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Questo argomento contiene 10 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Elisabetta 13 anni, 5 mesi fa.
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Roberto MaieronFacendo un corso sull’enneagramma con l’universita’ di Udine , corso condotto da Maria Grazia Cecchini , allieva di naranjo, è venuto fuori che esistono i sottotipi dei sottipi. E’ stato solo un accenno, senza alcuna spiegazione.
Qualcuno mi dica, per favore, che sto schiattando dalla curiosita’ !!!! Ma che caspita sono i sottitpi dei sottotipi? E dove li colloco?
:-)))))))))))
Marina PieriniNon so se puo’ esserti di aiuto, proprio in questi giorni Antonio ha affrontato, in uno dei due corsi in cui insegna qui a Napoli, l’argomento sottotipi. Le tipologie di sottotipo per ciascun enneatipo sono legate innanzitutto al discorso degli istinti. Senza poter approfondire troppo quissu’, ti ricordo molto brevemente, che gli istinti che ci occorrono per sopravvivere nel mondo sono 3, per noi umani, cosi’ come per tutti gli esseri viventi. L’istinto sessuale o di espansione, l’intinto sociale o di relazione e l’istinto di conservazione o di ritrazione. Quando una Passione ha “corrotto” maggiormente uno di questi nostri 3 istinti, le reazioni…e parlo proprio di “reazioni” agli stimoli dell’ambiente possono risultare quasi diametralmente opposte tra gli appartenenti ad uno stesso enneatipo. La Rabbia di un 4 sessuale sembrera’ ad esempio, cozzare con la Vergogna di un 4 sociale, portando le due persone a reagire apparentemente in maniera differente, quando invece e’ sempre l’invidia che li muove nelle loro azioni, interazioni e percezioni profonde. Tu sai che la Passione e’ (sempre in due parole) il gioco che il nostro ego gioca con piacere per distrarci dalla paura che proviamo a causa della nostra mortalita’, dalle domande che noi ci poniamo sui motivi della nostra esistenza qui e su dove andiamo ecc. Quindi, si puo’ dire che ogni enneatipo, a seconda dell’istinto che maggiormente lo muove nel mondo, e che e’ stato corrotto piu’ facilmente dalla Passione, puo’ trovare tre modi alternativi per giocare questo gioco dell’ego. Vi saranno quindi, per diversita’ di comportamento, non piu’ 9 gruppi ma 27. Tre istinti per ogni enneatipo, quindi 3×9. Ti ricordo ancora che, siccome il comportamento apparente non e’ sufficiente a determinare l’appartenenza ad un tipo piuttosto che ad un altro, lo scopo ultimo, che la persona cerca di ottenere con il proprio reagire e’ sempre quello che ci indica con maggiore certezza la sua tipologia. Quindi 27 comportamenti differenti che pero’ convergono in 9 tipologie di base. E’ ancora vero, che dei 3 istinti che ci muovono, possono esservene due e non uno solo, che sembrano avere la meglio, in qualche modo ci sara’ un istinto meno forte, atrofizzato, che tende a passare in secondo piano mentre gli altri due sono stati piu’ corrotti dalla Passione. In quel caso ogni enneatipo avra’ un ulteriore gamma di sottotipi che reagiranno sulla base di impulsi dettati da 2 istinti corrotti dalla passione. Avremo dunque 54 gruppi comportamentali apparentemente diversi tra loro, che fanno sempre e comunque capo ai 9 tipi di base. Alla fine, non e’ da escludere che si possano incontrare persone che sono state corrotte in tutti e 3 gli istinti dalla propria Passione. Cio’ comporta, calcolando le varie possibili combinazioni che vi siano 108 tipologie comportamentali, che fanno sempre e comunque capo ai 9 enneatipi di base. Spero di non aver fatto casotti e di essere stata chiara e nel fornirti queste indicazioni spero precise. Non so se questa signora Cecchini si riferiva a questo quando parlava di sottotipi dei sottotipi, spero quindi che Antonio possa fornire ulteriori indicazioni in merito, visto che ha seguito alcuni corsi con Naranjo e forse sa meglio di me quali argomenti erano in discussione! Baci e buon primo maggio!!
Roberto MaieronQuindi, se ho capito bene, Marina, in realta’ non esistono i sottotipi dei sottotipi come invece pensavo. Ossia non puo’ esistere un 4 sociale sociale (due volte). Possono invece esistere per esempio : 4 sociale; 4 sociale sessuale; 4 sociale sessuale conservativo . ossia un enneatipo che non e’ mosso da un sottotipo ma anche da due o tre.
