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Questo argomento contiene 21 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Maura Amelia Bonanno 13 anni, 2 mesi fa.
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Antonio BarbatoPiù il tempo passa e più mi convinco delle differenze esistenti all’interno dello stesso tipo. Sono sempre stupefatto dalla capacità di trasformare uno stesso impulso di base (ad esempio, il Sacrificio, nel caso del tipo Sette) in modalità così diametralmente opposte da sembrare quasi incompatibili fra di loro se non si sapesse che Passione e Fissazione sono gli elementi unificanti dell’ego. Mi sembra che i sottotipi, o varianti istintuali della Passione, siano il movimento più specifico, più appassionato, più difficile da modificare, e che per questo meritino molto più approfondimento di quanto non si faccia abitualmente. Una cosa che dovrebbe essere studiata molto più in dettaglio, secondo me, è anche la relazione fra le diverse forme dello stesso tipo. Mi sembra, infatti, che ognuna di esse neghi l’altra in modo molto determinato. Vorrei sentire il parere di qualcun altro e, soprattutto, leggere testimonianze di quello che ha significato scoprire di appartenere, per esempio, al Dovere o alla Complicità e se è stato difficile accettare, come accade per la passione, quel trato così forte dentro di sè.
Raffaella FoggiaCaro Antonio, come sempre i tuoi spunti di discussione sono interessantissimi, ma devo dire che mi mettono un po’ in crisi e lo fa cnhe l’essere la prima a rispondere. da quando ne abbiamo discusso ampiamente ho sempre pensato che essere un Nove di conservazione era una contraddizione in termini, cioè io ho bisogno di sentire che l’altro mi accetta e quasi sempre antepongo i desideri i bisogni e tutto l’altro a quelli che sono i miei pensieri deisderi e bisogni, ma è proprio quel “quasi sempre” che mi fa sentire diversa da altri nove con cui ho avuto il piacere di confrontarmi. quando mi trovo in una situazione quotidiana in cui la mia indole mi spinge a fare fare fare per l’altro al posto dell’altro pensando vabbè tanto per me è lo stesso, ad un certo punto sento che questo termina con un “ok basta così, adesso è troppo” e mi allontano – emozionalmente – intendo. Per quanto riguarda l’accettazione del sottotipo non è stato difficile accettarlo, la descrizione mi rispecchia perfettamente soprattutto quando si parla di appetito non solo fisico (anche quello naturalmente): io colleziono, riguardo le mie cose, me le tengo strette, ma anche questo fino ad un certo punto: di tanto in tanto butto via cose che ritengo non mi rispecchiano più, ad esempio quando termino un percorso non conservo tutto (man mano che ho finito le scuole ho tenuto i libri, ma i miei quaderni li ho buttati via). però per quanto riguarda la trsformazione della passione, per quanto mi riguarda il mio sottotipo (o almeno io) la utilizza alla grande e non riesce ad influenzarla. l’accidia -anche se non semre – è molto più forte -ad esempio – del desiderio di raggiungere qualcosa che vorrei (fare degli spostamenti per una cosa che mi manca è molto difficile e la cosa deve valerne proprio la pena:))))) Mi piacerebbe tanto confrontarmi anche con gli altri. Un abbraccio Raffaella
Marina PieriniInvece lasciarti rispondere per prima è interessante e anche piacevole. E’ bello leggerti e notare che in questo periodo hai voglia di aprirti e metterti di più in gioco. Io ho scoperto che davvero ogni sottotipo sembra la radice di una passione a sè stante, ma solo in apparenza. Sento che ad esempio nel 4 la vergogna e’ essenziale ed una forza potente attorno alla quale si sviluppano le tre modalità di reazioni. Sono pur sempre reazioni però. Che non cambiano la natura dell’impulso primario. Insomma se mi scotto un dito, posso immediatamente metterlo sotto l’acqua fredda, posso correre da qualcuno per ricevere aiuto, posso far finta di nulla e resistere al dolore, per dimostrare a me stessa che sono forte ma questo non cambia che ognuna di queste scelte è di fatto la conseguenza di un episodio scatenante: il fuoco mi ha scottato il dito e io devo scegliere cosa fare dopo, non ho potere alcuno di impedire al fuoco di scottarmi. Una curiosià secondo te gli enneatipi più cocciuti quali sono?? Ho la vaga sensazione che i 4, sopratutto di conservazione, ma non solo, siano quasi imbattibili…che ne pensi??
