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Questo argomento contiene 57 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da  Sirenella 13 anni, 1 mese fa.

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  • #2338 Risposta

    Maurizio Cusani

    E’ sul personale, Claudio. Lo è stato fin dall’inizio.
    Perchè tu hai scelto questa modalità.

    Il percorso dell’autoriconoscimento è lungo ma ha bisogno di un inizio.
    Ognuno applica la tecnica che ritiene più idonea.
    Io applico la tecnica delle frasi evocative perchè è la più semplice e breve (in termini proprio di tempo) e questo serve come screening naturalmente. Solo come screening. V. Riza Scienze 2002.
    E con Marina dopo i master di Milano, Verona e Torino con Riza tireremo fuori i lavori statistici su questo.
    Nel contesto della rivista era una provocazione per lo screening perchè
    non è “Psychology to-day”, ovviamente.
    Sulla dieta è come sulla terapia.
    Ogni dieta e ogni terapia deve essere individuale.
    Questo lo sanno tutti. Ma perchè le basi 1 sono quelle che si ammalano
    di retinopatia sierosa in più del 95% dei casi? (Siena SIMP 1999 3 Roma
    SOI 2001) Perchè esiste una “familiarità” della malattia. Uno scivolo privilegiato verso la malattia a seconda delle basi. Perchè quindi non anche una alimentazione preventiva? Su questo si lavora.

    L’enneagramma è un mondo troppo fragile, variegato e disperso.
    Gli addetti ai lavori lo snobbano platealmente.
    Bisogna giocare su binari diversi. Da una parte i giochini che creano pubblico, interesse e materiale di studio, dall’altro un serio lavoro scientifico. L’importante è che i giochini siano fatti bene (non come Cosmopolitan!) e che siano fatti bene i lavori scientifici.
    Estremizzando, esiste cioè la dignità di un lavoro scientifico da Nobel
    e quello di un prodotto di divulgazione da Pulitzer. Scherzo, naturalmente.
    Con stima. Maurizio

    #2339 Risposta

    Marina Mele

    Personalmente spero di poter recuperare l’articolo che non ho letto e non ho capito chi e in quanti lo hanno letto. Non mi piace parlare di cose di cui non ho preso direttamente visione. Inoltre mi pare che neppure i libri di enneagramma di Riza, scritti da Maurizio, siano conosciuti e invito tutti a leggerli così anche di questo si potrà sostenere un confronto e un dibattito consapevole.

    #2340 Risposta

    Claudio Garibaldi

    Abbiamo due diversi concetti di “personale”. Inoltre continuo a non capire la sovrapposizione tra Riza ed Assise. Nel senso che avrebbe avuto più coerenza firmarsi su Silhouette come docente e ricercatore di Riza, dato che in quel contesto vi occupate di questi argomenti, cosa che non facciamo in Assise. Ma in ogni caso, come grafologo, studioso di enneagramma da circa dieci anni e membro Assise, garantisco che non pubblicherò articoli su Oggi, Gente, Io Donna, Men Health ecc, dicendo che da come è fatta una lettera “a” potrò dire l’enneatipo di appartenenza. E’ una scelta. “Personale”, questo sì. Eppure sono anni che mi dedico alla ricerca (Marina, che citi spesso, ha visto le centinaia di tabelle che ho, la qual cosa l’ha fatta anche ridere, per l’esagerazione in tal senso).
    Se questa discussione ha contribuito solo a creare un’inimicizia, spero di no, allora me ne dispiaccio molto. Non era mia intenzione.
    Buona domenica
    Claudio

    #2341 Risposta

    Marina Mele

    Claudio……non ho riso se non in senso ammirato e autoironico…..come ti ho detto allora io non so neppure come si potrebbe costruire un lavoro minuzioso, analitico e incredibilmente approfondito come il tuo!
    Per la firma credo che come Riza ci si possa firmare solo sulle loro riviste, specialistiche…però questo non lo so. Mi faccio un pisolo! Cioè dormicchio un pò. Bacioni.

