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Tra un ringhio ed uno sgambetto

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Questo argomento contiene 31 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da  Raffaella Foggia 13 anni, 2 mesi fa.

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  • #605 Risposta

    Marina Pierini

    Carissimi amici…facevo una riflessione in questi giorni e vorrei provare a condividerla con voi tutti. Sono molto curiosa di leggere la vostra opinione. Avete una reale percezione della vostra personale modalità aggressiva? Se si, anche se ovviamente ciascuno di noi e’ convinto di essere nel giusto quando si arrabbia, per effetto degli Alibi che sono i “tutori e custodi” delle motivazioni che noi adduciamo per giustificarci…quali sono i sentimenti che suscitiamo quando siamo aggressivi? Ho notato che molte persone, a differenza della mia pestifera modalità sessuale di esprimermi, negano clamorosamente di agire sotto una spinta aggressiva. Non se ne rendono conto, talvolta lo negano spudoratamente, talvolta lo negano mentre ti fanno lo sgambetto, aspettano un tuo scivolone o a denti stretti mentre ti offrono un sorriso agodolce, talvolta ancora affermano di non essere assolutamente agressivi mentre ti tolgono la sedia da soto al sedere (son metafore ovviamente) o sparlano di te a destra e a manca!…. 🙂 insomma si comportano in maniera tale da produrre in chi e’ vicino la sensazione di doversi difendere, senza voler prendere atto del reale significato del loro comportamento. Ci sono diversi tipi di modlità aggressive. Questo e’ un argomento che con Antonio studiamo e del quale si parla spesso. Modalità passive, attive o di resistenza (o non partecipazione). Non e’ importante entrare nel merito del PERCHE’ ci arrabbiamo o cosa ci fa arrabbiare, perche’ il movimento degli Alibi, lo accennavo prima, ovviamente serve proprio a farci sentire giustificati. Vorrei quindi viaggiare al di sopra del binario del giudizio, del “bene e male” “giusto e sbagliato” per ascoltare le vostre testimonianze e chiedervi appunto: qual’e’ la modalità che piu’ frequentemente adotti quando sei in una fase aggressiva? Quando accade, ne sei sempre consapevole? Ti capita mai di sentirti accusato/a di essere aggressivo/a e a te non sembra di esserlo in quel dato momento? Che effetti produce la tua aggressività su chi la subisce?? Che effetti produce su di te, sentirti dire che sei agressivo mentre lo neghi?? Vi ringrazio fin da ora per le vostre risposte, se vorrete offrirmele….ma vi consiglio di contare fino a 10 prima di farlo, cercando di evocare con attenzione ricordi, sensazioni e immagini che vi offrano la visione “in primo piano” della faccia…del vostro interlocutore (o della schiena… se il vostro pugnale e’ ancora sgocciolante di ketchup!!) piuttosto che l’inquadratura dei pensieri e delle emozioni che voi provavate in quei momenti. ok?? Baci a tutti!!

    #4557 Risposta

    Chiara

    Cara Marina, in effetti è molto difficile vedere le proprie modalità aggressive soprattutto per chi come me è impegnato a dare un’immagine di sè calda, accogliente e amabile;)…
    Eppure ci sono, in genere a me capita che fonchè posso cerco di non dare a vedere l’aggressività che sento dentro, questo con le persone con cui voglio mantenere una certa immagine. Dentro magari soffoco di dispiacere, (in genere la mia aggressività spunta sull’essere trascurata, non amata etc etc) che in genere o ritorco su di me torturandomi le mani ad esempio oppure la sfogo piangendo in solitudine di rabbia oppure incomincio del tutto inconsapevolmente a “screditare” dentro di me e con gli intimi quella persona che ha scatenato tutto quest’oceano.
    La cosa cambia completamente quando la persona già mi è antipatica oppure è una persona a me molto molto vicina! Lì non me ne frega niente dell’immagine e mi scateno. E giù rispostacce avvelenate, (in genere pungenti e insolenti), giù scenate isteriche, drammatizzazioni, rivendicazioni, pianti, grida e soprattutto in modo infantile incomincio a battere i piedi a terra e a pretendere: attenzioni, affetto, di tutto.
    Un bacio. Chiara