Utente Ospiteio credo che l’ostinazione proprio come l’aggressività di cui discutevate in altri post sia presente in tutti gli enneatipi solo espressa con modalità differente. Tu fai riferimento ai 4 ma io penso che i 4 sembrano più aggressivi o più testardi ecc..ecc..semplicemente perchè sono sorretti nei loro comportamenti dalla ben nota forma di drammatizzazione che esaspera gli atteggiamenti nello sforzo di renderli più aderenti al proprio sentire. Sforzo secondo me vano, anzi addiritura controproducente e il cui unico risultato è di esasperare talmente le emozioni, i sentimenti e i concetti da far perdere al 4 il contatto con ciò che sente , prova e pensa realmente e che è in genere molto più moderato di quanto non appaia. Il 4 si stupisce che l’altro non capisce la reale intensità perchè non si rende conto che chi ascolta rimane sbalordito dal linguaggio iperbolico, e dall’assolutismo degli atteggiamenti. dall’enfasi che il tipo ci mette. I 6 controfobici sono forse, forse più aggressivi dei 4 sessuale, ma anche i tanto distaccati 5 hanno nel distacco la loro forma di aggressività verso gli altri,e come abbiamo visto anche gli apparenti pacifici 9. C’è davvero tanta differenza tra il vivere per il conflitto e negarlo totalmente? Alla base c’è comunque un problema irrisolto su come gestire la rabbia che è un sentimento comune .e questo vale per tutti gli enneatipi e per molte caratteristiche comportamentali. Al 4 manca solo la moderazione nell’espressione, carenza che peraltro ha i suoi vantaggi, dove c’è poco apparente equilibrio c’è una fascinosa immaginazione, inventiva, vis dialettica e polemica che ha il suo fascino e che può attrarre. Forma seduttiva che il 4 paga cara e amara, perchè respinge ciò a cu veramente anela. Ma io ho la sensazione che sotto sotto i passionali 4 siano molto più razionali e direi persino più freddi di altri tipi. Per quanto riguarda l’ostinazione sembrano capaci di polemiche infinite e apparenti rigidità ma tante volte li ho trovati molto più disposti all’autocritica e alla flessibilità che tanti altri. Infine la maschera non è solo quella che ci mettiamo noi ma anche quella che fa comodo agli altri di farci indossare.
Marina PieriniSono d’accordo con tutta la prima parte del tuo discorso. Nutro una certa perplessita’ invece sul discorso del chi sia piu’ o meno aggressivo, semplicemente perche’ TUTTI sono aggressivi e anche chi esprime l’aggressivita’ in maniera pasiva non e’ da meno degli altri. E’ la modalita’ ch cambia, non la necessita’ di esistere e difendersi in questo mondo. Che i 4 poi siano sempre apprezzati per le loro ipeboli, non so davvero. La passionalita’ va bene ma l’esagerazione stanca in linea di massima, ed un 4 che cerca di mantenersi moderato e’ certamente piu’ apprezzabile e stimolante di uno che ti sfinisce al solo sentirlo parlare. Insomma va bene l’intensita’ ma non la vanita’ che esalta la propria Passione enneagrammatica. Per nessuno. I 4 freddi? Non lo so. Credo che quando l’egocentrismo, o l’egoismo oltrepassa certi limiti di umana tolleranza tutti diventiamo freddi, indifferenti, opportunisti e quant’altro…quindi anche i 4. E la maschera beh…..e’ vero….le maschere sono tante, anche quelle che gli altri ci fanno indossare…verissimo…..ma sappiamo sempre capire quando l’immagine che gli altri ci riflettono e’ la maschera che loro ci impongono? Non e’ che spesso gli altri ci specchiano piu’ facilmente quello che siamo, e non vogliamo vedere di noi? Chissa’…non sempre e’ facile capire se cio’ che non ci piace di noi, sulla bocca altrui, e’ proprio lontano da quella visione cruda e vera che rispecchia un angolo cieco alla nostra vista, oppure no.
Utente OspiteScusa forse non mi sono espressa bene. Cerco di farlo ora. Io volevo proprio dire che TUTTI sono aggressivi così come TUTTI sono cocciuti, solo con modalità diverse. Quindi concordo pienamente con te. Quando dicevo che i 4 sono più freddi di quel che sembra volevo dire questo: io penso che l’intensità verbale, mimico- gestuale. emotiva con la quale i 4 si esprimono talora supera la forza reale dell’ emozione stessa. Insomma un tipo dice: ho mal di testa. E’ facile che un 4 ti dica che la testa gli sta scoppiando, che potrebbe impazzire, che questo lo manda al manicomio ecc..ecc..dopo un pò ti convinci che per lui questo mal di testa sia un problema enorme. Ma per il 4 non è un problema enorme, non lo recepisce dentro di lui affatto come tale, solo che per comunicarti quello che prova usa una modalità appunto iperbolica. Ora io dico che questo a volte ha un suo fascino. Ma hai più che ragione a volte è solo stancante e credo che un 4 ben equlibrato lo sa e cerchi di moderarsi. Sulle maschere invece non so. Io penso che dopo un pò a quasi tutti fa comodo classificare le persone in un modo, piuttosto che in un altro. Credo che senza volere lo facciamo tutti. Solo quando c’è un’interesse profondo e una vera disponibilità a capire diventiamo più aperti e più capaci di flessibilità nel giudizio. Io in genere reagisco in un modo preciso, innanzitutto se un lato della mia personalità (che so un difetto, o quello che gli altri considerano tale) mi viene ripetuto più volte e da persone diverse allora è ora di cominciare a rifletterci sù. Poi è fondamentale il grado di intimità, di condivisione concreta in tante situazioni della vita e di lealtà del rapporto. Insomma mi devo fidare di una persona…e devo stimarla molto.
