HomePage › Forum › Forum ASS.I.S.E. › Rapporti genitori-figli : La prima cosa bella di Virzì
Questo argomento contiene 30 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Chicco di grano 13 anni, 2 mesi fa.
-
AutoreArticoli
-
un atomoin effeti.. devo dire che ero rimasta perplessa nel vedere la sorella come un 6, ma mi sembrava proprio un 4. Ma quest’ultimo tuo intervento mi ha molto divertito perchè mi sono trovata a pensare a come avrei reagito io come 4 nelle situazioni descritte e col cavolo che le cose sarebbero andate così lisce. Come sarebbe a dire solo un piccolo attacchetto di ansia, come sarebbe a dire una pallida obiezione…Immaginandomi nella situazione concreta la musica sarebbe stata effettivamente totalmente diversa… Mi sono proprio vista in azione nella situazione concreta e lo spettacolo era quasi esilarante ma non lo sarebbe stato per chi avrebbe dovuto subire (probabilmente in eterno) le mie reazioni emotive e mentali 🙂
Chicco di granoAccidenti, Marina, mi hai fatto venire la pelle d’oca!! La tua profondità nel riconoscere e collocare sfumature e poi nel trasmetterle agli altri, sei bravissima!! :-)) Brava, brava sul serio! Mi trovo perfettamente d’accordo con te sull’essere Sei della Pandolfi, la figlia della Sandrelli. Innanzitutto l’accusa che rivolge al fratello è di non averla protetta e tenuta vicino dandole calore (proprio come fa un Sei) non di essere stato ingiusto e di averla abbandonata (come farebbe un Quattro). Mi ha ricordato esattamente le continue accuse che mia madre (che era un Sei forza/calore: controfobica e dura ma sapeva darmi anche calore, in lei era assente il senso del dovere anzi rispetto alle regole era una sovversiva: non voleva mandarmi a scuola!) muoveva alle sorelle e al fratello quando non veniva a trovarla a casa per un pò! Poi voglio aggiungere che hai ancora perfettamente ragione sul fatto che un Quattro, in un contesto familiare sconquassato come quello, avrebbe recriminato ogni minuto di ogni ora di ogni giorno della sua esistenza, rovinando la vita a tutti i familiari e torturando sè stessa fino ad ammalarsi. Lo dico da Quattro, naturalmente. E gli attacchi di aggressività di un Quattro sarebbero stati l’asse portante del film quindi hai azzeccato tutto con la tua analisi. Ciao e complimenti! 🙂
Antonio BarbatoCiao a tutti ed auguri per la befana e per l’anno nuovo. Alcune brevi considerazioni aggiuntive, rispetto a quelle già svolte molto bene da Marina, riguardanti soprattutto il padre del protagonista, per chiarire meglio perché è un Sei e non un Uno, come suggeriva Carla. E’ vero che apparentemente sia alcuni Uno che alcuni Sei (soprattutto quelli della variante istintuale sociale), possono somigliarsi molto, a causa della loro ossessività di base, tuttavia le differenze, nel personaggio in questione, sono evidenti. Ne cito due per meglio chiarire. In primo luogo la sua gelosia. E’ vero che un Uno è molto geloso, ma la grande differenza è che un Uno investiga in prima persona, agisce attivamente, si mette in caccia, per capire fino a qual punto la sua gelosia è fondata. Un Sei tende, invece, a farlo fare ad altri, a dare più per scontato (come fa il protagonista) che la cosa sia vera, o perlomeno non infondata, perché il dubbio lo rode e corrode. Se qualcuno ha visto il film “Lezioni di Piano”, ricorderà certamente come agisce un tipo Uno in una situazione analoga. Questo, tuttavia, non è ancora l’elemento fondamentale che si può ravvisare nella sua costante ambivalenza verso la ex moglie. Lui la desidera e la cerca, seppure in una situazione ormai extra coniugale, cosa che farebbe inorridire un Uno che, se si separa, tende ad alzare un muro ed a chiudere tutti i rapporti. L’ultimo elemento che fa apparire chiaro il suo essere Sei, lo si può trovare nella scena nella quale va a prendersi i figli sul set del film. Non chiede rispetto per se stesso o per i suoi figli, come farebbe un Uno, ma lo chiede per la divisa, per quell’emblema che gli da certezza e rassicurazione, come farebbe, in modo simile, un Cinque sociale. Cara Chicco, sono io ad essere stupito dalle tue analisi perché, con tutta evidenza, tu parli un linguaggio enneagrammatico che è simile a quello di chi ha frequentato a lungo i miei corsi e che è diverso da quello di quasi tutti quelli che hanno studiato con altri. La cosa, come puoi ben comprendere, mi incuriosisce molto :):):):):)
Chicco di granoAntonio, mi lusinga che abbia sottolineato questa spiccata similitudine di linguaggi e di analisi che non è casuale, come opportunamente noti. Complimenti a te per averla captata anche da pochi interventi :-)) ed ora ti fornirò la spiegazione: qui ho scelto un nickname e preferisco restare un chicco di grano per ora ma, in Facebook, attraverso uno scambio di mail, ho palesato la mia identità a te e a Marina e vi ho raccontato di aver frequentato, per due anni, un gruppo di psicoterapia avente come oggetto lo studio dell’Enneagramma, tenuto da una psicoterapeuta vostra allieva, che ha frequentato il corso con la mamma e la sorella.. gli indizi sono sufficienti? Ps. Ho visto in passato e amato molto lo film “Lezioni di piano”.. quindi il marito che amputa orribilmente il dito alla pianista muta è un Uno?? Che persona terribile nel film!! Comunque ricordo che attraversava i boschi della splendida Nuova Zelanda per spiare la moglie che si recava a prendere lezioni di piano dal suo amato maestro maori..