    #4558 Risposta

    Marina Pierini

    Carissimissima Chiara, bentornata!! Grazie per aver risposto….posso farti ancora qualche domanda? Nella tua risposta hai accennato ovviamente ad una serie di situazioni nelle quali tu sei consapevole piu’ o meno di essere in una fase aggressiva. Mi colpisce molto la tua riflessione sull’immagine di te, che tu cerchi di tutelare quando sei arrabiata con qualcuno a cui tieni. Lo so che con te e’ sempre stimolante confrontarsi e non ti smentisci mai….mi chiedevo pero’ se ti sei mai sentita rimproverare di essere stata aggressiva in situazioni di totale negazione da parte tua. Sappiamo ormai bene che la negazione e’ un sistema difensivo molto usato dai Due (non solo, ma sopratutto) e che esso impedisce al soggetto qualunque consapevole percezione del significato di cio’ che fa. Insomma, puo’ accadere qualcosa del tipo: e’ chiaro a tutti cosa stai combinando e perche’…tranne a te che stai compiendo quella data azione. Tu sei un Due, e credo che abbia riscontrato con un certo coraggio, sforzo costante ma anche molta analisi e abilita’ di aver adottato questo tipo di meccanismo di difesa. Forse ricordo male, quindi in tal caso correggimi pure se sbaglio, ma cosa provi, oggi, se ti accorgi anche dopo del tempo, di aver negato la vera ragione di una tua azione? Cosa provi se qualcuno ti dice: sei stata aggressiva, hai fatto questa cosa adducendo ragioni che non erano quelle reali, volevi altro, eri mossa da altro….ti e’ capitato? Che efetto fai agli altri? Come ne esce la tua immagine riflessa in questo specchio? Io mi sono resa conto con sgomento di poter verificare un certo tipo di comportamento che mi appartiene solo quando l’ho visto in azione in altri enneatipi 4. Sono riuscita a capire che effetto faccio, osservando l’effetto che costoro hanno avuto su di me. Dire che ho iniziato a modificare alcuni atteggiamenti e’ poco. perche’ non si cambia su due piedi e talvolta, per me che sono una sessuale, la rabbia e’ un gioco molto piacevole da giocare quando le cose non vanno bene. Il punto quindi e’ stato dover scalzare millimetro dopo millimetro la tentazione di giocare sempre a questo gioco, ma anche paradossalmente apparire piu’ aggressiva dicendo agli altri cosa mi disturba di loro. Insomma mentre prima mi arrabbiavo ma non arrivavo al nocciolo della questione, perche’ speravo che la persona coinvolta lo capisse da sola….(da bravo 4 se mi vuoi bene sei TU che devi capire senno’ non mi ami) oggi sono ugualmente esplosiva ma molto chiara e netta nel comunicare cosa non mi e’ piaciuto o mi ha ferita. Apparentemente chi mi sta vicino mi vede aggressiva come sempre punto e basta…eppure i loro comportamenti sono decisamente differenti. I risultati…diciamo cosi’ stanno cambiando. Non mi rierisco tanto agli altri, che vogliono o non vogliono rispondere a seconda dei casi, ma cambiano le cose per me, perche’ riesco a non fermarmi piu’ sul pensiero ossessivo dell’ingiustizia subita. Non so se riesco a spiegarmi e spero che tu voglia continuare questo scambio….un bacione fortissimo e spero di vedervi presto!!

    #4559 Risposta

    Antonio Barbato

    Personalmente debbo ammettere che la negazione funziona molto bene per me, permettendomi di non essere consapevole del fatto che sono aggressivo in modo indiretto e non nella modalità che ha descritto Sirenella. La rabbia, tuttavia, è sempre presente e si maniesta spesso come un tentativo di abbassare il valore dell’altro e di quello che fa o può fare per me. Credo che questa sia la faccia nascosta del Quattro, soprattutto quando si sente non amato. Nel mio caso spesso a me sembra solo di analizzare con puntiglio una situazione e solo con difficoltà accetto di considerare l’idea che, in realtà, mi sto opponendo aggressivamente e cerco di abbassare l’altro col gioco del….sì, però. Mi ha aiutato molto in questo riconoscimento della mia aggressività negata, la semplice osservazione fatta dalle persone a me vicine che tendo ad incrociare le braccia ed a serrarle al petto. Un movimento di chiusura che, però, a livello conscio mi appariva del tutto insignificante e si unisce ad un continuo argomentare. Quando mi è stato fatto osservare tutto questo per la prima volta la mia reazione è stata di sorpresa. Davvero avevo fatto questo? Ma guarda, mi sono detto, vuoi vedere che, forse, aveva davvero ragione (l’ego cede con molta difficoltà le sue posizioni), chi mi diceva che ero aggressivo e non me ne accorgevo???

