il tuo “e che pall’ song io” era chiaro, Marina: dimentichi spesso di firmarti! 😀 E concordo pienamente con quanto rispondi a Leonessa: cogliere solo la “pesantezza” dei Quattro significa volerne vedere la maschera e il clichè tralasciando di osservare la profondità e la capacità di rigenerarsi anche attraverso un confronto autentico di cui altri Tipi sono totalmente incapaci.. Vi bacio
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