Antonio BarbatoMi era già evidente, Chicco, però mi ha fatto piacere sentirtelo dire ed ora tutto è chiaro :):):) In Lezioni di Piano il personaggio di Alisdair, il marito di Ada la protagonista, è uno degli Uno più ben descritti di tutto il cinema. Non è poi tanto terribile se, alla fine del film, permette ad Ada di rifarsi una vita anche se questo significa che deve lasciarla andare via con il suo ex socio. Altri Uno, meno sensibili, non avrebbero esitato un attimo a condannarla definitivamente, come fa Frollo in Notre Dame de paris o la comare della Lettera Scarlatta!!. Se ricordi il film potremmo parlare anche dei tipi degli altri protagonisti
Chicco di granoChiedo scusa per aver risposto in ritardo ma lo studio per i primi esami sta avendo la priorità su tutto in questo periodo!! Il film “Lezioni di Piano” lo ricordo bene perchè è un film emotivamente molto toccante e cattura una donna Quattro in pieno. In più ha una fotografia e una colonna sonora a dir poco sublimi. Ho ancora il cd della colonna sonora di Michael Nyman, che volli comprare subito: straordinaria! Nonostante l’abbia amato tanto, non so se sarò in grado di azzeccare i Tipi dei personaggi ma ci proverò cominciando a descrivere la protagonista: Ada. Ada è una donna timida e fragile ma al contempo caparbia e volitiva. Resta muta dopo essere stata colpita da un fulmine o, non ricordo esattamente, dopo aver assistito alla morte di un suo caro colpito da un fulmine durante un temporale. Si esprime solo attraverso la musica e suona soavemente il piano che è diventato la sua voce. Pur non essendo bella, ha una femminilità eterea e magnetica. All’inizio è spaventata dalla passione che provoca nell’inglese-indigeno: Baines, e da quella che sente nascere in lei stessa. Cerca di contrastarla ma poi cede e si lascia trascinare dallo tsunami di eventi che la condurrà verso la sua nuova esistenza non prima di aver affrontato un grande uragano: la collera del marito Alisdair. Mentre scrivo mi rendo conto che Ada mi appare un Quattro vergogna-tenacia, anche rispetto al suo vacillante, mancato suicidio del finale, quando chiede che il piano venga gettato in mare e fa in modo che un piede le rimanga impigliato in una fune in modo che il peso dello strumento la trascini in acqua. Ma nella profondità del mare sente che, nonostante tutto, vuole vivere e decide di riemergere. Sì, direi che Ada è un Quattro. Baines, l’affascinante, rude maori, magistralmente interpretato da Harvey Keitel, che si innamora di Ada, mi sembrerebbe un Otto, a causa del suo spirito selvaggio e ribelle, in pace con la natura e in guerra con gli esseri umani. Anche la sua passionalità e fermezza mi fanno pensare ad un Otto: vuole quella donna e se la prende. Certo, mi viene il dubbio che possa essere un Sei Controfobico anche perchè Ada è la moglie del suo socio e, da buon trasgessore, la conquista però lo sento troppo viscerale per essere un Sei, resto sull’idea dell’Otto. La piccola e deliziosa figlia di Ada è una creatura dolce e bellissima, che vive in simbiosi con la madre di cui è possessivamente gelosa. Ha anch’ella, come la mamma, uno spiccato senso artistico che esprime nella danza. Avrei un’idea ma credo che sia difficile dire il suo Tipo, attendo indizi. Ciao!
Utente OspiteCara Chicco di grano.. in che modo secondo te e secondo gli altri se sono d’accordo con te, Ada esprime e manifesta l’invidia come Passione? Scegliere di non suicidarsi, non è abbastanza…il fatto che lei sia poco attraente…mi sembra frutto di una tua interpretazione soggettiva. Voglio dire che bisogna tener conto dell’epoca in cui si svolge la storia, dell’austerità che le donne per bene ostentavano comunemente nell’abbigliamento un pò bigotto. Dunque se le donne perbene si abbigliavano tutte così, lei era in linea con una scelta estetica che andava per la maggiore in quel periodo. A me lei sembra una donna seduttiva, che si lascia sedurre e trascinare dalle emozioni….che ne pensi?
