HomePage › Forum › Forum ASS.I.S.E. › Sei controfobico ed Otto
Questo argomento contiene 58 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Marina Pierini 13 anni, 1 mese fa.
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Antonio BarbatoCaro @ l’ultima tua notazione è frutto di un evidente “misunderstanding” interpretativo, perché potevo solo dire i due tipi di cui stiamo parlando, visto che a parlare del Sei controfobico e dell’Otto non erano persone di questi tipi ma persone che erano terze (sempre come tipo) rispetto a loro, quindi, il tuo “aliud pro alio”, come ci insegnava il buon Freud in Psicopatologia della Vita Quotidiana, è tipico delle persone che si sforzano di trovare sempre qualcosa da rispondere a qualsiasi cosa gli venga detta. L’atteggiamento che tu descrivi come “assolutista” nella considerazione delle parole degli altri, non mi appartiene, tranne nel caso in cui vengo reso bersaglio di accuse tanto immotivate nel merito quanto scomposte ed assurdamente offensive nel metodo. Chiediti, pertanto, perchè tendi sempre a prendere come una reazione esagerata quello che era soltanto un interesse vero e non superficiale per la visione che avevi espresso. Una visione che, parandosi dietro la maschera della formula del dubbio filosofico della domanda permanente, esprimeva una chiara presa di posizione che, fra l’altro, non critico assolutamente, ma di cui mi piacerebbe conoscere i presupposti. Non potrò risponderti fino a Domenica sera ma, se ti fa piacere e se puoi darmi fiducia sul fatto che non c’è alcun attacco rivolto a te quanto l’interesse tutto psicologico di leggere le tue motivazioni, vorrei sentirti sul punto. Ciao, Antonio
Antonio BarbatoCaro Guido benvenuto a bordo in questo forum in cui i Quattro abbondano. Non ho mai potuto facilmente individuare la differenza fra i due tipi se non ricorrendo ai fondamentali. Il Sei è un tipo di pensiero e la sua aggressività è sempre motivata dalla paura di poter essere attaccato, sottomesso, accusato, tradito, invaso, eccetera. Un Otto è un tipo d’azione e la rabbia è il metodo che più facilmente usa per affermarsi e prendere il predominio. Ecco la differenza, quindi, visto che uno fondamentalmente si difende attaccando, mentre il secondo attacca per il gusto della sfida e del contrasto. Un’altra differenza fra i due tipi l’ho sperimentata nel diverso atteggiamento rispetto agli attacchi fisici, perchè da ragazzo vivevo in ambienti pullulanti di Otto e Sei controfobici e, per guadagnare e mantenere il mio spazio nei gruppi, ero costretto a far ricorso spesso allo scontro fisico. I Sei controfobici avevano una reazione istintiva di allarme, che li portava ad evitare lo scontro fisico, se non si sentivano più forti perché spalleggiati da un gruppo che li sosteneva, i tipi Otto erano ben felici di manifestare tutta la loro collera e non si tiravano mai, nemmeno per un momento, indietro rispetto al confronto. L’aggressività del Sei controfobico è davvero una manifestazione di insicurezza ma essi si costringono in situazioni dalle quali sentono di non potersi tirare indietro.
GuidoGrazie a tutti del benvenuto! Come detto vengo da un anno di conflitti con un 6 controfobico e confermo pienamente quanto detto da Antonio.
Per Marina, sì la situazione è davvero complessa. Da buon Quattro ho degli ideali in cui credo in maniera viscerale, e in caso di conflitto ho sempre esposto la mia posizione in maniera calma ma decisa, ragionando nella maniera più logica possibile in maniera da chiarire cosa pensavo e le relative motivazioni, sia nello spiegare le mie azioni che nel giustificare eventuali critiche alle sue. Si può cambiare il linguaggio per migliorare la comunicazione ma non le idee solo per venire incontro alla paura dell’altra persona altrimenti la si tiene semplicemente sotto una campana di vetro. A meno che questa non adduca motivazioni condivisibili come in ogni sana discussione. Il punto è che il 6 controfobico, come leggo anche da questo sito (http://digilander.libero.it/astrologiaitaliana/articoli/Enneagramma.htm)
“Il tipo SEI dà energia in cambio di sicurezza. E’ motivato dalla fiducia. Ne chiede in cambio di fedeltà. Lo scambio però non è alla pari. Nella lotta per la conquista dell’energia il SEI è generalmente un perdente. Allora può scattare il meccanismo di ricerca dell’attenzione tramite la ribellione.”
