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Questo argomento contiene 44 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Antonio Barbato 13 anni, 2 mesi fa.
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Antonio BarbatoMicheal Goldberg un insegnante americano autore di diversi libri sull’EdT ne ha dedicato uno ad Ulisse ed ai suoi viaggi. Secondo la sua analisi ognuno dei personaggi principali che Ulisse incontra nel suo peregrinare rappresenta un tipo dell’Enneagramma. Che ne dite? Vogliamo divertirci anche noi e cercare di fare un’analisi dei suoi incontri?
Carla BasagniCara Marina,
la tua spiegazione è chiara. Grazie di avermi dedicato un po’ di tempo per rispondere. Con un bimbo molto piccolo, come il vostro, si può fare solo quando finalmente si è addormentato.
Carissimi saluti a voi tutti.
un atomoDirei che la Circe è un 2. Forse Penelope è un 9 ma il suo agire non mi sembra inutile , in fondo è l’espediente che l’ha salvata dai Proci cioè da una vita che non voleva, anzi a dirla tutta mi sembra una bellissima parabola di come vivere la vita, in fondo tutti noi non facciamo che tessere e disfare. Non mi sembra un atteggiamento passivo ma consapevole, non ha la forza oggettiva per opporsi, ma può rimanere se stessa con la tela dei suoi giorni. Ulisse credo anch’io sia un 7.
Carla BasagniEffettivamente, la maga Circe è quasi il prototipo della grande seduttrice, come può essere il Due di tipo Sessuale. Penelope è la sposa fedele, nella tipologia Nove la vedo proprio bene. La ninfa Calypso che, innnamoratasi di Ulisse, lo trattiene a lungo e lo nasconde nel chiuso della grotta dove abita, potrebbe essere una Cinque. Nausicaa non mi sembra abbastanza ben caratterizzata per individuarne la tipologia. Ho riguardato un po’ i vari personaggi e popoli che incontra Ulisse nel suo viaggio e ho trovato degli interessantissimi “Lotofagi” che, avendo mangiato il fior di loto, si dimenticano di se stessi, come nella dinamica profonda del Nove. I Proci, che insidiano il trono del re Ulisse, in sua assenza, non saranno per caso riconducibili alla tipologia Quattro?
Marina PieriniE se Calipso fosse un 3..2? Non ricordo bene alcuni personaggi ma l’Odissea mi sa tanto di storia molto ricca di 7 e di 2. Polifemo non potrebbe essere un 9? Mi sembra troppo tonto per essere un 8 ma posso sbagliare! I personaggi nei miei ricordi sono diversi da quelli che poi si ritrovano andando a leggere il libro!
Antonio BarbatoCominciamo col dire che il libro di Goldberg è davvero interessante, perché riesce a parlare di EdT senza nemmeno citare un tipo o il simbolo. Secondo lui vi sono rappresentati tutti i tipi e, questo, normalmente non si trova in molti libri o film. A parte Penelope che è un evidente tipo Sei (altra prova per chi legge: perché è così evidente?) ma non viene rappresentata molto nell’Odissea, i personaggi, o gli episodi, che rappresentano i nove tipi sono i seguenti : Lestrigoni, Ciclopi, Sirene, Calypso, Circe, Lotofagi, Eoliani, Feaci, Isola di Elio e Scilla e Cariddi. Carla ha correttamente individuato i Lotofagi come Nove, visto che vivono in indolenza ed in un profondo sonno esistenziale, ma mi attendo qualche piccolo sforzo in più per cercare di capire gli altri tipi. Suggerirei di partire dagli Eoliani (Eolo ed i suoi figli) perché è davvero molto acuta la descrizione del loro comportamento che ne da l’Odissea.
Carla BasagniInteressantissimo questo spunto che ci offri, caro Antonio! Dev’essere davvero bello approfondire la dinamica degli enneatipi attraverso la poesia di Omero. Va bene, mi procurerò un’edizione dell’Odissea e comincerò a cercare…A risentirci qui presto,
Carla
Carla BasagniDunque, Eolo e i suoi figli, secondo me, rappresentano l’enneatipo Uno. Perché? Quando Ulisse si avvicina all’isola Eolia, la trova recinta da una muraglia di bronzo indistruttibile, come sono appunto le difese di questo tipo di personalità. Eolo è un padre-despota, che tiene sotto un rigido controllo tutta la sua prole, tanto da imporre regole ferree e anche odiose ai suoi figli , come costringere i sei figli maschi a sposare le sei figlie femmine e a farli vivere tutti nella stessa casa. Nessuno osa ribellarsi alle regole imposte dal padre : il Superio la fa da padrone, nella personalità di tipo Uno. Nel momento in cui Ulisse deve ripartire dall’isola, Eolo gli dà un otre che racchiude tutti i venti impetuosi, bella e anche chiarissima rappresentazione della rabbia e del controllo (l’otre) che sempre la personalità di tipo Uno tenta di esercitare su di essa.
