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Vittime e Carnefici

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Questo argomento contiene 12 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da  Marina Pierini 13 anni, 2 mesi fa.

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  • #670 Risposta

    Eleonora

    Gli ultimi post sulle donne aggressive mi hanno stuzzicata. E’ stato quasi automatico riflettere sul mio modo di interpretare – a seconda delle situazioni – la parte della vittima e quella del carnefice. Come vivono i diversi enneatipi questi due ruoli? Quando, in ognuno di noi, scatta la sensazione di sentirsi vittima ed anche di crogiolarvisi un po’? Quando e come, invece, diventiamo noi stessi i carnefici facendo subire agli altri quello che non vorremmo mai subire noi stessi? Parliamone, vi va? eleonora

    #6180 Risposta

    Elisabetta

    Pur essendo un 4 non penso di essere particolarmente aggressiva, proprio perchè il sott. sociale rispetto agli altri non si sente autorizzato ad esprimere quella rabbia che è pur sempre presente e che spesso io mi trovo a gestire interiormente senza poi riuscire ad esprimerla apertamente. In genere la mia aggressività si esprime in modo passivo, questo significa che tronco un rapporto senza dare spiegazioni, atteggiamento che oggi cerco di correggere. Sento di essere vittima invece quando sono trattata ingiustamente o quando sento che un rapporto non è sincero o quando gli altri non rispettano la mia sensibilità nel senso che agiscono in modo sgarbato e noncurante dei miei sentimenti.

    #6181 Risposta

    Eleonora

    Eli, sicuramente mi sono persa qualcosa. Da quando e da cosa hai capito di essere un 4?

    #6182 Risposta

    Elisabetta

    Si Ele, credevo di avertelo detto. In effetti ne ho parlato con Antonio perchè il senso di vergogna mi ha accompagnato per tutta l’infanzia, poi crescendo l’isolamento o il piacere di stare sola in casa mi ha incosciamente permesso di evitare questo senso di inadeguatezza che forse non volevo più sentire. Sai che il quattro sociale somiglia un pò al cinque e così veramente ho compreso perchè ti ho sempre sentita così vicina. Comunque Ele anche a te dissi che avevo forti dubbi sul tuo essere cinque forse per la tua dolcezza (il 5 è pur sempre un mentale) che esprime un sottofondo emozionale dal quale si sviluppa questo tuo grande impegno sociale e civile, sostenuto proprio da un forte sentimento di solidarietà verso gli oppressi, i più deboli e verso chi non può difendere se stesso.

    #6183 Risposta

    Marina Pierini

    Quando noi diciamo di noi stessi che non siamo aggressivi secondo me commettiamo un errore Eleonora. Tutti siamo aggressivi. Il punto è che le modalità di espressione di tale aggressività sono differenti. le diverse modalità non vanno valutate con giudizi…del tipo questo modo è migliore o peggiore, perchè si tratta comunque di aggressività e va letta in quanto tale. Scusate se mi fermo su questa precisazione, perchè l’argomento è sottile e invitante. Il non ammettere di essere aggressivi quando si reagisce passivamente è frutto di un alibi che traveste la nostra aggressività di qualcos’altro…ma solo ai nostri occhi. Basta osservare la reazione di chi subisce questa forma di aggressività. Chiunque di noi si sente aggredito reagisce in qualche modo, è parte del nostro istinto di sopravvivenza e non possiamo controllare questa percezione, il nostro ego magari devia certi comportamenti rendendoli meno visibili…ma agli occhi di chi aggredisce, non certo alla percezione di chi è aggredito. Se tu ti sottrai al confronto, come raccontava Elisabetta, ad esempio.. puoi dire a te stessa di non aver aggredito, ma io che subisco il tuo comportamento so bene che non è così, lo percepisco subito per ciò che è. Il punto è….che non esistono donne o uomini aggressivi, perchè tutti lo siamo in senso generale. Dopodichè possiamo esprimere con modalità estremamente fastidiose ed evidenti, oppure meno, il nostro stato. Quando Luca chiedeva spiegazioni sull’aggressività delle sue partner in realtà ha preferito vedersi come vittima di tali comportamenti, piuttosto che chiedersi in che maniera lui partecipasse a quelle situazioni e se non fosse proprio una sua modalità non evidente a farle arrabbiare. Insomma vedersi come vittima significava non chiedersi se la rabbia delle sue donne era una reazione alla sua rabbia passiva, piuttosto che un’azione contro di lui. Io credo che noi ci sentiamo vittime o carnefici solo quando ci fa comodo sentirci tali. le razionalizzazioni sono il passo successivo che sostiene la nostra scelta inconscia. Spesso le negatività che noi attribuiamo ai nostri interlocutori, non sono altro che la nostra stessa negatività, solo che non vogliamo contattarla….non vogliamo prenderne atto…in quel gioco infinito di proiezioni e rispecchiamenti.