Nel mio caso ma a questo punto mi sembra quasi che sia possibile un minimo di generalizzazione, il 6 controfobico ha bisogno PRIMA di essere sicuro, POI è in grado di confrontarsi senza sentirsi per forza attaccato o giudicato. Insomma prima esiste solo ciò che è bene per me e la mia sicurezza, poi sono in grado di seguirti in capo al mondo.
Il punto allora è che un 6 controfobico non sicuro percepisce qualunque commento come una critica personale e reagisce difendendosi a priori, con le unghie, a volte distorcendo la realtà pur di non far trasparire la propria insicurezza o un proprio difetto. E’ quindi veramente un’impresa far capire ad un 6C che un atteggiamento può essere dannoso per se o per gli altri, perchè se questo lo fa sentire bene, qualunque altra cosa non conta. Al contrario, quando ancora non si fida esprime le sue paure in maniera irrazionale, cito sempre dallo stesso sito “Si difende col meccanismo della PROIEZIONE: ogni minimo sospetto diviene una realtà ingigantita sulle altre persone, facendo di loro il proprio capro espiatorio.”. Anche in questo caso, “è inutile cercare di cancellare i suoi timori, piuttosto serve incoraggiarlo a parlarne ed ascoltarli” (dal libro sull’enneagramma di Baron/Wagele che ho comprato…).
Quel che ne deduco io dopo TANTI CONFLITTI, è che indipendentemente da come si comunica, con il 6C devi prima conquistare la sua fiducia rassicurandolo anche a costo di sacrificare ciò che è giusto in generale per ciò che è giusto per lui (e per un 4 è una bestemmia, come concetto di giustizia mi sembra di ricordare che da qualche parte sia scritto “La legge è uguale per tutti”…). Poi forse sarà in grado di confrontarsi realmente e senza paura.
Ma è giusto fare così?Inoltre mi sono un po’ fermato sulla conflittualità poichè esternamente in quello è difficile distinguere il 6C dall’8. In altri ambiti le differenze sono più marcate, per esempio il 6 in generale è più affidabile e compassionevole, ma anche paranoico e ansioso, l’8 è più ottimista e più schietto. Posso capire che nel sondaggio i 6C e gli 8 si siano riusciti a riconoscere con meno errore di quando ci hanno provato gli altri, purtroppo agli altri l’aggressività è il lato più appariscente di questi due tipi e ne nasconde le altre caratteristiche.
Marina PieriniAvevo scritto frettolosamente una risposta, ma rileggendola mi sono accorta di aver risposto in maniera poco precisa, peggiorando la situazione, per cui ho chiesto che il mio post venisse cancellato. In ogni caso, volevo dire a guido che ci sono secondo me, degli errori di interpretazione sulla natura del sei, a mio avviso, in relazione a cio’ che scrivi e sulla base ovviamente delle informazioni di cui sono in possesso grazie al corso che frequento. Mi piacerebbe molto riprendere l’argomento e spiegare cosa intendo dire, ma questa volta senza fretta 🙂 per non peggiorare la situazione sui possibili fraintendimenti….ti chiedo un po’ di pazienza allora e fiducia, perche’ cerco di rispondere quanto prima e con la calma che meriti….saluti, Sirenella.