    #2342 Risposta

    Maurizio Cusani

    Certo che i concetti sono diversi. Anche questo fa parte del linguaggio dell’ennea. L’importante è esserne consapevoli.
    Su Riza e Assise io li avevo citati entrambi ma è uscito uno solo.
    Comunque il problema non era Riza, era Assise, qui.
    Io, invece, già dico che pubblicherò su canali diversi da “Nature” a “Eva 3000” (scherzo) garantendo sul prodotto e sul contenuto.
    Stai tranquillo. Buona domenica.
    Pace. Maurizio

    #2343 Risposta

    Sirenella

    Maurizio, una sola domanda…ma come Vice Presidente dell’Assise…che rappresenta quindi un’associazione fatta di persone, di lavoro collettivo, di progetti comuni, come vivi il dissenso di tutti coloro che si sono dispiaciuti di essere stati citati indirettamente nell’articolo? Voglio dire, come privato tu sei Maurizio Cusani che sa tot e svolge tot attivita’, ma come Vice Presidente tu sei una sorta di “capo famiglia” che deve rispondere per se ma anche per tutta la famiglia per cui parla. Questo dissenso sul tuo aver usato il nome dell’Assise senza interpellare nessuno e decidendo da solo, come lo vivi? Non e’ polemica la mia, ma solo curiosita’….io mi sono associata, e come socia vorrei capire cosa mi aspetta, chi ci dirige come ci dirige, quali sono le cose che verranno sostenute e quali no, e quando diro’ di far parte dell’Assise la gente cosa pensera’ di me e del gruppo leggendo lo yogurt abbinato al 4? Io faccio molta fatica nel far capire che l’enneagramma non ha nulla a che fare con l’astrologia e cose del genere, che atteggiamento devo adottare se chi e’ al vertice di un’associazione seria non ascolta coloro che sono ai remi? Insomma c’e’ uno statuto? Ci sono degli input su come si deve usare il nome dell’associazione in situazioni del genere? Ciascuno di noi puo’ usarlo come vuole indiscriminatamente sulla base del proprio discernimento? Io credo che si possa sdrammatizzare su questo episodio, ma sono convinta che sia possibile solo se si riconosce un errore oggettivo. Per quanto mi riguarda non ci puo’ essere arbitrarieta’ nell’uso del nome dell’associazione. Ma da quanto leggo, io ho l’impressione che tu non ritenga di aver commesso alcunche’ di contestabile, e quindi sono perplessa. Abbiamo voce in capitolo? C’e’ una collettivita’? Che cosa significa far parte dell’Assise per noi? Io non ne faccio un discorso personale fra te e me ma parlo come socia che ha investito del denaro e del tempo, che domani potrebbe investirne molto di piu’ e vorrebbe sapere che succede e cosa mi aspetta… 🙂

    #2344 Risposta

    Maurizio Cusani

    Giusto.
    Io credo che noi si debba essere la punta di diamante dell’ennea in termini di qualità. Qualità significa direzionalità nello scopo che è quello
    di far conoscere l’ennea nelle sue infinite sfumature per il bene comune
    e scientificità per poter dialogare con un mondo che ha una sua prassi e un suo gergo, giustamente. Il tutto relativo ai contesti disponibili.
    Io ho ritenuto che l’opportunità, soprattutto ai fini del lavoro futuro
    con l’alimentazione non dovesse perdersi. E mi prendo la responsabilità della cosa.
    Nella presentazione di un lavoro l’uso del proprio ruolo è secondo me utile all’associazione perchè contribuisce a farla conoscere.
    Se questo obbiettivo non è condiviso io sono pronto a lasciare la vicepresidenza in qualsiasi momento. Ma comunque scriverei come
    socio Assise o quant’altro.
    Sull’astrologia non sono d’accordo. Per me c’è una forte connessione fra ennea e astrologia. Ma il tema è molto delicato e infatti, nonostante abbia non solo una mia idea ma anche un programma relativo, per ora non ha mai voluto parlarne liberamente anche perchè si tratta di un’astrologia diversa rispetto a quella toccata dai rotocalchi e un enneagramma diverso rispetto a quello della personalità.

    #2345 Risposta

    Tecla

    Scusatemi ero io prima, ho fatto un casino con i copia e incolla,la posta elettronica e il router che si inceppa :-)Scusa Mel.

