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Questo argomento contiene 12 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Alessia 13 anni, 1 mese fa.
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Antonio BarbatoHo letto in silenzio, con un crescente senso prima di incredulità e, poi, di fastidio, una serie di interventi sul forum che non mi sono apparsi per nulla coerenti con lo spirito che anima, o dovrebbe animare, una Associazione di Promozione Sociale come la nostra. Qualcuno, probabilmente, ha ritenuto di potersi innalzare senza titolo su di un piedistallo. Qualcun’altro, nella foga della discussione, ha dimenticato qualcosa che dovrebbe essere sempre tenuto presente. Io, che di questa Associazione sono stato l’ideatore, il fondatore ed anche l’esecutore pratico, questo qualcosa, invece, ce l’ho ben presente: bisogna cercare sempre quello che ci unisce, non quello che ci separa. Per questo motivo non leggerete in pubblico un mio commento sui fatti esposti nel thread la “Rivista”. Badate bene che non intendo condannare l’impetuosità o il “calore” perché, come ho già scritto in un altro post, io ritengo che “il dissenso sia il sale di qualunque compagine umana, ma che esso è utile e positivo se si esprime rispettando le idee degli altri, altrimenti diventa un elemento negativo e disgregante”. E continuo a credere che “se, poi, diventa aperta manifestazione di aggressività o peggio ancora, deve essere non sopportato”. Sono troppo abituato, nel mio lavoro, a gestire una sessantina di diverse personalità che cercano, ognuno a modo proprio, di far valere quello che reputano vero, per non sapere che i chiarimenti vanno fatti, come farò, in modo che siano disponibili in via riservata e non pubblica. In ogni caso, e dato che la mia stessa carica me lo richiede, preciso che ai sensi dell’articolo 11 dello Statuto, l’unico abilitato a rappresentare ed esprimere la volontà dell’Associazione sono io, e che, pertanto, da parte dell’ASSISE non è stato dato alcun avallo, diretto od indiretto, ai contenuti dell’articolo citato. Aggiungo che, ad evitare spiacevoli ulteriori seguiti, nessuna autorizzazione ad impegnare direttamente, od indirettamente, il nome dell’Associazione è stata data o verrà data (senza preventiva delibera del Consiglio Direttivo) a chicchessia. Invito tutti, pertanto, ad astenersi dal compiere atti che porterebbero, come inevitabile conseguenza, all’applicazione dell’art.2 e all’esclusione dall’Associazione. Nel caso di specie, tuttavia, la citazione in qualità di consulente di un nostro associato non può essere ritenuta, sotto il profilo logico prima che legale, coinvolgimento della nostra Associazione. Diverso, se volete, è il discorso che richiama gli elementi di opportunità a presentarsi in quella veste, ma questo sarà, come gia detto, oggetto di un personale intervento diretto che farò nei prossimi giorni verso tutti gli associati che hanno contribuito alla discussione. A tutti coloro che, saggiamente, mi hanno scritto in via privata, facendomi rilevare, con vari accenti, che questo tipo di confronto/scontro non giova a nessuno, rispondo, anche pubblicamente, che una varietà di uomini esprime una varietà di opinioni e che, per questo motivo, esistono i regolamenti, FRA I QUALI QUELLI DEL FORUM, che, da oggi in avanti, verrano più rigorosamente applicati. Buonasera a tutti. Il Presidente
Alessia PalumboCiao Capitano, come ti avevo promesso sono rientrata (nel Forum, intendo) e SURPRISE!!!! Meno male che la fiammiferina sono io!!!! Leggendo i post sull’argomento mi sembrava di essere protagonista di una seconda guerra fredda, ma USA e URSS all’epoca, forse, erano più diplomatici. Sono d’accordo con tutto ciò che dici e su come lo dici, naturalmente. E anche se non voglio entrare nel merito dell’argomento credo che ogni settore professionale abbia di questi problemi. Nel mio specifico (ambito psicologico) assisto quotidianamente a vari show di colleghi in moltissime trasmissioni televisive ed anche se alcune loro direttive (eseguite su improbabili utenti o pazienti, che dir si voglia) spesso mi infastidiscono, devo ammettere che esiste un rovescio della medaglia: infatti, grazie anche a questi interventi mediatici poco professionali (ma questa è solo una mia opinione), il pubblico e quindi le persone stanno superando l’idea, il pregiudizio, lo stereotipo che lo psicologo è il medico dei pazzi, sentendo questa figura più umana, e quindi più accessibile a tutti. Questo credo che sia un’ottima cosa. Io sono per la divulgazione ad oltranza, certo la scelta del contesto e del contenuto è importante, direi fondamentale, ma sono sicura che, poi, chi vuole davvero approfondire un argomento, prescinderà da come e dove ha letto notizie ed inizierà a documentarsi e farsi una sua idea.