Marina Pieriniuna provocazione un po’ per gioco un po’ sul serio, allora ti devi fidare molto di chi ti mostra un lato di te che non vuoi vedere? Perche’? Una cosa non puo’ essere vera, anche se detta da uno sconosciuto che ti osserva in maniera genuina? Come mai dobbiamo fidarci per accettare una certa realta’ che ci riguarda? Cosa ci manca dentro per riconoscerla indipendentemente da chi ci fa da specchio?
Utente OspiteNon partirei dal presupposto che non crediamo delle cose perchè non le vogliamo vedere, molto spesso non le crediamo perchè non ci rispecchiano affatto, cioè non sono così come l’altro crede di vederle o giudicarle… Lo sconosciuto che mi osserva può avere delle brillanti intuizioni ma come può (se non molto raramente) essere certo che quel particolare comportamento corrisponde a un modo di essere radicato, consolidato e significativo? Questa mattina magari mi sono svegliata storta e dò una risposta stizzita e fuori luogo… un osservatore equanime dedurrà che forse (ma forse) sotto stress posso comportarmi in maniera aggressiva..ma non potrà sapere se ciò accade ogni volta che sono stressata…inoltre le persone (tutte, compreso noi) tendiamo a generalizzare traendo conclusioni del tipo questa persona è così come si mostra in questo momento. Quindi l’intimità e la condivisione del vissuto è importante. Non è una questione di fidarsi o non fidarsi per principio preso, ma di dare il giusto valore. Inoltre (sempre per esempio)una persona che non regge il conflitto giudicherà il mio comportamento molto più invasivo di un’altra. A questo punto come fai a capire di chi è il problema? Insomma tu domandi come mai dobbiamo fidarci per accettare una certa realtà che ci riguarda? Io rispondo ma chi lo dice che questa realtà mi riguarda? Se così non fosse saremmo in balia del parere di chiunque, non chiedo un parere di alta finanza a un giardiniere, nè come si pianta una rosa ad un economista. Così mi fido di chi mi conosce veramente… comunque ci sono validissime eccezioni a tutto ciò e persone intuitive che riescono a cogliere da particolari e credo che in quel caso una corda dentro di noi ci avvisa che c’è del vero. Poi, naturalmente, alcune cose non riusciamo ad accettarle, a vederle, a renderci consapevoli, (fose sono troppo dolorose o radicate o comode per noi) in quel caso credo semplicemente, che non siamo ancora pronti, per affrontarle, ma se il messaggio ci viene ripetuto pian piano il segnale attiverà un percorso di accettazione e di cambiamento, magari in tempi lenti, magari con tempi lunghissimi… l’importante è tenersi svegli e rimanere flessibili..(se ci riusciamo..)
TeresaCari tutti, sono daccordo che piuttosto che nove enneatipi ne esistono invece 27 date le enormi differenze dei sottotipi. Sono stata per anni nel 4 conservativo e invece devo riconoscere che il sessuale è più congruente al mio modo di essere e non mi piace per niente (Sirenella non mi uccidere :)) ma mi sa che lo devo accettare. E’ anche vero, come asserisci tu Antonio, che io posseggo tutte e tre le modalità del 4, ma questo non è un pò vero, in fondo, per tutti i tipi? Mi sento tenacia quando decido di sopportare e sopportare, mi sento sociale quando il mio senso di inadeguatezza prende il sopravvento e sessuale quando esprimo la rabbia, quando pretendo, quando divento arrogante e il mio egocentrismo diventa enorme. E ancora, quando divento aggressiva. Non parlo dell’aggressione che tutti i tipi possiedono e che esprimono in maniera diversa, come si discuteva su, no no parlo proprio dell’aggressività vera, quella che mi fa mordere, che fa vedere i miei denti proprio come fossi una iena. Quando sono così, è un tantino difficile per gli altri comprendermi pensando alle mie potenzialità. Se uno mostra i denti si vedono quelli e non tutti hanno l’interesse di guardare a quello che c’è dietro. Credo sia più vero che noi siamo, alla fine, quello che appaiamo.