Peccato pero’. Mi affascinava di piu’ l’idea che per esempio in un 4 sociale ci fosse un’ulteriore suddivisione in sociale sessuale conservativo (cosi’ ci poteva essere un 4 sociale sociale). Sono certo che quello che mi dici è vero, ma a questo punto sorge in me un dubbio: nel libro di naranjo dove parla di terapia con i vari ennatipi a proposito proprio delquattro fa vederecome nel corso della terapia una paziente 4 passa da uno stato caratteriale escluisvamente sessuale ad uno totalemnte conservativo.
Mi chiedo se i vari istinti possono essere attivati alternativamente , se coesistono oppure se esiste un dinamismo per cui un individuo in modo dinamico puo’ cambiare sottotipo nel corso della sua vita.A luglio lo sapro’ perche’ vado a fare il sat uno di 9 giorni.
Comunque grazie Marina e a buon rendere.
Un ultimo commento personale sui quattro: durante il corso ho lavorato con alcuni quattro. Magnifici! Il loro slancio, la loro passione per l’amicizia, la loro vitalita’ e il loro essere autentici, veri sono una cosa meravigliosa. Chissa’ se riusciro’ ad apprezzare un giorno anche gli otto e i tre nella stessa maniera (sono i due enneatipi per i quali ho meno comprnesione).Baciottoni Roberto
TeresaSi Roberto esistono i sottitipi e il sottotipo di appartenenza può far sembrare un enneatipo assolutamente diverso da quello nel qualeci si è riconosciuti. Si Claudio Naranjo, con il quale ho fatto il percorso Sat, sostiene che non si può cambiare carattere, ovviamente, ma sottotipo del proprio enneatipo si e ancora che si può passare da un sottotipo all’altro più volte. Questo, per esperienza personale, lo confermo. In verità io mi riconosco in tutti e tre i sottitpi del quattro, ma posso dire che nell’infanzia ero un sessuale, nell’adolescenza un sociale, nell’età adulta un conservativo e adesso, alle porte della vecchiaia (!), mi sento di nuovo un sessuale!!!! Maria Grazia Cecchini è una bravissima terapeuta, a mio avviso tra i più bravi allievi e collaboratori di Claudio Naranjo. L’introduttivo al quale hai partecipato era per gli insegnanti interessati al sat educazione? E’ questo il sat al quale parteciperai? No perchè il Sat1 ho notizie che si farà in autunno tra ottobre e novembre a Titignano, in umbria. Comunque sono contenta che tu ti sia trovto bene con i quattro, in realtà anch’io penso che siamo i mejo 🙂 🙂 🙂 non vi incavolate voi altri.
Roberto MaieronCome dici tu Teresa. E’ il sat educazione che si svolge nella mia regione in Friuli, vicino ad Artegna.
Spero vivamente di entrare in crisi in questi nove giorni e che stia male come un cane. Detesto i lavori soft e il perbenismo, la buona educazione , ecc.
LA Verita’ è l’unica cosa che conti in un corso di crescita personale e se tutto è bello e perfettino evidentemnte c’e’ qualcosa di decisamente sbagliato.
Io sono un 5 sessuale. Credo di esserlo sempre stato. Se c’e’ in me qualcosa di sociale lo vedro’ (ma non me sembra proprio). Autoconservativo absolutamente no. Ma rimango aperto alla posibilita’ che lo sia stato e che sia un sociale in fieri.
Maria Grazia Cecchini è molto simpatica. Hocapito che era un sei (si e’ dichiarata solo alla fine come tale) quando ho visto che man mano che passavano le ore, dal tono serioso ed un po’ iperstrutturato è passata gradualmente a sbracare sempre di piu’. Alla fine aveva una faccia con un sorriso stampato sulla faccia e la figura allegramente un po’ in disordine. Bellissima! E’ emersa la sua spontaneita’ tanto che alla fine l’ho trovata molto vera, mentre l’impressione iniziale era quella di un ego appunto iperstrutturato.
Ciao Teresa , lunga vita ai Quattro! 🙂
TeresaNo Robè tu vai al sat senza sperare niente! Nè che ti vengano crisi nè null’altro. Mettiti lì, tranquillo e aperto. Se se sei nella condizione di prendere prenderai, sia che sia un lavoro soft o che sia più profondo. Sarà molto bello vedrai 🙂 Un abbraccione.
p.s. si Grazia è fantastica, mi piace molto, ho fatto anche la scuola di counseling con lei, bravissima. Ma chi c’era all’introduttivo come collaboratore?