Almeno, personalmente, agisco così.
Se poi posso spararmi un pò di pose e tentare di dare un’interpretazione di ciò che è accaduto nel forum, credo proprio che il vecchio caro Bion e la sua teoria dei gruppi avessero proprio ragione. Molto superficialmente Bion asseriva che in qualsiasi gruppo umano auto-costituitosi si alternavano diverse fasi: una (quella che mi sembra stiamo vivendo in questo periodo sul forum) “primordiale” o basica in cui si costituisce la mente e la comunicazione gruppale. Per intenderci, come riconoscimento primario tutti gli individui parlano la stessa lingua e partecipano al pensiero del gruppo. NOn è un’operazione agevole perchè significa accettare i pensieri che circolano senza sentirsi “invaso”, annullato o indebitamente influenzato. Ciò comporta mettersi in un tempo di attesa senza farsi fagocitare dal senso di vuoto o dall’ansia di perdere la propria individualità e di confondersi con la “mente del gruppo”. Questo stato può portare alcuni membri, se non tutto il gruppo, a difendersi tramite sentimenti ed agiti “primitivi” come impulsività, acting out (fortunatamente in questo caso solo verbali!) e, talvolta, anche al ricorso all’aggressività contro chi si ha la sensazione che abbia tradito il gruppo. Ma per Bion questa condizione è fondamentale per l’evoluzione del gruppo e degli individui che ne fanno parte. Egli dice che i sopravvissuti a questa fase, il recupero di coloro che sono stati utilizzati come obiettivo dell’aggresssione, il chiarimento delle idee comuni e personali e, aggiungo io (scusa BION!) l’intervento del leader come stabilizzatore, permetteranno al gruppo di evolvere e di non sentire la propria identità minacciata da idee che non trovano consenso in tutti i membri. Quindi, se crediamo a Bion, dobbiamo solo essere contenti: il nostro gruppo, seppur virtuale, è in piena evoluzione!
Come al solito vi saluto tutti, ma permettetemi un bacione enorme al mio CAPITANO!!!
Ale
Alessia PalumboVolevo solo rettificare che quel “molto superficialmente” non era riferito a Bion ma alla mia spiegazione della sua teoria sui gruppi! Non mi permetterei mai!
Baci
Maura AnkaaL’intervento di Antonio è per me “giusto”. Giusto interompere quella modalità. E’ vero, lo spirito che dovrebbe animare l’Associazione è quello di associare. Ma esseri umani siamo e le frizioni fanno parte dell’evoluzione. Se non ci fossero vivremmo in un bellissimo paradiso ideale morto. Non sto dicendo che mi piace litigare, sto dicendo che ciò che sta accadendo è secondo me importante e necessario ed esprimo il desiderio che non sia archiviato. E non parlo del litigio personale, quello è per me deviare l’attenzione dal punto centrale. Sono fra gli ultimi arrivati e la mia voce in capitolo è debole, ma vorrei tornare sull’argomento, fuori di qui come suggerito, possibilmente senza nascondere la polvere sotto il tappeto, o sdrammatizzare ironicamente qualcosa che invece è importante. Avrei voglia di scrivere un sacco di cose qui adesso, perché a me non piace trattare le faccende dietro le quinte, ma non lo farò, confidando in un nostro incontro. Mau
Marina MelCondivido la necessità di dialogare sugli aspetti personali in maniera personale per i picchi di comunicazione raggiunti in alcuni passaggi ma condivido anche la necessità che prender spunto da quanto accaduto per dei sani confronti sui principi non sia sbagliato….altrimenti è come censurare il proprio pensiero…..ma forse è prematuro, forse è difficile, forse poco conveniente.
