Ulisse e i suoi viaggi

[Carla Basagni]

Io invece ho pensato al Tre per le Sirene. Credo che rappresentino bene le illusioni, gli inganni e anche le apparenze, da cui così spesso gli esseri umani si fanno incantare, perdendo di vista obiettivi più sostanziali. Le sirene sono circondati dai mucchi di ossa degli uomini che si sono persi dietro a loro. Seguendo la loro voce melliflua, questi uomini hanno trovato in realtà…il vuoto e poi..la morte.
Certo mi rendo conto che immagini poetiche come queste si prestino a diverse interpretazioni e questo è anche il bello del gioco. Però Circe come Cinque faccio veramente fatica a vederla. Ho riletto il capitolo a lei dedicato e la dea dispensatrice di filtri magici, mi sembra così manipolativa, così animata dal desiderio di tenere tutti in suo potere che non posso fare a meno di vederla come Due.

[Antonio Barbato]

La cosa bella di questo tema è che mi sta costringendo a rileggere l’Odissea, abbandonata come lettura sin dalle suole medie ed ormai quasi ricordo sfocato. Ho riletto l’episodio di Scilla e Cariddi e sono giunto a pensare che i due mostri fanno un tutt’uno, l’uno non sarebbe pericoloso senza l’altro. Quello che serve, davanti a loro, è mantenersi estremamente efficaci, saper scegliere il male minore. Circe è dura quando senza mezzi termini dice ad Ulisse che dovrà perdere sei compagni se vuole superare lo stretto, ma lo sta anche invitando a guardare la verità, a non farsi ingannare dal guaito di cucciolo di Scilla ed a ridurre il danno nel miglior modo possibile. Mi pare possibile di riassumere il concetto di Circe con queste parole; Ulisse sii efficace ed efficiente, sacrifica alcuni uomini e non cercare di metterti a combattere perché non ne avresti, in questo caso, alcun vantaggio.

[Marina Pierini]

…..che casino!!

[Carla]

oddio…non penserete mica a Circe come Otto, per caso?

[Antonio Barbato]

No, assolutamente. Non ho parlato della durezza di Circe per dire che è un Otto, quanto, piuttosto, per sottolineare che lei dice ad Ulisse quanto gli costerà superare Scilla e Cariddi. I due mostri non sono ben disegnati dal punto di vista caratteriologico, però è necessario che Ulisse sia ultra efficace se vuole passare oltre. Da questo punto di vista l’esperienza è, probabilmente, un’esperienza che richiama alla mente le caratteristiche di un Tre. Aggiungo che Atomo ha ragione quando, fra l’altro, sottolinea che i due mostri possono essere visti come maschera ed inganno. Non solo perché Scilla inganna i viaggiatori col suo guaire da cucciolo, ma anche perché Cariddi inganna ancora peggio dato che il mare, quando le non lo risucchia, sembra pacifico ed inoffensivo.

[un atomo]

Per Circe avevo pensato ad un 5 perchè lei che è una donna grazie alla conoscenza delle arti ermetiche è diventata una dea. Il potere di Circe risiedeva in particolare nella conoscenza del circolo zodiacale o ruota del destino, sintesi delle segrete leggi che regolano l’universo.

[Marina Pierini]

…e viveva sola su un’isola…

[un atomo]

Già:-)

[Antonio Barbato]

e, quando Ulisse supera il suo inganno, mostra tutta la sua debolezza e la sua paura davanti all’aggressore che ha superato la sua difesa!!

[Antonio Barbato]

e, non a caso, trasforma in lupi, leoni o porci gli esseri umani che hanno ceduto alle lusinghe dell’istinto e non sono stati capaci di ragionare con mente lucida e sospetto verso le apparenze…….

[Antonio Barbato]

Eolo, però, resta inespugnato come le alte mura bronzee che circondano la sua isola viaggiante……

[Antonio Barbato]

Espugniamo Eolo che ha inaridito questo thread…Eolo è un classico Sette del sottotipo di Conservazione. Molte cose concorrono a questa convinzione. In primo luogo il fatto che perfino il posto ove lui ed i suoi figli hanno dimora non è un posto fisso ma un’isola viaggiante (bella metafora della attrazione del Sette per il mutamento continuo), poi la considerazione che per tenere tutti i figli vicini li ha fatti addirittura sposare fra di loro, infine la paura che mostra quando Ulisse torna dopo l’episodio dell’otre e che lo spinge a mandarlo via cambiando completamente il so primitivo atteggiamento di curiosità. Il Sette è uno dei tipi meno facilmente compresi, perché troppo spesso se ne vede solo il lato ottimista senza prendere in considerazione gli aspetti di ansia, paura ed irrealtà che sono presenti in esso.

[un atomo]

Io ero abbastanza convinta nell’identificare Eolo in un 7, ma non ho osato…a questo punto mi butto e dico..Lotofagi 9 come ben spiegato da Carla, Ciclopi 8, Isola di Eolo 7, Circe 5 per le ragioni che ho già esposto, Scilla e Cariddi 3 come già detto in un precedente post, I Lestrigoni 6, Calipso un 2, i Feaci 1….emh…mi manca un tipo 4…perchè???Non è nel tuo elenco ma io avevo pensato all’Ade come esempio simbolico per un 4: Ade come il luogo dove parte il viaggio iniziatico per tornare alla fonte originaria che il 4 teme di aver perso, o comunque dalla quale si sente scollegato. E’ così per Ulisse, ed è così per Enea. Questo partire dall’ombra e dal buio, da una zona che è dolore ed è collocato in un posto profondo…non è molto quattresco?? E poi in fondo questo posto oscuro è pur sempre un posto speciale per privilegiati che compiendo imprese eroiche , nello sforzo di ‘essere degni’ comunque tornano indietro a compiere un diverso destino, Come è romantico….me lo sento risuonare dentro 🙂 🙂 :-))))) Lo dico con molta molta ironia ma è proprio l’immagine inconscia che ho del mio percorso esistenziale,pesanteeeee

[Teresa]

…vabbè, mi tocca riprendere a leggere l’Odissea….!!!!

[Utente Ospite]

…atomo mi hai fatto venire in mente la casa di asterione di borges! Però Ade non è invidioso, almeno io ricordo che è abbastanza neutrale, indifferente alle cose del mondo esterno e non nutre livore nei confronti di Zeus. potrebbe essere un personaggio 5 piuttosto che 4…ma non ci scommetterei un solo capello perchè mi sono resa conto che dovrei rileggere l’odissea per scardinare falsi ricordi! Eolo era l’unico che avevo azzeccato al primo colpo… :-(((

[Autore]

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