GuidoTi ringrazio molto e attendo fiducioso:) In realtà il tuo post l’ho trovato giusto, sia i 6 che gli 8 recepiscono spesso solo un certo “tipo” di linguaggio quando sono in collera, puntualizzavo che con i 6C, oltre che al confronto per cui alla fine basta lasciarli sfogare, bisogna porre molta attenzione anche sui fatti, perchè a volte per nutrire la loro disperata ricerca di sicurezza ci si può trovare a dover rinunciare a fare la cosa “giusta”… è li che come comportarsi diventa un dilemma… e la domanda che nasce spontanea è anche “Se dovessi ora concedere questa cosa per fare sentire il 6C più sicuro, chi mi garantisce che un giorno quando sarà più sicuro vi rinuncerà perchè è ingiusta per la persona che gli sta accanto?”. Faccio un esempio, non personale ma di una mia conoscente che ha avuto seri problemi con un 6C: lei è una 7, quindi anche lei vive i rapporti di testa. Il fidanzato (da 8 mesi) pretende che lei le dia il suo supporto, la sua comprensione e il suo amore ma finchè non si sente sicuro della stabilità del rapporto (nel senso di tempo e dedizione) non è disposto (con rare eccezioni) a far sapere a parenti e amici della sua esistenza. Questo essendosi separato da un paio d’anni, ma avendo nella ex moglie una persona che comunque gli garantisce tutte le sue sicurezze, non vuole ferirla o rivoluzionare il suo “habitat” e questo implica che praticamente quando lui vede parenti e amici lei deve stare a casa.
Io credo che lei possa passare ore a discutere ma l’unica cosa che potrebbe fare, oltre ovviamente a mandarlo a quel paese, sarebbe di rassicurarlo e garantirgli la sua presenza incondizionatamente. Forse con il tempo il 6C capirà che può fare affidamento su di lei e avrà le GARANZIE per potersi staccare da una moglie che cmq non ama più. E se invece si abituasse bene e pretendesse che questo tipo di atteggiamento servizievole continuasse, sarebbe ancor più difficile cercare un cambiamento dopo averlo accettato sin dall’inizio… premetto che do per scontato che a lui non interessi più la ex moglie, ma ovviamente è una persona di forte riferimento e tra l’altro gli è servizievole in tutto quindi il dubbio su una successiva presa di coscienza del 6C è ancor più grande… Ovviamente è solo un esempio
ma direi che fa capire a sufficienza la difficoltà di prendere posizione in certi casi.
Marina PieriniAllora Guido, come promesso, ti scrivo in due messaggi differenti alcune considerazioni che ho fatto leggendo il tuo penultimo intervento. Non ti spaventare della lunghezza dei messaggi, ti prego 🙂 purtroppo scrivere di questi argomenti significa correre anche questo rischio. Ti invito a leggere piano piano, tornando su punti che non ti sembrano chiari, e qualunque cosa non sia riuscita a dirti in maniera efficace ….non hai che da chiedere e cerchero’ di essere piu’ precisa. A presto.
Marina PieriniCaro Guido, vorrei condividere alcune cose che in questi anni ho imparato sui Sei e sulla loro complessa e affascinante Passione. Siccome non condivido appieno alcune delle tue affermazioni, cosi’ come ti avevo anticipato, vorrei approfondire un po’ certe tematiche e certi punti, se ti va.