Marina Pierinip.s. la nostra cara Raffaella Foggia ha scritto per l’assise un articolo ce a breve verrà pubblicato e messo a disposizione dei soci nella rivista interna. Secondo lei la sorella del protagonista è un tipo 9. Non ho ancora letto il suo articolo perchè è in fase di passaggio sulla scrivania di Antonio 🙂 vi farò sapere riflessioni e pareri se vi interessa…un bacio a tutti…
Marina PieriniScusa Chicco ero io anche nel messaggio di prima, mi sono dimenticata di firmarmi 🙂
Chicco di granoCiao Marina, dal tuo messaggio colgo una certa perplessità riguardo al fatto che Ada possa essere un Quattro e può darsi che mi sbagli, infatti. Provo comunque a fornire un’ interpretazione del modo in cui la Passione-Invidia si esprime in lei. Ricordiamo innanzitutto che l’etimologia della parola latina “invidere” ha a che fare con lo sguardo, con il guardare e con il guardare fuori da sè. E’ attraverso il guardare che passa e si alimenta l’Invidia nell’invidioso. Senza lo sguardo forse egli/ella cesserebbe di soffrire e il fatto che Ada abbia eliminato la funzione del linguaggio e la comunicazione verbale a vantaggio della vista, del guardare, mi hanno fatto pensare che potrebbe essere un modo di esternare l’invidia. In più vive una dimensione molto celebrale e interiorizzata, come fa l’invidioso, e crede di non meritare la felicità al punto da rifiutarla quando le si presenta ( il tentato suicidio ). Non so se ciò che ho pensato è condivisibile, aspetto commenti. Infine, riguardo alla sua bellezza, la ritengo una donna non particolarmente attraente non a causa del suo look che, come opportunamente noti, è frutto del costume dell’epoca ma per la scelta stessa dell’attrice che la impersona. La regista Jane Champion non ha scelto un’attrice dalla bellezza appariscente e provocante come Demi Moore, Sharon Stone o Charlize Theron, ad esempio. E’ stata scelta l’eterea Holly Hunter che ha un fascino e una femminilità più silenziosi, tutti da scoprire, che non colpiscono immediatamente lo sguardo. Ecco, torniamo al tema dello “sguardo”.. ciao, a presto!
Marina Pierini…e cosa pensi a proposito del suo accettare la provocazione di Harvey Keitel? E’ una donna che si lascia sedurre, spogliare, corteggiare, ben sapendo (evitando ammetterlo anche con se stessa) che prima o poi la posta in palio sarebbe diventata qualcos’altro…a me evoca un famoso passo della divina commedia in cui francesca a proposito del bel paolo e del fatto che leggessero una storia di tradimenti, dice …soli eravamo e senza alcun sospetto. Può essere una donna così ingenua da credere che un uomo che vuole toccarla e spogliarla non voglia anche altro? E cosa fa lei? Scappa via, si sottrae, si indigna, lo dice al marito, cerca prima di capire se lui la ama o in fondo seduce e si lascia sedurre da questo intenso gioco erotico? la sua è una risposta mentale o emozionale? Forse ti sei soffermata troppo ad osservare un solo aspetto. I tipi due spesso manifestano atteggiamenti di origine isteroide e il mutismo di Ada, consegunza di un trauma infantile se non ricordo male, inevitabilmente attrae molto l’attenzione degli altri..la rende misteriosa, seducente a modo suo….cosa pensi del modo in cui lei si relaziona col marito e con la figlia? Quel che dici è vero, non hanno scelto una donna attraente in maniera vistosa, ma la donna scelta ha un suo fascino….tanto che in fondo anche il marito ne rimane in qualche modo colpito. Aggiungo infine che lei si sente molto in colpa e tenta di punirsi in qualche modo, in maniera teatrale è vero, cerca di morire ma…..ma….ma poi risale a galla e vive senza alcun problema la sua storia d’amore. Baci!
Chicco di granoMi hai convinta: Ada è un Due! :)) E’ che non li facevo capaci di andare fino in fondo ‘sti Due.. di provocare, di se-ducere, condurre a sè ma non di andare fino in fondo invece.. a quanto pare lo sanno fare! Ps. Ma sabato e domenica prossimi l’incontro ci sarà? Bacio!
Marina Pierinicerto che ci sarà! ti aspettiamo eh?? mi raccomando!!!
Chicco di granoCon grande piacere! :-)) Ma luogo e orari? Ce li direte più avanti?
Marina PieriniNo ma per comodità ti scrivo in pvt più tardi ok? pensavo ti fosse stato comunicato fin dall’inizio tutto quanto. Ti scrivo sul pvt di fb. Baci..
-
AutoreArticoli