Nella notte, i compagni di Ulisse aprono l’otre, spinti dalla curiosità e dall’invidia per i doni che Eolo gli aveva fatto e quindi si scatena una tempesta di vento – manifestazione della rabbia, in tutta la sua potenza- che scaglia la nave di Ulisse nuovamente sull’isola Eolia. Ma, per la personalità Uno la manifestazione della rabbia è inammissibile (è ammessa solo per un “giusto fine”). E’ questa la ragione per cui, quando il povero Ulisse si presenta ancora da Eolo per chiedergli il suo aiuto, Eolo lo scaccia indignato, definendolo addirittura “obbrobrio degli uomini” e dicendo di non poter fare nulla perché Ulisse si trova in quella condizione per “l’odio degli dei immortali”…
Marina Pieriniommioddio allora io non mi ricordo un accidenti dell’odissea!! e quando se le dicono ste cose??? aiut…. a me il libro!!!! mi arrendo!!!
Antonio BarbatoNo cara Carla, Eolo non è affatto un tipo Uno! Abita su un isola che si sposta continuamente (natante la definisce Omero) ed ha un tale piacere di avere accanto i suoi cari che ha, addirittura, fatto sposare fra di loro e a coppie i suoi figli! Questo per permettere loro di continuare a godere di una quasi eterna giovinezza da dei e non subire le negatività del mondo. Un Uno, come si può vedere in quasi tutto il pensiero apollineo greco, avrebbe in odio un tale atteggiamento e non permetterebbe mai niente di simile. E’ vero che, quando Ulisse ritorna ad Eolia risospinto dai venti, Eolo si rifiuta di aiutarlo di nuovo ed anzi lo scaccia, ma non lo fa certo per rabbia. Quindi????
Antonio BarbatoAtomo, questa è una sfida proprio fatta apposta per te!! Ti dichiari battuta o, come credo, ti butterai a capofitto nelle onde insieme ad Ulisse??
un atomoA volte sei proprio GRANDE,:-) ci sto pensando ardentemente da giorni, con un certo…accanimento (chi sa come mai :-))ma devo confessare che non riesco a sciogliere i nodi come vorrei .
Marina Pieriniok…su eolo avevo ragione, non lo dico per non rovinare la festa…ma Penelope come 6 non lo avrei detto! Certo ragionandoci su, dopo diventa quasi scontato….la maga Circe poi…un’altra sorpresa! Devo veramente rileggere e ritrovare questi personaggi, li ho troppo personalizzati nella mia memoria! saluti a tutti….
Carla BasagniCari amici, io mi ci sono proprio buttata nelle onde insieme ad Ulisse e questa prospettiva mi sta interessando molto. Su Eolo e i suoi figli , a questo punto, non mi viene in mente nulla, ma vorrei parlare di Scilla e Cariddi che, secondo me, sono una meravigliosa rappresentazione della paura del Sei.
Ho letto stamattina presto il passo dell’Odissea che riguarda i due mostri e vorrei scrivere qui qualche riflessione in merito. Scilla e Cariddi sono due mostri orrendi che vivono nascosti e colpiscono “a tradimento” gli sfortunati naviganti che si trovano a passare in mezzo a loro, proprio come nelle peggiori angosce del Sei. Scilla vive in una spelonca, sospesa sul mare, ha la voce di un “cucciolo”, ma è un orribile mostro (interessante questa immagine, se si pensa al Sei). Scilla ha sei teste (le molte facce della paura?), dodici piedi “ancora informi” (infatti non ha radici nella realtà, vive all’interno degli uomini, nella spelonca) e non è visibile. Improvvisamente allunga il collo, afferra i marinai che le passano accanto e li divora. Se gli uomini riescono a superare Scilla, dall’altra parte c’è Cariddi, altro mostro che vive nella profondità delle acque, inghiotte il mare e lo rigetta : se qualcuno passa accanto a Cariddi la morte è sicura. Circe avverte Ulisse che perderà sicuramente alcuni dei suoi uomini passando fra i due mostri e che è impossibile affrontarli direttamente, direi razionalmente, armato da guerriero, com’egli è abituato a fare, perchè sono mostri “immortali”, io intendo completamente irrazionali, personificazioni di tremende angoscie che, da sempre, attanagliano l’uomo. Paura ed angoscia schiaccianti, pessimismo, sentimento di impotenza….Non siamo, qui, in pieno clima Sei?
un atomoEppure per Scilla e Cariddi avevo pensato al 3…Maschera ed inganno…..Circe la vedevo come un 2 ma riflettendo ora sono più propensa per un 5.
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