AlessiaSono d’accordo con la necesità di dialogare e il diritto sacrosanto di ogniuno di noi di esprimere liberamente le proprie opinioni. Ma, come ci insegnano gli studi sulla comunicazione, questo si può fare in svariati modi. L’aggressione non è mai produttiva (da che pulpito… eh?!), non porta ad un arricchimento di idee e contenuti, penso che siano stati i toni e le modalità utilizzate a rendere così poco apprezzato e, scusatemi, poco interessante il dibattito su un argomento, che anche io reputo molto importante. E’ capitato anche a me e, per questo ringrazio Giovanna: scrissi una cosa poco carina, anche se ironica (leggi sarcastica) su un politico e con estrema gentilezza mi fu chiesto se potevano rimuovere il mio post, poichè avrebbe potuto dare fastidio a qualcuno. Ho accettato la cancellazione anche perchè mi rendo conto che la comunicazione che si pratica sul forum è un tipo di dialogo molto particolare, non faccia a faccia, per intenderci, e chi legge siamo tutti!
Ci sono alcune occasioni in cui sono per l’autocensura……è anche un ottimo esercizio per limitare la propria reattività, pensare bene a come far arrivare all’altro la propria idea, senza rischiare che il dire certe cose diventi solo uno sfogo personale o, peggio, un’offesa a terzi.
Marina MeleSai le aggressioni non mi fanno così paura. E’ necessario però capire cosa sottintendono…..se sono mirate a livello personale allora sono offensive e, tendenzialmente le respingo ma se sono liberatorie e rimangono dedicate alle situazioni e non alle persone perchè no?
Nei corsi di comunicazione e di vendita si porta, quando il livello di carriera è elevato, la persona ad arrabbiarsi, talvolta, e la si spinge al limite dello stress…solo così si può valutare bene il candidato e la futura capacità manageriale ma tutto questo senza insistere sulle sue cose personali ma sulle sue attitudini…la differenza è sottile ma sostanziale….dopo poi lo si spiega subito e la persona capisce e sente subito come è andato il colloquio.
AlessiaInfatti, Marina, bisogna capire qual è lo scopo e qual è il senso del forum. Credo che tutto l’ambaradam sia successo poichè l’aggressività era diretta a persone e non ci si è limitati a fare una critica, ripeto giustissima, alla situazione, ma è diventato un fatto personale con 2 schieramenti contrapposti. Vogliamo davvero questo?
Marina MeleNo e l’ho ribadito altrove. Non ritengo però fossero due schieramenti. Per quanto mi riguarda non ho condiviso la modalità di fondo, al di la della cosa in se, attraverso cui si è scelto di sollevare la questione……ma aspettiamo di incontrarci così almeno potremo capire meglio…l’importante è che non passi troppo tempo……
AlessiaConcordo.e poi così do un volto alle tue parole.
Marina MeleSi. E questo mi piace molto. Credo che sarà una grande emozione, per me, incontrarvi di persona.
LiaCiao Alessia e come poteva un sette non trovare il positivo … anche in una faccenda così “fastidiosa”? E’ questo che amo dei sette! E sai dopo anni di frequentazione … e di lavoro su di me ho imparato a farlo anch’io! (Un po’!) . Un bacio. Non mi pronuncio sull’argomento perchè sono una frequentatrice saltuaria e disattenta. Ciao
AlessiaCiao Lia che bello i saltuari e i disattenti, di solito sono sola in questi atteggiamenti………..Bacioni
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