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Questo argomento contiene 84 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Marina Pierini 13 anni, 2 mesi fa.
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Utente OspiteHo scritto quello che ho scritto perchè è quello che sento perchè evidentemente ho bisogno di mettere alla prova il mio interlocutore , se rimane bene se no peggio per….tutti e due!!Io per carattere non fuggo casomai ….faccio fuggire!Sono in una fase della mia vita in cui comincio a pensare di non essere cosi perfetto e unico come credevo.Mi serve sicuramente un pò di compassione vorrei poter trovare la chiave per avere un pò di serenità, ma la chiave che ho perso forse io la cerco sotto un lampione perchè li si vede ma magari è da un altra parte dove io non riesco a vedere.Siete cosi gentili da illuminare…..la zona.Un bacio
un atomoVa bene Bruno, ora che hai messo alla prova i tuoi interlocutori:-) e qualcuno non è fuggito permetti che lo specchio si capovolga. Ti metto io alla prova e ti dico, quando getti dei dadi sul tavolo, amico mio, poi devi giocare, tu vuoi giocare veramente a questo gioco o solo compiere un gesto elegante: buttare con bella grazia i dadi sul tavolo verde e allontanarti con la tua aureola di angelo caduto non più unico e non più perfetto? Sai …rimandi un’immagine di te molto poetica ma poi ce la fai a reggere un confronto sul reale? La mia è una provocazione divertita e incuriosita… ma per continuare ad incuriosirmi deve emergere un’altro pò di sostanza… sembra dalle tue parole che tu abbia voluto lanciare una sfida, o forse capire se ti si può reggere, ma se qualcuno l’accetta tu hai qualcosa da mettere in campo? ti sarai già accorto che qui non è sempre una sfida di cappe , spade e punta di fioretto a volte è pugilato , lacrime e sangue, bisogna un pò sporcarsi le mani. 🙂 🙂 🙂 scherzo, eh, ma fino a un certo punto.
una molecolacaro Bruno sai come la vedo? Guarda gli animali……di cosa hanno bisogno?
Mangiare, dormire, procreare e vivere più a lungo possibile. Penso che l’uomo non si discosti molto da tutto questo. Forse i modi in cui cerca di accaparrarsi ciò che serve per soddisfare questi bisogni sono molto artificiosi e distorti o, se vogliamo dirla dal punto di vista umano, sono più elevati, ma se osservi bene il 90% di quello che facciamo è tutto riconducibile a questo schema. E’ come una di quelle equazioni che ci assegnavano a scuola, quelle che sembravano difficilissime, con numeri enormi e strani e poi, quando andavi a semplificare si sgonfiava come un palloncino. Forse è difficile sgonfiare l’equazione, ma alla base c’è sempre qualcosa di semplice. Tu scrivi di successi! che significa? Lo sai che niente è eterno e soprattutto che tutto è relativo? quello che ottieni o che fai, prima o poi, andrà perduto e, se lo paragoni a qualcosa fatto da qualcun’altro, magari non sarà sto gran che. Solo una cosa non la perderai mai e te la porterai con te per tutta la vita: TE STESSO. Ciò che devi raggiungere ciò di cui ti devi impossessare sta dentro, non fuori; quello che fuori ottieni, perdi, rubi, quello che ti portano via “ingiustamente”, non ha valore in se ma ha valore solo in un senso “quanto ne ho tratto in termini di “CRESCITA”. Nella vita a)devi mangiare, dissetarti, dormire sotto un tetto caldo, stare bene in salute cercando di porre attenzione al modo in cui lo fai (ossia cercando si non generare sofferenza), B) devi cercarTI e trascendere TE STESSO, devi cercare di liberarti dal gabbio in cui sei e per fare questo devi vivere il più a lungo possibile perchè spesso una vita non basta.
Tutto quello che senti e che provi tutta questa rabbia e malessere la senti perchè sei in gabbia.