    #4560 Risposta

    Chiara

    Allora cara Marina, penso che hai colto il punto cruciale!
    Spessissimo mi sento l’accusa di essere aggressiva per esempio da gianc praticamente sempre, e nel novanta per cento dei casi non me ne rendo conto. Anzi ti dirò di più lui diventa aggressivo a suo dire perchè lo sono stata io e io invece scendo dalle nuvole e mi chiedo come mai la mia “seraficità” abbia potuto scatenare una tale reazione. Ti spiego una situazione tipo: io parlo con gianco lui mi risponde malissimo dicendomi che sono stata aggressiva io penso nei primi momenti che sia pazzo e che non stia affatto parlando di me ma che sia un suo problema, cioè lui l’aggressivo che vede aggressività dappertutto. Sono stupita, e tutto mi sembra fuorchè di essere stata aggressiva. In realtà è come andare in autostrada a folle velocità, non ti rendi conto di niente, nè del paesaggio nè di altro. La mia immagine da tutta questa storia e questa è la cosa più paradossale non ne esce modificata affatto perchè…nego! Nego a gianco ma soprattutto nego a me stessa, ripeto mi sembra sempre che stia parlando di un’estranea che non sono io.
    Ho capito benissimo la tua reazione da 4, e in realtà quando qualcosa non mi va vorrei anch’io dire direttamente e chiaramente cosa non mi va mentre o piango di rabbia, o pesto e strepito ma senza chiarezza con l’effetto di non far capire e di passare solo come una bambina viziata. Ecco le accuse che mi vengono più spesso rivolte sono: ” sei aggressiva, sei arrogante, sei una bambina viziata”. Ma sai che io per quanto mi sforzi non riesco che a percepire briciole di tutto questo? E’ come se tra me come realmente sono e me come penso di essere calasse un muro e l’una parte non vede l’altra. Poi sai in genere io mi arrabbio con gli altri perchè davvero penso che un pò tutto mi sia dovuto, pretendo insomma (ecco un’altra frase magica che ritorna spesso;)…), ma in quei momenti la cosa a me sembra così naturale…Cioè molto ma molto in fondo c’è questa sorta di grande importanza come se da piccola mi avessero messo su un piccolo trono e da allora io dò per scontato che chi mi ama deve fare tanto per me.
    Ma come mi fa arrabbiare ancora di più se possibile quando gianco mi porta lo specchio e mi smaschera chiamandomi la “principessina sul pisello”!!!!
    Un bacione e grazie per quest’occasione importante che mi hai offerto di guardarmi un pò! Chiara

    #4561 Risposta

    Raffaella Foggia

    Ciao, mi piace questa discussione….. io mi arrabbio, cioè lo faccio da Nove. Quando sono davvero arrabbiata e devo sentire (non è per forza reale la cosa) che no ho altra via d’uscita se non andare contro, allora l’altra persona o la situazione stessa scompare, non nel senso che la dimentico, semplicemente la cancello. Sono sempre più convinta che questo tipo di aggressività che appare come noncuranza sia molto più distruttiva per una relazione che un paio di schiaffi (metaforici naturalmente) Quando cancello una persona davvero questa può essere in grave pericolo di vita a me non interessa. Sono questi i momenti in cui non sento nemmeno le scuse. Inoltre confrontandomi con alcuni amici ho notato che molti di loro non riescono a capire questa modalità: credono che uno perdona solo perchè rivolge la parola ad una persona. Ci sono due modi per rivolgere la parola a qualcuno se a me quella persona ha fatto male, posso parlargli, ma questo non significa che esista per me Posso parlare anche al mio PC, ma so benissimo che è una cosa inanimata e se si rompe non è niente di grave. devoo dire che questa reazione l’ho avuta solo due volte in vita mia (e in 32 anni mi sembra poco), ma non è piacevole.
    Oddio adesso o io non sono un Nove o i Nove non sono tanto accomodanti