Antonio BarbatoIn verità il problema delle “varianti istintuali” è molto più complesso di quanto appare e forma, ritengo, la più grossa differenza fra l’enneagramma delle personalità per come è da noi conosciuto, e l’interpretazione della personalità secondo Oscar Ichazo e l’Arica School. Vi sono, inoltre, significative differenze fra l’interpretazione da dare al concetto stesso di istinto corrotto, che rendono molto eterogenee le versioni delle parole e dell’idea stessa. Sul tema ci sono due interessanti lavori che hanno cercato di fornire una prospettiva esaustiva del tema e delle considerazioni svolte sullo stesso. Ribadisco che non esiste un qualcosa che possa essere un sottotipo dello stesso sottotipo, o, per dirlo meglio, che non esistono varianti diverse di uno stesso istinto corrotto che si differenzino fra di loro, altrimenti sarebbe come dire che esistono diversi “nulla” nel vuoto. In merito al tema della possibilità di cambiare il sottotipo dominante (uso queste parole che non sono corrette solo per capirci più rapidamente), va ricordato che tutti gli esseri viventi debbono, necessariamente, avere attivi sempre e comunque tutti e tre gli istinti e che, se vogliamo restare in questa visione, possiamo solo dire che in determinati momenti tendiamo ad utilizzare di preferenza un istinto od a reprimerne un altro. La possibilità di cambiare l’istinto dominante è, quindi, sempre presente anche se, in concreto, l’abitudine ad utilizzare prevalentemente uno dei tre sugli altri tenderà a farcene usare con maggiore predilizione solo uno.
ElisabettaNon mi è ancora chiaro il concetto di “istinto corrotto” e di come la nostra personalità venga strutturata attraverso un attaccamento ad uno dei tre istinti conservativo, sessuale o sociale. Nel libro della Palmer lessi che generalmente possiamo ritenere che l’istinto dominante è
quello che in passato ha subito maggiori danni, ed è proprio in quell’area che continuamente spostiamo lo sguardo, condizionando il nostro comportamento al fine di sanare e riempire il vuoto lasciato dalla ferita infantile. Non so se questo concetto è giusto, soprattutto perchè nella mia limitata esperienza spesso ho riscontrato che non sempre ciò corrisponde a verità. Se per esempio parlo di un sottotipo conserv. non posso ritenere giusto che la persona in causa non voglia legami o sia estremamente indipendente dai valori tradizionali, perchè ciò non coincide con l’istinto stesso di conservazione e sarebbe un controsenso. Insomma mi chiedo se le cose siano invece più complesse di quanto sembrano, se cioè intervengano diversi fattori a stabilire l’istinto nel quale, nostro malgrado, ci sentiamo sempre coinvolti, che ci sostiene e ci lega come una calamita dalla quale non riusciamo a staccarci.
Roberto MaieronRispondo a Teresa.
Grazie di cuore Tere’ per il calore che sento che viene da te. Ma tristezza, malinconia e sofferenza (la mia ala quattro) mi fanno sentire piu’ vivo e spero veramente di vivere qualcosa di epico.
Rispondo anche alla tua domanda: fra i docenti collaboratori c’erano Rosita Piovesan e Franco Fabbro. Al Sat Uno se ne aggiungeranno altri di cui ti sapro’ dire.
Antonio BarbatoCara Elisabetta per rispondere alla tua domanda bisogna prendere in considerazione il problema stesso della formazione dell’ego. In termini molto semplici si può dire che gli istinti sono delle risposte soddisfacenti a problemi posti incessantemente dalla vita stessa. Essi esistono, cioè, molto prima che una forma di consapevolezza oceanica (se vogliamo usare la definizione di ken Wilber) o primaria ed una secondaria di forma più articolata che definiamo come ego, esistano. Questa cosa, fra l’altro, è sempre stata di grande conforto per molte persone perchè testimonia, in modo incontrovertibile, che si può stare nel mondo senza essere necessariamente una forma egoica. Se gli istinti esistono fin dall’attimo stesso del concepimento di un qualsiasi essere vivente, e svolgono una funzione che è vitale perchè connessa alle necessità della vita, allora essi, in un primo momento, debbono essere anche liberi di rispondere solo ed esclusivamente allo “scopo” per il quale la creazione li ha indotti nella materia vivente. E’ solo quando essi risondono alle richieste dell’ego (la sommatoria di Passione, Fissazione e meccanismi del Sistema Difensivo ed Illusorio), che non seguono più la propria “ragione”, ma un’altra “ragione” che è evidentemente quella dell’ego. Ecco perché ho detto che gli istinti vengono corrotti dalla Passione (che nel mio sistema è, per sua stessa natura, il primo meccanismo di limitazione della consapevolezza che si viene temporalmente a sviluppare) ed assumono una forma che è quella di un movimento passionale primario. Visto che sull’argomento, comunque, ho scritto un saggio pubblicato su vari numeri di alcune riviste internazionali, lo metterò a disposizione di tutti gli iscritti nel prossimo numero della rivista. Passo e salpo. Il Capitano
ElisabettaGrazie Antonio, ora mi è più chiaro anche l’intervento di Marina. Comunque leggerò volentieri il saggio. Cari saluti a tutti.
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