    #2346 Risposta

    Sirenella

    Caro Maurizio, sono assolutamente d’accordo nel pensare che se hai scelto di intervenire in un determinato contesto per poter divulgare il messaggio dell’enneagramma, tu lo abbia fatto in assoluta buona fede e nell’interesse di tutti noi. Rimane pero’ il fatto che anche le intenzioni migliori talvolta non trovino consenso da parte dell’associazione. La mia domanda rimane quindi la stessa, in questi casi, indipendentemente da chi ha scritto cosa, fermo restando le sue buone intenzioni, si puo’ decidere collettivamente di rivedere certe dichiarazioni o certi comportamenti attraverso delibere assembleari? Oppure se i soci non sono d’accordo o accettano le cose come stanno o tu ti dimetti o deve dimettersi la persona coinvolta? Non vorrei interpretare la tua posizione come una sorta di out-out, della serie o vi sta bene quello che faccio o me ne vado….io non penso che si debba ridurre tutto a questo. Penso invece che siano necessari sempre e comunque l’ascolto, il dialogo, la comprensione e infine l’espressione democratica di un voto quando l’accordo non si riesce a trovare. Oggi ci sei tu come Vice Presidente, ma domani potrebbe esserci chiunque altro, e credo che chiarire una linea di condotta possa essere utile a tutti, indipendentemente dal “caso” in questione oggi e nel futuro. Quello che speriamo e’ che l’Assise possa crescere, e mi chiedo, quando gli iscritti saranno 350 o 3.500 come andranno le cose? Quando c’e’ il disaccordo non significa che c’e’ la guerra, ma significa che c’e’ qualcosa su cui discutere e da “disciplinare” attraverso regole piu’ dettagliate. Non voglio fare la burocrata, per carita’….ma penso all’interesse e alla liberta’ di tutti…e come sai la mia liberta’ finisce liddove comincia la tua e c’e’ bisogno di definire i limiti della liberta’ di ciascuno per non calpestare anche involontariamente qualcun altro. Non dimentichiamo infine, che se si scrive qualcosa su di una rivista specializzata, ci sono persone competenti in grado di rispondere con idee competenti. Quando si scrive su di una rivista di largo e comune consumo, chi leggera’ sara’ quasi probabilmente del tutto ignorante circa l’argomento, ed e’ proprio in quel momento che si hanno maggiori responsabilita’ circa l’immagine che si offre di un’idea o di una struttura o di un messaggio. Perche’ chi legge “non sa” e puo’ pericolosamente deformare, e tutto il lavoro svolto da te e da tutti puo’ essere compromesso. C’e’ Marina Pierini che ha idee personali circa l’astrologia e l’enneagramma, e poi c’e’ l’Assise che sostiene ufficialmente qualcosa….non e’ facile, ma credo che si debba pian piano fare una scrematura di cio’ che l’Assise sostiene e di cio’ che ciascuno di noi individualmente vuole sostenere nella piena liberta’ e col proprio nome. E’ un lavoro lungo, e occorre la collaborazione di tutti, ma secondo me avere un progetto comune significa anche questo…quando ci va bene e anche quando ci va male.

    #2347 Risposta

    Maura Amelia Bonanno

    Grazie Maurizio per la spiegazione sulla « base », forse quella sera a casa tua mi é sfuggito, ma non ricordo che abbiamo parlato di enneagramma, a parte quando ci hai mostrato la foto dell’enneagramma sufi che conosci tu e che mi sembra tu proponevi di non affrontare per i primi tre anni. E’ interessante il tuo modo di « vedere » l’enneagramma. Cerchero’ il tuo articolo del 2002, mi interessa comprendere meglio il tuo punto di vista. Certo, l’enneagramma di cui si parla sul forum é l’enneagramma delle personalità, anzi io direi che qui si parla solo di enneagramma delle fissazioni. E sappiamo che ci sono tantissimi enneagrammi, tantissime mappe. I non vivo l’enneatipo come un etichetta. Per fortuna non esistono solo nove tipi di personalita’, per me esistono tante personalità quanti esseri umani sul pianeta. Io vedo enneatipo e fissazione come due cose diverse. Nasco e muoio di un tipo, che per me é come dire che la luce si divide in tanti raggi colorati…e l’enneatipo io lo vedo come uno di questi raggi, che poi ha una sua sfumatura peculiare (come sai pratico l’Aurasoma e trovo molte corrispondenze fra i due sistemi anche se preferisco usarli separatamente). Sono nata non « fissata » e spero che prima che arrivi il mio momento di lasciare questo corpo avro’ guadagnato un po’ di libertà dalla fissazione…Se ho capito bene tu chiami l’enneatipo « base », quindi é l’anima che prendi in considerazione nel tuo lavoro, che parte ha la fissazione in questo? Hai un nome anche per la fissazione? Riguardo alla vicenda articolo su Silouette donna, distinguo due momenti : uno é che desidero rispettare un simbolo sacro, quindi ogni gesto dissacrante mi fa male al cuore, da chiunque venga; il secondo é che mi semba necessario che per usare il nome dell’associazione per dichiarazioni pubbliche é necessario che l’associazione concordi. Anche io in quanto associata Ass.I.S.E. desidero sapere con chi sono associata e quale strada stiamo percorrendo. Per questo credo che cio’ che sta accadendo sia di fondamentale importanza, non per litigare, ma usandolo come spunto per confrontarsi e scoprire quale direzione desideriamo abbia l’associazione. Per esempio per me l’enneagramma non é un sistema diagnostico. Sara’ importante incontrarsi e stabilire chi siamo e le nostre intenzioni, stabilire anche regole e limiti se necessario, svelare se c’é un disegno in comune e quale. Non credo che questo sia possibile solo con un forum o telefonate o email. Maura