Se non credi in Dio forse è meglio perchè può essere un’ulteriore spinta alla ricerca, poi alla fine tra un anno o tra 40 anni quando tutti noi saremo ancora quì ci farai sapere se LUI per te c’è.
P.S.: Se tu sei in gabbia e agisci in modo automatico avrai sicuramente molto da farti perdonare e allora prova a perdonarti perchè solo tu puoi farlo. Se ci riesci ricordati che anche gli altri sono in gabbia come te; quindi perdona anche gli altri. Non so perchè ce l’hai con tuo padre e non voglio saperlo. ma ricordati, chi è in gabbia è uno schiavo di se stesso e nel profondo non sa quel che fa. Molto tempo fa un grande uomo in punto di morte, su una croce riferendosi ai crocifissori e all’umanità in genere disse: “Padre perdonali! NON SANNO QUEL CHE FANNO”.
Ciao
una molecolaScusami volevo aggiungere che io sono ancora in gabbia come te
un atomoMi fa un immenso piacere poter dire che leggendo l’ultimo post mi sento atomo di questa molecola che ha scritto. Condivido pienamente quanto detto e vorrei solo aggiungere che paradossalmente ci può essere un grande valore anche nella perdita basta non considerare la vita come una partita doppia dare e avere , perchè in realtà ogni perdita può essere un guadagno dell’anima e ogni cosa ottenuta una perdita del precedente modo di essere. Insomma non vinciamo e non perdiamo, solo siamo vivi, in cammino, in perenne trasformazione. la rabbia è un sentimento talora legittimo, ma rischia di pervaderci fino a renderci infelici , di paralizzarci nel fondo di una bottiglia, nutrendoci di rabbia rischiamo di mangiare pezzi della nostra carne. Allora che fare quando questo sentimento ci assale? Io credo che bisogna accettare che esista, guardare crescere questa cosa dentro di noi, e poi lentamente scegliere se volersene nutrire a vita come di un veleno o lasciarla andare. Lasciare che vada via è una vera e propria ‘azione’ ed è sorprendentemente semplice. E’ come quando finalmente decidi di far pace con qualcuno a cui tieni, magari ti tormenti per giorni o per mesi,non sai come fare o se devi o se vuoi farlo, poi all’improvviso un piccolo gesto che va incontro all’altro scioglie tutto, cosi è per la rabbia, decidi di far pace con la tua vita e all’improvviso tutto è semplice, le cose ricominciano a scorrere. E non per questo tutto ti andrà bene, anzi…continuerai ad accumulare gioie e dolori ma forse non penserai più ai dolori come a sconfitte e alle gioie come vittorie. Ma nel dolore sentirai di aver conquistato un centimetro in profondità e nella gioia un centimentro in espansione e l’una cosa compenserà ed integrerà perfettamente l’altra. Vorrei anche dire che ciò che condivido di più è che niente eterno e che tutto è relativo, se riusciamo ad accettare questo, se ce ne ricordiamo quando siamo afflitti e disperati, e se infine riusciamo a gioirne perchè percepiamo la bellezza di tutto ciò allora doniamo un senso alle cose ed esercitiamo in piena dignità la nostra libertà di scelta. Caro Bruno non vorrei mai che ciò che sto scrivendo forse in maniera che sembra enfatica ti risuoni come una lezioncina, molecola dice una cosa bella e vera ti dice che anche lui/lei è in gabbia. Anch’io lo sono, certe volte disperatamente, tutti lo siamo, possiamo solo forzare un pochino le sbarre e guardare fuori , cercando di conservare intatta attraverso la speranza la scinilla che è in noi. Scusatemi sono stata prolissa sull’onda di una forta empatia. Pardon.