Vorrei suggerirti innanzitutto, che e’ meglio ricordare sempre, che quando parliamo di una Passione, parliamo di qualcosa che muove e condiziona ogni nostro ragionamento, che chiude la nostra visuale e ci costringe a percepire il mondo guardandolo da quella finestra, piuttosto che da un’altra. La Passione e’ uno spicchio di verita’. Molte delle nostre interpretazioni quindi (anzi direi tutte) dipendono da quella porzione soggettiva e limitata di cielo che siamo in grado di guardare. Se dimentichiamo che siamo vincolati e condizionati, se dimentichiamo che non abbiamo altro modo di esistere e affermare noi stessi, se non attraverso il ripetere sempre gli stessi schemi perche’ ci mancano altri punti di vista, allora togliamo alla Passione (quella enneagrammatica) il suo significato piu’ profondo. Tu dici nel tuo intervento, che uno dei modi per comunicare meglio con un Sei e’ attendere che si plachi la sua ansia, offrendogli ascolto, permettendogli quindi di scegliere cosa e’ meglio per lui, per poi sperare che una volta scelto cio’ che lo rassicura di piu’, ti possa seguire (anzi se non erro dici di poterlo rassicurare addirittura attraverso l’ascolto). A me sembra tutto sbagliato, perche’ dimentichi il senso stesso della Passione di un Sei 🙂 .La Passione dei sei e’ la Paura. La Paura alimenta il Dubbio, che rappresenta quindi il loro meccanismo di Fissazione, la paura e il dubbio sono mattone e colla. Non esiste alcuna possibilita’ nemmeno attraverso l’ascolto di placare l’ansia che li muove (ascolto che tu proponi perche’ sei un 4, e come tale la comprensione e’ essenziale per placare il tuo senso di insoddisfazione). Vedi Guido il punto e’ proprio questo. Il Sei si trova in una posizione difficilissima, nella quale vorrebbe fare qualcosa, vorrebbe agire per ottenere risultati (condizionato anche dalla freccia che lo collega ai 3) ma non sa come fare e si perde totalmente (condizionato dalla freccia che lo unisce ai 9). Riesci a vedere le due energie potenti che si contrastano? E’ una posizione in bilico tra due mondi, ed e’ difficilissima da sostenere e sopportare. Il dubbio e’ permanente, la dualita’ interiore li sfinisce, le due forze che si oppongono e lottano dentro li logorano. L’ansia procurata dalla paura e’ inesauribile e quando il Sei, spesso depauperato energeticamente dai dubbi laceranti e dalle molteplici possibilita’ di scelta sbagliata o giusta (che valuta e rivaluta mille volte) non ne puo’ più, si lancia, si tuffa proprio a capofitto e spesso e volentieri fa l’unica cosa sbagliata…perche’ agisce per stanchezza, per fuggire alla paura che lo stringe alla gola e lo attanaglia fino al parossismo e il piu’ delle volte non sceglie ma proprio“si butta”. Quando un Sei ti chiede un consiglio non e’ mai perche’ ha bisogno di ascolto e comprensione, e nemmeno perche’ vuole davvero ascoltare i tuoi consigli, l’unico motivo profondo, a mio avviso, e’ quello di verificare attraverso la tua risposta se ha valutato tutte le possibilita’, se c’e’ qualcosa a cui non ha pensato, se tu hai visto qualche alternativa che a lui e’ sfuggita. Non seguira’ quasi mai i tuoi consigli, infatti, perche’ e’ mosso dalla necessita’ strategica ed esistenziale di fare la cosa “migliore” per lui, quella che piu’ gli “conviene” per la propria esistenza. Quando ti chiede cosa pensi, il piu’ delle volte ha gia’ deciso, e vuole solo testare la propria scelta per vedere se fa acqua da qualche parte. Ti prego Guido, di non osservare attraverso una lente giudicante cio’ che dico, perche’ ogni Passione si muove in base agli stessi meccanismi (Passione, Fissazione, Alibi, Meccanismi di Difesa ecc. ecc.) ogni enneatipo ha risposto alle stesse domande col suo “miglior modo” di sopravvivere, e questa e’ una spinta comune a tutti, anche se la modalita’ è differente per ciascuno dei 9 tipi. Apro un nuovo messaggio per il secondo punto che vorrei affrontare con te perche’ come ti accennavo prima, le risposte diventano interminabili 🙂
