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push and pull

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Questo argomento contiene 84 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da  Marina Pierini 13 anni, 2 mesi fa.

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  • #4756 Risposta

    Marina Pierini

    che c’e’ una verità che trascende l’ego, che forse non si ottiene con l’intelletto, ma che non per questo è priva della sua natura. o che chi l’ha detto s’e’ sbagliato! Tu che ne pensi? :-)…mi sembra di essere collegata con un laboratorio astronomico!

    #4757 Risposta

    un atomo

    Può darsi che sia come tu dici, considererei il tuo discorso non pessimista ma addirittura nichilista se non aveesi ben precisato che per te c’è qualcosa che ci aiuta, che senti che è così. Io non lo so se hai ragione, a volte anche io percepisco ciò, letteralmente una spinta interiore che non so da dove provenga ma che ha il potere per qualche istante di lucidare tutto ciò che vedo. Ma non posso concepire che non ci sia nulla della mia esperienza che possa servire, non posso perchè mi sembrerebbe che tutta la mia vita non avesse alcun senso. lo dico con parole molto semplici forse stupide, ma mi viene da chiedermi: tutto il lottare che facciamo, le cadute, le speranze, i tentativi, la maggiore comprensione, i conflitti , il dolore, la gioia, gli incontri, il piacere, tutto ciò chre ha fatto part della mia esperienza, che sento mi ha fatto crescere attraverso errori, accettazioni, rinunce, e riprese è tutto assolutamente inutile? E allora perchè tutto questo? Chi me lo dona un senso se non il mio esserci in quest’esperienza e la mia voglia di coltivare la speranza che la prossima volta (ora, in questo preciso momento, non in un lontano futuro) possa essere diverso perchè ho imparato qualcosa? Bada Marina, qualcosa che si impara e si capisce non solo con la testa ma in uno strato più dentro. Quando domando chi mi dà il senso non sto parlando di un senso ultimo che forse è un mistero che non ci è dato di capire, parlo di un senso, un significato molto terreno. Per quanto riguarda l’esperienza del dolore molto spesso funziona come tu dici, ma altre volte so bene che non è affatto così, a volte è una grande occasione per prendere contatto con sè a patto di voler guardare e soprattutto di voler rispondere, rispondere alla vita. Io voglio rispondere, ho risposto e risponderò sempre fino a che avrò speranza, nonostante certe volte tutto possa sembrare grigio e nebuloso e si possa desiderare persino di sparire. Ma poi…poi è proprio quell’aver fatto esperienza, quell’esserci stata, viva, presente, che ti connette di nuovo con la realtà che è tutta da scoprire, sempre nuova, sempre meravigliosamente insicura. Bene, scusate l’eloquio emozionale (come direbbe molecola:-) ma vi assicuro che sono anche troppo controllata per ciò che vorrei esprimere. Sento una grande intensità in questa cosa, ma non si può passare più di tanto.

    #4759 Risposta

    Utente Ospite

    Signori scusate il puntiglio ma se si parla di molecole, atomi e quark non parliamo di astronomia ma di chimica.

    #4760 Risposta

    Quark

    Io concordo pienamente con atomo, sopratutto sul problema che attraverso un forum non si possano passare certe “sensazioni”. Questo è il problema della comunicazione, sia quella scritta che verbale………..

    #4761 Risposta

    una molecola

    Io dico, e rispondo a Marina, che non si può generalizzare. L’uomo deve trascendere se stesso e se si parte già sconfitti pensando che non si riuscirà mai a cavalcare quest’ego, non vedo perchè allora sforzarsi.
    Secondo me non puoi dire, convinta al 100% nell’intimo, che nessuno è libero e che non ci è dato di essere liberi. Il famoso “svegliatevi”, trito e ritrito in quasi tutte le religioni, mi dà speranza. La fede….io non la capisco. La fede ceca non la capisco. Questa è una cosa mia personale, e non voglio aprire un’altra filippica ma, come diceva Bruno, passare dalla…. chiamiamola “perdizione” ad una panacea chiamata fede che oltre un certo punto mi autorizza a non andare….io non ci sto. Se voglio capire il profondo, ammetto che il profondo c’è, ma poi, non posso dire a priori, senza neanche sapere bene oltre un certo limite cosa troverò, che non sono in grado di farlo mio quel profondo (con l’intelletto, col cuore, con l’istinto o con qualsivoglia centro gurdjieffiano superiore). Mi spiace ma non ci sto. Un Bambino di prima elementare che sta appena imparando le tabelline non può capire il concetto di infinito e di limite che entrano quasi nella filosofia, ma questo non significa che non potrà capirlo mai. Potrà anche non capirlo. Come mi è capitato all’università di incontrare professori che non ne avevano colto il senso. Allora quì il discorso si sposta e si va a parlare di alre cose ancora ossia. Io vorrei imparare ma in questo campo non è come a scuola dove c’è un percorso formalizzato che ti porta alla laurea ed inoltre devi anche avere un bel quantitativo di fattore C. per trovare dei professori in buona fede che siano in grado di trasmettere. Il problema reale è questo! Inoltre c’è un altro problema, non so se sono in grado di impare. E questa è la paura più grande. Ma sono certo di una cosa. Spesso chi non sa trasmettere dice : “é cosi e basta”. Io penso che se a questa frase ci aggiungi “abbi fede perchè così è scritto”….ecco creata una bella religione tipo cristiana. con questo non voglio fare di un erba un fascio. ma spesso negli ambienti religiosi che ho frequentato questo è l’atteggiamento. Ad occhio e croce l’utente ospite puntiglioso potrebbe essere un bell’enneatipo uno eh?