Utente Ospitecaro atomo penso di aver molto da offrire la mia vita innanzi tutto la mia allegria il mio sarcasmo la capacità di ridermi addosso la mia sensibilità la mia voglia di vivere. Mi piace giocare spesso anche le partite che so già di perdere.Dopo questo spot da agenzia matrimoniale è chiaro che reggere il confronto con la realtà è dura se non impossibile!Ritornando alla rabbia evidentemente è anche un pò (molto) verso me stesso per aver permesso a molte persone di indirizzarmi la vita e soprattutto di non essere riuscito a capire quello che volevo veramente fare o non aver avuto la forza (l abilità) di farlo
un atomovai così Bruno….. 🙂 🙂 mi piace assai il tono delle tue risposte
Utente OspiteIn un muro del manicomio di Trieste c’era scritto” visti da vicino nessuno è normale” e noi 4 forse siamo più normali degli altri?
una molecolaE chi l’ha mai detta una cosa del genere?
Bruno Ordonselliio cioa da Bruno
Bruno OrdonselliDel resto c’era uno che diceva che l’esperienza è come una bella donna senza cuore .Passano gli anni prima che la conquisti,e quando finalmente cede ,siete diventati vecchi entrambi e non avete più bisogno l’uno dell’altra
un atomoPermettimi di dissentire Bruno. L’sperienza acquisita serve comunque anche se apparentemente serve a fare altro. Magari nel ruolo di essere padre sbagli tante cose e quando finalmente maturi l’esperienza giusta tuo figlio è cresciuto, d’accordo però magari questo farà di te un nonno migliore… o comunque potrai sperimentare il tuo essere padre in tutt’altri contesti, la maturità conquistata ci prepara credo ad affrontare altri pezzi del cammino. Credo che l’esperienza, la crescita, il maturare possano avere un valore intrinseco, se solo vogliamo non sperperare il nostro patrimonio interiore. In quanto ad essere ‘normali’ un 4 si potrebbe persino offendere quasi un disconoscimento della propria specialità:-) Per inciso mi fa molta tenerezza sentirti affermare che cominci a pensare di non essere unico e perfetto:-) Trovo questa cosa irresistibilmente tenera, soprattutto perchè mi sembra accompagnata da una bella capacità di ironia.
Bruno OrdonselliL’ironia mi serve per non prendermi troppo sul serio l’esperienza mi sembra un fardello inutile perche spesso serve solo a dire avevo ragione e l’ altro s’arrabbia pure .Trovo invece emozionante che un quattro sia speciale grazie avevo bisogno di sentirmelo dire!
Marina PieriniCaro Bruno e cari atomi, molecole e galassie 🙂 posso suggerire in un piccolo momento di pausa tra i vostri scambi intensi e da me sentiti…che il 4 tende ad amoreggiare con la rabbia? A volte si pensa che sia un’emozione che nessuno vuole addosso, il punto è che il 4 nutre la propria insoddisfazione con l’energia rivendicativa della rabbia e il sapore forte e violento è particolarmente gradito ai 4. Polarità…articolo sulle….è pubblicato sulla parte accessibile a tutti della rivista di questo sito…disorientamento e rivendicazione…che vi dicono? Potrebbe essere stimolante ragionare anche in termini di enneagramma, visto che questo forum mette a disposizione questo strumento. Fatemi sapere cosa ne pensate… per gioco poi mi viene in mente Oscar Wilde che diceva: esperienza è il nome che diamo ai nostri errori. Dei nostri errori, forse, dobbiamo far tesoro, ma dobbiamo anche liberarcene per andare avanti, altrimenti si corre il terribile equivoco e rischio di applicare al presente soluzioni che andavano bene in situazioni passate. Ogni momento è un momento a sè e forse la vera libertà (siamo tutti prigionieri e sono d’accordo con voi) sta nel sapere decidere sulla base del momento e non sulla base di errori passati e morti che continueranno a tormentarci e condizionarci per tuttala vita. L’esperienza distorce la nostra percezione del presente, secondo me, e questa è una delle croci più pesanti da portare. Non sappimo quando disfarcene e quando usarla in maniera costruttiva. Baci a tutti…
Bruno Ordonselliil problema è la ricerca del piacere e il piacere non sta nel dolore ma nella capacità di aprirsi agli altri ma gli altri mi feriscono è un cane che si morde la coda
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