    #4562 Risposta

    Marina Pierini

    Effettivamente, quando il nostro partner o una persona cara ha la tendenza ad esternare di piu’ la propria carica aggressiva, si fa fatica a comprendere che c’e’ del vero in quello che ci dice. Si tende a pensare che e’ la persona aggressiva in realta’ ad aggredire sempre, quasi come se ormai fosse un ruolo assegnato in via definitiva e si dimentica che l’aggressivita’ e’ una caratteristica comune a tutti gli esseri umani, solo che la si puo’ manifestare o inibire in maniere differenti. Insomma c’e’ sempre, anche quando non si vede 🙂 ..forse uno dei passi determinanti puo’ essere proprio quello di concedere il beneficio del dubbio agli altri, a chi fa lo sforzo di rifletterci adosso una certa immagine, accettando di non doverci difendere da essa ma subirla. Intendo dire che forse, se io subisco l’effetto che faccio ad un certo punto, posso vedere quegli angoli bui, che sfuggono alla mia vista, e magari con molti sforzi posso recuperare il senso del limite nel mio caso, o della esatta percezione nel caso di chi nega. Se Antonio, ad esempio, ha osservato le proprie braccia conserte vuol dire che in quel momento ha acettato di volgere lo sguardo su quello che stava facendo, invece di difendersi dall’accusa di essere aggressivo, e continuare a negare. Non so, ma a me sembra che la propria aggressivita’ sia una delle cose piu’ difficili in assoluto su cui lavorare. Non lo noto solo in me, ma anche in chi apparentemente ne e’ privo e quindi ha difficolta’ a percepirne la presenza. Perche’ quella carica energetica necessaria al nostro esistere c’e’, da qualche parte la spingiamo, la incanaliamo, la deviamo e lo sforzo per gestirla mi sembra veramente inaudito a volte, tanto che alcuni prefriscono inibirla o negarla!

    #4563 Risposta

    Marina Pierini

    Ciao Raffi!! Non ho ben capito a cosa ti riferisci, quando dici che ti e’ capitato solo un paio di volte…parli del dimenticare quella persona o della riflessione sul non perdonare pur parlando con la persona coinvolta? Immagino ci siano vari livelli di rabbia e che tu ad esempio faccia molta difficolta’ a contattarla come i Due o come certi Quattro o altri enneatipi. Ma al di la’ delle situazioni proprio estreme…come ti dicono che sei, gli altri? Come te la raccontano la tua aggressivita’?

    #4564 Risposta

    Raffaella Foggia

    E’ vero ho scritto troppo di getto. Parlavo dell’arrabbiarmi con una persona fino a cancellarla: è successo solo due volte e anche di recente. Nonostante sia una reazione esagerata, penso che comunque, almeno per me, sia un passo in avanti nella consapevolezza di provare sentimenti negativi nei confronti di una persona.
    Per quanto riguarda i diversi livelli di aggressività sono d’accordo con te sono tantissimi, ma io di solito non li sento. Cioè non li metto in atto: quando sento che una cosa sta per darmi fastidio la evito, le cose che mi fanno arrabbiare di solito non le vedo proprio, ci sono ma vengono tenute a tale distanza che perdono forza. Per quanto riguarda quello ceh pensano gli altri, di solito affermano (come si dice a Napoli) che “faccio schiattare in corpo” significa che quando qualcuno si arrabbia nei miei confronti, mi urla contro, o cose del genere io rispondo con flemma, con un tono di voce basso, mantendo – quando possibile – un viso sorridente ed un’espressione accogliente. Questo fa imbestialire anche un santo, fortunatamente nessuno mai è arrivato a picchiarmi, ma a volte ho sentito che ci mancava proprio poco.
    Non so se ho risposto alla tua domanda, altrimenti fammi sapere
    un abbraccio