Marina PieriniLa seconda interpretazione, secondo me non proprio esatta, che tu proponi, e’ quella a proposito del meccanismo di Proiezione, che e’ come tu giustamente dici, il loro Meccanismo di Difesa primario. Per quello che ne so e ho avuto occasione di imparare (anche se riassumere e’ sempre sbagliato perche’ crea equivoci e inesattezze inevitabili, di questo mi scuso in anticipo) il meccanismo di difesa primario di ogni enneatipo e’ inconsapevole e serve a non farci leggere in maniera piu’ “reale” o “realistica”certi messaggi, certi eventi, certe interpretazioni della vita, per consentire alla Passione e alla Fissazione di rimanere ben incollate tra loro. Il meccanismo di difesa insomma ha il compito di difendere la Fissazione, che a sua volta sostiene e alimenta la Passione. La Proiezione del Sei difende quindi il Dubbio (Fissazione) che alimenta la Paura (Passione). Non e’ tanto avere un sospetto sulla disonesta’ di qualcuno, che muove le difese del Sei. Perche’ i sospetti potrebbero essere fondati, e allora questa risposta apparirebbe come logica non solo per i Sei ma anche per chiunque altro. Chi di noi, quando coglie atteggiamenti sospetti negli altri, non ha una reazione, magari aggressiva?? Ma qui parliamo di un sistema difensivo di una Fissazione e il discorso non e’ piu’ generalizzato ma specifico, di un certo enneatipo. Il punto e’ o almeno uno dei punti e’, che lo stesso sospetto che il Sei sente di provare, molto probabilmente e’ alimentato non da motivi reali e giustificati, circa comportamenti anomali e sospettabili altrui, ma da un SUO cambiamento di rotta. Ti faccio un esempio: il Sei sente che l’atteggiamento (il patto, il contratto) stabilito con una persona non gli conviene più in quanto, a causa di alcuni cambiamenti i risultati non sono piu’ quelli previsti. Il Dubbio (che e’ Dubbio Fissazione, non il dubbio momentaneo, insito universalmente nella natura di tutti) di non essere in una posizione a lui conveniente, lo spinge in uno stato di ansia che monta sempre di piu’. La necessita’ di modificare una situazione che percepisce come sbagliata e che nella sua mente diviene via via piu’ minacciosa, diventa inevitabile. La paura monta in maniera insopportabile, ma egli sa anche di non poter volontariamente e consapevolmente rompere l’accordo, il patto, perche’ verrebbe meno alla sua immagine idealizzata di se (tutti gli enneatipi ne hanno una), che lo vuole Leale. Per il Sei la lealta’ (quella soprattutto degli altri che devono rispettare i patti) e’ essenziale perche’ serve a sostenere la sua precaria sicurezza: se tu sei leale al patto, la soglia della mia paura si abbassa e l’ansia decresce, ma siccome non mi fido, ti testo continuamente e se non mi convinci non posso piu’ rimanere vincolato al patto stesso, siccome sono la Paura, prima o poi il Dubbio mi spingera’a dubitare della tua lealta’ anche se non hai fatto nulla la mia ansia e il mio dubbio mi faranno percepire il contrario, e ancora, siccome della tua lealta’ ho necessita’ per sedare la mia paura e recuperare energie, devo offrirti la mia lealta’ come contrappeso, per cui non posso assolutamente dire a me stesso che sono io la causa della rottura e non tu. Il Sei non puo’ ammettere con se’ stesso di essere artefice di un “tradimento”. Non puo’ consapevolizzare di essere causa della rottura di quell’accordo, ma ha la necessita’ di divincolarsi. L’ansia, il senso di colpa, l’aggressivita’, la paura, il dubbio sono un’energia insostenibile che deve quindi “Proiettare” sull’altro attribuendogli ogni responsabilita’. Il meccanismo di difesa non dimenticarlo, e’ inconsapevole. Non sara’ piu’ quindi il Sei, secondo la sua percezione consapevole, a voler rompere il patto, ma l’altro, che facendo cose dubbie e sospettabili (cosi’ ai suoi occhi qualunque atteggiamento gli sembrera’) lo avra’ costretto a venire meno. Non e’ quindi raro, che il malcapitato che aveva un accordo con un Sei, non abbia in realta’ fatto nulla di oggettivamente sospetto per venire meno agli accordi, ma che si sia trovato a rispondere ad accuse sempre piu’ incalzanti e aggressive (in situazioni estreme di stress anche accuse che rasentano la paranoia) circa le intenzioni celate in atteggiamenti che vengono distorti e reinterpretati come sospetti. Il sei quindi giustifichera’ a se’ stesso la “slealtà”dell’altro come motivo necessario a rompere l’accordo. La Proiezione avra’ difeso il Dubbio, che ha potuto continuare indisturbato ad alimentare la Paura. Ovviamente e’ un esempio che sembra fare torto agli amici Sei, e non me ne voglia nessuno per questo, scriviamo ormai da tanto quissu’ e sappiamo bene che spesso per capirci meglio dobbiamo esasperare i colori delle situazioni e degli esempi. Come dice sempre il nostro Capitano,tutte le Passioni sono poste attorno ad un cerchio, nessuna e’ migliore di un’altra, gratta gratta anche quella che sembra la migliore, ha la rogna! 🙂 🙂 Non so cosa pensi di questi due lunghi interventi, ma quando avrai voglia e tempo mi farebbe piacere avere una tua opinione in merito. Baci.