    #6184 Risposta

    Eleonora

    concordo pienamente con quanto dici, Marina. Solo le modalità espressive dell’aggressività sono diverse. ora vado davvero di corsa ma appena possibile vorrei ritornare al tema centrale del mio post, magari iniziando da me, ossia: in che modo e in quali situazioni tendiamo ad essere vittime ed in quali altre siamo carnefici? x Elisabetta: no, Eli, non lo sapevo… ehi! ma quanti 4 nascosti ci sono? 🙂 Come avrai capito, anch’io mi sono convinta di esserlo…mi ero dimenticata di tutta la vergogna provata fino all’adolescenza e a tutto quello che ho fatto per distanziarmene… un bacione.

    #6185 Risposta

    Elisabetta

    Perchè hai avuto l’impressione che avessi fatto una valutazione di giudizio nel considerarmi poco aggressiva Marina ? Quando ho affermato di avere un temperamente poco aggressivo volevo solamente dire che rispetto ad altri caratteri che con più frequenza esprimono rabbia ed aggressività, io sento di potermi esprimere in tal senso solo quando l’ingiustizia che subisco mi colpisce nel profondo e sento di essere vittima di una situazione nella quale credo di dover reagire tirando fuori quella parte più aggressiva che spesso tende a soccombere o che mostro solo in modo passivo. Non è positivo il fatto che io faccia fatica a reagire, anzi a volte me ne faccio un cruccio perchè specilamente in passato avevo la paura di non riuscire a difendermi e credimi che non è una bella sensazione. Certo tutti siamo aggressivi credo comunque che la frequenza e l’intensità con le quali gestiamo la rabbia siano molto differenti.

    #6186 Risposta

    Marina Pierini

    Carissima Eli….mi fa sorridere tantissimo questa cosa…e quando ti ho scritto che ho avuto l’impressione che TU avessi fatto una valutazione di giudizio? Io ho parlato in senso generale, anzi ho usato un tuo esempio per chiarire un mio pensiero, ma davvero non ho inteso nè implicitamente nè esplicitamente dire che tu lo affermavi. Questa cosa mi fa sorridere perchè sto scoprendo che il gioco degli specchi e delle proiezioni è veramente a getto continuo in moltissimi momenti relazionali, e in genere noi spendiamo una marea di energie a “reagire” a cose che abbiamo sentito addosso per motivi differenti dalle intenzioni dei nostri interlocutori. Anche questa è una forma di aggressività, sopratutto se la nostra reazione è quella di difesa…e credo che questo in qualche modo confermi quanto io scrivevo.

    #6187 Risposta

    Elisabetta

    Hai ragione ho abboccato come una carpa !!

    #6188 Risposta

    Marina Pierini

    Eli consolati…perchè quello che è accaduto, è solo un esempio banalissimo di quello che ci succede continuamente. Nessuno di noi ne è immune. Comincio a rendermi conto con una nuova percezione delle cose, che davvero ci stanchiamo tantissimo a reagire a stimoli che sono tali solo per noi, e che non lo erano nelle intenzioni originarie. Più il nostro interlocutore è in una fase di minore integrazione, più lo scambio diventa disarmonico e teso. Questo vale anche per noi stessi, ovviamente. Sto imparando che quando questo accade, e c’è qualcuno che mi spinge verso una direzione in cui possa dialogare meglio coi suoi fantasmi anzichè con me, io non rispondo e ammetto di non poter rispondere. La reazione più frequente è prima di sorpresa, poi di insistenza, poi di forte irritazione. Noi vogliamo che gli altri interpretino un ruolo identificabile, collocabile, vestibile di ombre nostre…lo vogliamo tutti con una intensità ottusa, cieca….così che anche noi possiamo continuare ad interpretare il ruolo che ci siamo scelti. Finiamo col provare emozioni negative e violente contro chi non ci da quello che vogliamo. E’ inquietante, quando non mi ispira comprensione o compassione.

    #6189 Risposta

    Antonio Barbato

    Hai detto bene, Marina, è inquietante ed anche stancante e fastidioso, ma se non veniamo meno alla nostra integrità ed alla nostra compassione, ci poniamo noi, e per questo dovremo ringraziare l’altro, nella posizione di potere dire no o si senza sentirci cattivi o compiacenti.

    #6190 Risposta

    Antonio Barbato

    Scrivo quasi automaticamente questo post, perché mi sembra utile ricordare che una modalità aggressiva è presente in tutti noi e che, proprio per questo, cerchiamo accuratamente di convincerci che, invece, noi non lo siamo per niente. Da questo punta di vista è didattico osservare che il Nove, che ha una specie di inibiizione della rabbia, è forse il tipo che più esprime aggressività senza nemmeno percepire di farlo.

    #6191 Risposta

    Marina Pierini

    Io parlerei anche delle forme di aggressività che hanno una maggiore presa su di noi. Voglio dire, al di là delle varie modalità di espressione/inibizione della nostra rabbia non è detto che quello che mi fa reagire sia una modalità simile alla mia. Anzi devo dire che molto spesso sono proprio le modalità opposte alla mia che maggiormente mi colpiscono e mi portano a reagire senza nemmeno rendermene conto sul momento…

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