    #4565 Risposta

    Chiara

    Cara Raffaella,
    sono molto incuriosita dalla tua modalità, come da quella di tutto l’ennegramma, solo che ci sono reazioni a me più vicine come quella dei 4 e reazioni per me lontane come la tua che per questo mi incuriosisce ancora di più. Mi chiedo, quando rispondi con calma e flemma, cosa succede dentro di te? Non c’è proprio neanche un briciolo di fastidio per chi ti sta facendo arrabbiare? Senti un senso di superiorità verso di lui e soprattutto cosa pensi in quel momento mentre urla?
    Se ti va e se non sono stata invadente, rispondimi:)..
    Un bacio. Chiara

    #4566 Risposta

    Raffaella Foggia

    No che non sei invadente, è solo un po’ difficile rispondere, ci proverò: allora quando mi urlano contro, per prima cosa è come se mettessi il silenziatore, tutto comincia a svolgersi al rallentatore… non è un senso di superiorità nei confronti dell’altro quello che provo ma una specie di sentimento di aqutocompiacimento per riuscire ad oppormi a quella che sento come una violenza in modo tranquillo. Per me esprimere fastidio significa davvero considerare l’altro con profondo distacco emotivo, lo so quando dico di cancellare le persone non è facile da comprendere imagina che l’altra persona comincia a perdere consistenza fisica è questo che significa per me… Se non sono stata chiara e se hai altri quesiti, sono qui. Baci

    #4567 Risposta

    Chiara

    Adesso mi è molto chiaro! Grazie Raffaella.
    E’ una modalità che ammiro molto proprio perchè è molto lontana da me. Magari riuscissi a distaccarmi…:)..Baci. Chiara

    #4568 Risposta

    Raffaella Foggia

    Di solito io invidio chi riesce ad esprimere la rabbia, pensa un po’….. Comunque credo che il confronto su temi come questi permetta non solo una crescita personale, ma anche la possibilità di comprendere l’altro nelle sue manifestazioni emozionali, che ne dici? A presto Raffaella

    #4569 Risposta

    Elisabetta

    Io posso capire Raffaella quando dice di difendersi “cancellando” dal suo mondo affettivo le persone quando in qualche modo si sente offesa. In passato automaticamente anche io mi adoperavo per questo, però anche ora mi rendo conto che la mia era una reazione di vendetta quindi un modo di manifestare in modo passivo una grande dose di aggressività, che forse non ho in genere la forza o il coraggio di esternare. Per me il conflitto è difficile da sostenere, ho la sensazione di non farcela, a volte penso che chiarirsi o parlarne non serva a niente, che sia tutto inutile, così preferisco ritirarmi e lasciare il campo. Sto cercando di cambiare anche questa modalità perchè in fondo penso che veramente non sia giusto prendersi il diritto di cancellare una persona e privarla del mio affetto solo perchè magari involontariamente mi ha ferito. In fondo in questo modo oltre a toglierlo agli altri anche noi ci priviamo di un affetto.

    #4570 Risposta

    Marina Pierini

    Cara Raffi, ok…mi hai detto di cosa ti rimproverano gli altri quando in qualche modo manifesti la tua rabbia…passo allora alla domanda numero due…ma tu cosa provi se ti osservi con gli occhi altrui? Insomma, in un momento di tranquillita’…ti e’ mai capitato di ricordare l’espressione addolorata o frustrata di un interlocutore che magari pur urlando o in modo sofferto e antipatico ha solo cercato di contattarti profondamente, trovando se non il vuoto, quantomeno un muro? Il muro di chi prende la distanza e non cerca di trovare l’altro insomma. Non hai pensato mai, vedendoti con gli occhi dei suoi rimproveri, che magari aveva ragione, che sottrarti in qualche modo vi impoveriva privandovi di un vero scambio, un vero e profondo confronto? Ovviamente non ci conosciamo bene quindi parlo descrivendo quelle che sono state le mie sensazioni quando mio Padre 9 faceva come fai tu. Magari tu non ti sei mai trovata in una situazione cosi’ sofferta quindi questo lo metto in conto….Insomma non vi sembra che l’umilta’ dello sguardo su se’ stessi sia il passo indispensabile per consentirci un vero cambiamento? Prima ancora dell’umilta’ nella relazione con gli altri..

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