    #2348 Risposta

    Marina Mele

    Si Maura, concordo, nel rileggere oggi e a bocce ferme, che questa sia un’ottima opportunità per confrontarci su questi temi. Credo sia difficile restringere poi il campo di azione a una unicità e il rischio quindi sia di smembraci ma ritengo che alcune regole debbano essere chiare a tutte.
    Abbiamo creato qualcosa di importante e va consapevolizzato e difeso, ognuno secondo le proprie forze e fin dove è arrivato, le proprie competenze e il proprio ambito di applicazione…..vogliamo crescere non disperderci…altrimenti non avremo creato nulla di nuovo…e condivido l’idea di avere un programma di formazione comune sul quale condividere saldi principi etici….Buona giornata a tutti.

    #2349 Risposta

    Marina Mele

    Aggiungo, come invito, a chiunque si trovi alla tastiera in quel momento, a esprimere subito di cosa e di chi si parli e magari portandone visione documentale effettiva e reale . …….io, e non lo scrivo per giustificarmi assolutamente ma vi garantisco che in quel momento l’ho vissuta così, all’inzio ero convinta e avevo inteso che qualcuno NON di noi, si fosse attribuito il nome della nostra Associazione in maniera fraudolenta…per il resto confermo quanto ho affermato e sono disposta a qualunque sano e propositivo confronto….

    #2350 Risposta

    Sirenella

    Marina concordo pienamente quanto da te affermato nel primo post, e vorrei aggiungere una piccola riflessione. Ci saranno momenti in cui qualcuno di noi chiedera’ ascolto per difendere un principio che sentira’ in qualche modo leso. Ci sono due modi per farlo, a mio avviso. Scatenare una reazione a catena pubblica, che in qualche modo costringera’ il Presidente dell’Assise a prendere un provvedimento sulla base dello statuto, delle circostanze e degli strumenti che ha a sua disposizione per comunicare tale provvedimento. Oppure si puo’ richiamare l’attenzione dei soci privatamente, cercando prima di comunicare con l’interlocutore interessato informando se necessario il Presidente, privatamente. Qualora non ci si sentisse ascoltati, comprendo anche la necessita’ di consultarsi con gli altri soci, ma cercando di discutere tutto a porte chiuse. Non perche’ non debbano essere difesi dei principi validi apertamente, ma perche’ si dovrebbe, a mio avviso, avere una maggiore fiducia sul buonsenso e la buona volonta’ di tutti noi. Maggior senso dell’Assise come progetto comune. Fiducia sulla voglia che abbiamo di “risolvere” in maniera costruttiva e non distruttiva cio’ che scatena dissenso, evitare quindi di affermare pubblicamente cose delle quali ci si puo’ successivamente dispiacere, prendersi il tempo di consultarci, ragionare e discutere, e impedire di arrivare ad una dichiarazione ufficiale da parte di chi deve farlo a causa del proprio ruolo, perche’ questo secondo me e’ controproducente. Sciupa il senso dell’accordo pacifico come obiettivo primario e sano. Sciupa il clima di collaborazione ed entusiasmo da parte di tutti quanti noi, perche’ siamo uniti come diceva Marina da uno scopo e un’amore comune e non dobbiamo smembrarci senza prima aver difeso l’Assise stessa. Chiedo quindi ad Antonio di fornire il mio indirizzo e-mail a tutti i soci che ne faranno richiesta (quello col nome e cognome) cosi’ che io possa essere raggiunta da tutti coloro che desiderano confrontarsi privatamente su qualcosa. Io spero ancora nella conferma dell’incontro proposto da Antonio a marzo, piu’ che sperarlo diciamo che “confido” in tutti voi. Buona giornata 🙂

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