GuidoQuesta volta chiedo io un pochino di tempo per ruminare e risponderti con la giusta calma:)
Marina PieriniNon preoccuparti Guido, so che ci vuole tempo per comparare le informazioni e cercare di buttare via quello che dalle tue deduzioni ti sembra non corretto, insomma non siamo computer e non e’ per nulla facile resettare alcune cose e fare spazio a nuove riflessioni….comunque non sparire 🙂 …saluti…Sirenella.
SirenellaCarissimo Guido mi sa che davvero sei stato sepolto vivo sotto troppa grazia…. se la colpa e’ mia …che ti ho fornito troppe indicazioni allora chiedo perdono 🙂 sai ai 4 fa piacere ricevere attenzioni tanto quanto ad altri ma forse dovevo dartene a bocconcini eheheheh insomma chiedevi una fettina di dolce e sei stato sepolto sotto un ciambellone??? Spero tu sia sparito per altri motivi e che vada tutto bene…ti aspettiamo comunque anche se vorrai scrivere in merito ad altro! saluti…
GuidoE’ passato un mesetto! Beh ho avuto un po’ da fare ma non sono sparito, la curiosità per l’enneagramma è sempre forte e certo non era la mole della risposta un problema, anzi. Una risposta ben argomentata è sempre molto più chiara e stimolante. E i miei posto non sono certo molto succinti:)
Riguardo al tuo primo intervento capisco perfettamente ciò che dici. Eppure c’è un particolare che davvero non riesco a concepire: come ho scritto in precedenza uno dei 6 CF di cui parlavo era una mia fidanzata. In molti interventi in questo topic ho visto riportati esempi in esperienze di coppia. In questo caso nella psicologia di una persona entra un fattore determinante che dovrebbe essere l’Amore(quando c’è ovviamente!). Dici che il 6CF nelle sue discussioni è mosso dalla necessita’ strategica ed esistenziale di fare la cosa “migliore” per lui, quella che piu’ gli “conviene” per la propria esistenza. Quando ti chiede cosa pensi, il piu’ delle volte ha gia’ deciso, e vuole solo testare la propria scelta. Capisco l’antagonismo lacerante tra Paura e Voglia di fare la cosa giusta, ma nel caso specifico stiamo davvero tralasciando la potenza che l’Amore ha nella psicologia o meglio nella vita delle persone. Ogni volta che c’è un contrasto in coppia, c’è sempre una parte di noi che è convinta di aver ragione, che mista ad orgoglio pensa a ciò che sarebbe più giusto per noi, ma ce n’è anche un’altra che per fortuna o purtroppo non può essere messa da parte, che ci porta a pensare al bene dell’altro, a metterci in discussione (a volte troppo per alcuni enneatipi!). Possibile che per un 6CF (anche se estremamente non integrato, quindi perso nella paura e nella rabbia) questo non esista? Che sia immune da questa forza che continuo a reputare (per tutti gli enneatipi) così intensa da obbligarci a fare qualche passo verso l’altra persona pena la sofferenza? Possibile che il terrore sia così forte da mettere in primo piano solo ciò che che fa star bene sè stessi? Da buon 4 continuo a pensare che sia impossibile.
GuidoSul secondo intervento, beh quello che hai scritto è molto chiaro quanto inquietante. Eppure non fa una piega e te lo confermo, e l’esempio non è affatto esasperato. Questo non toglie che come dici tu ogni enneatipo ha le sue rogne:), ed in particolare ogni reazione può essere più o meno esagerata a seconda di soggetti più o meno integrati.