    #4762 Risposta

    un atomo

    Il problema dell'”abbi fede perchè così è scritto” è quello che mi ha allontanato per sempre dalle istituzioni religiose, dalle chiese, dalle fedi codificate. Per me esiste la ricerca, esistono le domande, se poi siamo in grado di trovare le risposte non lo so. Se crediamo di trovarne qualcuna sono assolutamente risposte intime, personali,indicibili e incodificabili. Il senso del divino per me è mistero e silenzio, e l’unica forma che comprendo, sento di capire intimamente è l’ascetismo. Una cosa che mi ha molto commosso ultimamente e mi ha aperto il cuore alla speranza è stata la molto discussa pubblicazione delle lettere di Madre Teresa che rivelava la sua cinquantennale crisi di fede. Si può essere in un certo modo, essere connessi all’interiorità e pure dubitare, dubitare, dubitare. Se Dio è così grande allora è già con me, dentro di me, e dappertutto, non c’è alcun bisogno di dogmi, di tavole della legge, nè di verità precostituite, io continuo a dire: non so, ma se Dio esiste che importanza ha che io sappia o meno? Forse io non l’ho trovato o non lo troverò mai ma magari lui ha già trovato me nello stesso istante in cui è stata concepita l’idea della mia esostenza. Dopo di che è con la mia umanità e fallacità che posso agire, è maturando la mia esperienza di vita, è con la mia incompiutezza che mi posso esprimere. E’ questo ciò che conta. Un animo che cerca di rimanere puro ma sporcandosi le mani di fango.

    #4764 Risposta

    Marina Pierini

    Ho letto con attenzione tutto quanto avete scritto e naturalmente rispetto tutto quanto pensate. Alcune cose le condivido fino ad un certo punto, altre per nulla. Credo però che valga la pena, dopo questo scambio così intenso, precisare solo due cose….che io non ho inteso dire che l’esperienza che non viviamo e’ “inutile” in tutti i suoi significati e in tutte le sue applicazioni, non dimentichiamo che l’ego non è nè buono nè cattivo e che ci serve per vivere quiggiù! Dico, più precisamente, che non serve per raggiungere quella verità di cui si parlava all’inizio e che noi sembriamo cercare. Il che rende tutto molto diverso! EH! 🙂 dopodichè…mi rendo conto che ci sono molti modi di vivere la fede e la religione alla quale si sente di appartenere. Esistono sette, esistono luoghi di incontro in cui si coltiva il potere, l’estremismo fanatico, esistono i ritiri, gli eremi e così via, siccome però non intendete fare di tutte le erbe un fascio ….non fatelo. Vi sono anche chiese cristiane o luoghi di altro genere nei quali la fede si vive con cuore sincero, non cieco. In cui la fede si “condivide”. Abbi fede perchè così è scritto, potrebbe anche essere applicato a qualunque testo, compreso quelli di e su Gurdijeff che prima citavamo come testi nei quali si può credere ciecamente perchè lui sapeva e capiva e noi no. La fede quando è vera e sincera non è mai cieca, solo umile e rigenerante, ed io sento la necessità di parlare per tutti coloro i quali si sentono additati come folli, ciechi, gente plasmata o debole o che fa scelte di comodo e ipocrita. L’amore si vede dai frutti che da. La fede sincera altrettanto. Certo poi chissà cosa c’e’ davvero nel cuore di ciascuno, ma proprio per questo ci tengo a ricordare che la fede che ci spinge e ci aggrega in un luogo di culto, non è per forza l’estrema espressione della cecità o dell’ipocrisia o peggio dell’estremismo. Questo è un’aspetto reale purtroppo di una certa qual religiosità ma non di tutta. Perchè buttare via qualcosa di buono, solo perchè alcuni lo usano male? Per quanto riguarda il sapere se Dio c’e’ oppure no…beh qui veramente si aprono discussioni enormi, credo titaniche nonostante la nostra buona volontà, e risulta impossibile dare una risposta seria e sintetica. Non è che non ve ne siano, almeno in quanto punti di vista piu’ che risposte vere e proprie, ma farei torto a tutti se mi lanciassi in una filippica ostica e complicata. Forse un giorno farete “esperienze” tali da comprendere che la differenza tra sapere intimamente e dirselo e non sapere c’e’ o non dirselo. Baci a tutti.

    #4765 Risposta

    Marina Pierini

    per utente ospite…hai ragione è una giusta precisazione la tua. mi auguro che le nostre conversazioni ti abbiano lasciato di più del senso di un lapsus. saluti!

    #4766 Risposta

    olghetta o leone in gabbia

    ho letto tutto etutto interessante non avevo idea del tanto parlare di questo:push and pull ma come mai siè esaurita l’argomentazione . siete sicuri che il push and pull non sia un modello di reggiseno?a risentirci leone in gabbia

    #4767 Risposta

    Marina Pierini

    ahahahahahha Olga ti leggo solo ora!!! Questa conversazione si è svolta molto tempo fa e tanta acqua è passata sotto il ponte 🙂 in ogni caso anche il reggiseno ha l’elastico per cui sotto sotto ben si adatta…alle forme psicoemozionali del 4 ;-))))

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