Antonio BarbatoHo più volte sostenuto che l’empatia nel Quattro è più una compulsione che nasce dall’identificazione con chi soffre, che non una vera scelta consapevole di stare vicino a chi ha bisogno. Non dico questo per dare una cattiva impressone del dono del Quattro, ma solo perché ho osservato questo meccanismo in azione molte volte, ed ho visto che i Quattro, addirittura, fuggono se l’altro ha un dolore che non riescono a comprendere e col quale non empatizzano. Credo che in questa modalità sia determinante la grande importanza (nascosta ma molto presente) che un Quattro da a sè stesso. Il mostrare i denti del Quattro sessuale non è, potenzialmente, meno distruttivo della resistenza feroce opposta dal Quattro di Conservazione o diversa dalla dispersione estrema del sociale e non esagererei nemmeno sulle reazioni degli altri. Un Quattro sessuale, normalmente, dopo che ha morso per frustrazione, è poi sempre disponibile a cercare di spiegarsi ed a chiedere scusa, se gli altri glielo consentono e non tutti fanno così. In te, cara terribilina, non c’è solo un atteggiamento rabbioso ma anche tanta dolcezza e comprensione. Chiediti, dunque, perché, ancora una volta, sottolinei solo il lato negativo della tua reattività.
Maura Amelia BonannoAntonio, mi ha colpito che nella tua proposta di parlare della relazione fra le diverse forme dello stesso tipo, scrivi che ognuna di esse nega l’altra in modo molto determinato. Forse non ho capito che cosa intendi. Significa che secondo te un Uno con predominanza di istinto sessuale si scontra un Uno con predominanza istinto sociale? Oppure che nelle dinamiche interiori di un Uno la predominanza sessuale diventa totale e nega le altre due? Io non mi ritrovo in nessuna delle due ipotesi, soprattutto non nella seconda…Cosa intendi con “negare”? grazie
mau
Teresa🙂 grazie Antonio, è che in questo periodo sono completamente scollegata, guardo solo al lato negativo delle cose, non mi sento mai piena perchè mi aspetto che mi riempiono gli altri, ecc. ecc. Quando sto così è difficile vedere i miei lati positivi, mi sento, piuttosto, sporca e cattiva. Un abbraccione, spero di vederti presto.
Marina PieriniMaura posso risponderti cosa voleva dire ma facendoti l’esempio del 4 perchè è il mio tipo e mi risulta più facile. Spero possa comunque esserti di aiuto, in attesa della risposta di Antonio. Un 4 sociale in qualche modo rappresenta la “base” di partenza per un enneatipo 4, egli sente la vergogna e la afferma riconoscendo in sè stesso la “causa” “la colpa” di tale emozione. Un 4 sessuale sente violentemente la vergogna e reagisce con rabbia che esterna. Quindi prova vergogna, la sente profondamente e la rigetta rabbiosamente ma nega fermamnte che la colpa di tale emozione sia la sua. Provo vergogna ma è colpa TUA non mia. Il 4 di conservazione nega la vergogna. Per negazione intendo riferirmi al meccanismo di difesa dal punto di vista proprio psicoanalitico. la negazione (lo dico a chi magari non lo sa) è un meccanismo che impedisce a chi la vive la “percezione consapevole” di una determinata emozione o esperienza. Egli quindi negherà a sè stesso di provare vergogna. Non la percepisce in maniera cosciente. Vive con ostinata determinazione qualunque scelta lo metta nella condizione di non provarla mai più in vita sua. Della serie: diventerò una perona apprezzata, rispettata, accettata e farò ogni cosa in mio potere per negare di aver provato e provare ancora una vergogna che…non dimentichiamolo ha radici nella ferita originaria. E’ la vergogna che abbiamo provato da bambini e che ci portiamo dentro.
Marina PieriniTerry peccato tu non sia venuta a Firenze, perchè Claudio ha fatto un lavoro sulle nostre grafie e fra quelle dei 4 presenti la tua si è differenziata per una serie di motivi. Spero che la prossima volta si riesca a vederci e confrontarci ancora! Baci!
TeresaSapessi quanto mi è dispiaciuto Marina, non essere con voi. Essermi persa, poi, il lavoro di Claudio…non ti dico. Adesso sono curiosissima, spero di potergli scrivere se mi dà l’autorizzazione ad usare la sua mail. Eh, che dici Claudio posso chiedere ad Antonio di inviarmela?
ma a quando è stata fissata la prossima data? -
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