Eppure non mi sembra in disaccordo con ciò che ho scritto: una volta conquistata la fiducia di un 6, una volta eliminati i pericoli principali che possano minare la sicurezza del 6, questi dovrebbe allentare la propria ansia, vedere il patto rispettato e non voler cambiare rotta.
Anche se a mio parere così è un po’ troppo comodo. Oppure prima o poi il 6 qualche motivazione per alimentare la sua ansia la troverà sempre e comunque?
L’unico appunto che posso fare è ancora quello che ho fatto prima, ossia che non hai considerato l’influenza dell’Amore.
Su questo posso aggiungere io che è un elemento che getta il 6 ancora di più nel caos. Nello specifico della proiezione si trova alla fine a convincersi della slealtà dell’altra persona, a dover argomentare le sue motivazioni che essendo senza fondamento sono indifendibili, a voler rompere un patto perchè lo ritiene pericolosissimo per la sua sicurezza, che lo riempie di ansia, di dolore insopportabile, e di paura manifestata come rabbia. Da un altro lato c’è una forza che lo porta a non voler rompere questo patto, ed una tendenza dovuta all’enneatipo che lo porta a mascherare il suo innato desiderio di essere rassicurato ed amato con questa facciata di rabbia. Il 6CF ha la fortuna di non dover reprimere i propri sentimenti, li maschera: l’intensità del bisogno di sicurezza viene espressa con l’intensità della rabbia per non averla ottenuta.
Grazie per le tue risposte! Presto magari posterò qualcosa sul mio enneatipo che forse conosco meglio…:)
Marina PieriniCarissimo Guido, qui ci vuole l’intera raccolta di appunti che ho messo da parte nell’arco di questi due anni di studio, per risponderti. Oppure no. Oppure basta invitarti a rileggere le tue risposte. Ti invito a cogliere quanto in certi passaggi tu tendi a dimenticare che sei una persona “emozionale” che vuole infilare un “mentale” nella sua personale concezione del mondo. Nelle tue priorita’ c’e’ l’amore, perche’ l’amore che cambia ogni cosa potrebbe essere il tuo principio fondante e non quello altrui e cosi’ via. Tu parli da persona che occupa un posto tra coloro che vedono il mondo attraverso le proprie emozioni. Il cuore, per te, ha sempre ragione. Non e’ questione di stabilire se sia vero o no. Sono vere TUTTE le posizioni, tanto quanto e’ vero, che sono modi parziali di leggere le priorita’, la vita, la morte. Forse solo chi e’ capace di reggere il peso di mente, cuore, viscere in maniera equilibrata, ha abbastanza saggezza in se’ da poter rispondere. Io posso dirti che l’amore cambia…ma siamo sempre sicuri che cambia in bene, in meglio? Se l’amore rafforza la nostra Passione (intendo la Passione come vizio, debolezza non nel senso di passionalità sana verso la vita) non accade forse che tutti i nostri limiti e difetti vengono rafforzati e spinti oltre l’abisso? Quante volte si sente parlare di omicidi passionali? Ragioniamo un attimo, perche’ nelle tue domande vi sono già molte risposte, se solo tu provi a vedere il mondo “dal di fuori”. Puo’ l’amore cambiare un Sei, o un Otto e cosi’ tutti? Ma certo….per giungere dove pero’? Ma e’ l’amore che gli altri provano per noi, che puo’ davvero cambiarci in meglio o peggio? E’ piuttosto l’amore che noi proviamo per gli altri? Come? Dove ci porta? Io provo a ribaltare la situazione, che spero possa essere stimolante per te…e proporti questo gioco….ti va di rispondere a qualcuna delle mie domande? Forse riusciremo a ritrovarci su risposte simili o forse no…io pero’ sarei curiosa, lo trovo costruttivo e piu’ giusto che non dirti cosa penso… 🙂 bacioni….e torna a scrivere presto!
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