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Antonio Barbato

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  • in risposta a: MONTECRISTO: L’ostinata vendetta di un Quattro #8358

    Scusate, ho dimenticato la firma. Sono Antonella, alias Van

    in risposta a: MONTECRISTO: L’ostinata vendetta di un Quattro #8357

    Bravo Alfredo, il tuo articolo è ottimo, molto ben scritto, e l’analisi lucida e accurata.
    Un piccolo commento a quello che ha scritto Gloria: ho letto il libro anni fa e dunque i ricordi non sono freschissimi, ma mi sono rimaste forti alcune impressioni.
    Una di queste riguarda i molti anni vissuti a Dantes nella sua oscura e orribile segreta, in completa solitudine (prima dell’incontro con Faria). Sono pagine di una pena, di un tormento!… Dumas è straordinario nell’accompagnare il lettore in questo viaggio all’interno di Dantes, fino ai limiti estremi di una sofferenza atroce. Non credo si possa dire che il protagonista eviti di “sentire il dolore, la perdita, la sconfitta, il mancato riconoscimento, il contatto profondo con sé” citando le tue parole, Gloria. Al contrario, Dantes beve l’amaro calice fino all’ultima goccia, sprofonda fino in fondo nel dolore della prigionia (che, per quanto ne sa lui, finirà solo con la morte), esplora pienamente tutti i sentimenti scatenati dalla sua disgrazia, dal suo personale viaggio nell’inferno.
    Tanto che, mi ricordo, quando finii di leggere il libro, mi chiesi se tutto quello che gli era capitato in seguito era successo davvero. Faria e i suoi insegnamenti, l’evasione a rischio della vita, il tesoro da Mille e una notte, i suoi molteplici travestimenti, i piani di vendetta congegnati con incredibile astuzia e messi in atto con una perfezione da equilibrista che cammina su un filo, ad altezza vertiginosa, con l’abisso che si spalanca sotto di lui… un prestigiatore, un demiurgo che inventa e dà vita alle storie e ai destini altrui secondo la sua fantasia. Una specie di delirio di onnipotenza.
    Ricordo di essermi chiesta – e se Dantes in realtà non fosse mai evaso dal sotterraneo di quel castello, isolato su uno scoglio in mezzo al mare? Se tutto quello che succede nella seconda parte, anzi già dall’apparizione di Faria (come per un bambino che per non sentirsi più solo si inventa un amico immaginario) fosse solo un’invenzione della sua mente, per non impazzire? Non è solo il desiderio di vendetta per ristabilire la giustizia; soprattutto il desiderio di tornare al calore e alla luce, alla vita nel mondo, di scappare da quella specie di bara buia e fredda in cui è stato chiuso per sempre; ed è impossibile, irrealizzabile. Così, non avendo altra possibilità di fuga, trova la via di fuga dentro di sé – nella fantasia. E si racconta una storia; cosa potrebbe succedere se riuscissi ad evadere? Facciamo finta che… Ma in realtà Dantes è restato per sempre in carcere.
    Naturalmente questa è una mia personale elucubrazione senza fondamento nel testo di Dumas. E’ nata dal fatto che le avventure rocambolesche di Dantes dopo la fuga sono talmente pazzesche e incredibili da suscitare un effetto quasi onirico, allucinatorio.
    Mi andava di comunicarvi questa mia sensazione di ambiguità nella lettura del libro, anche se non credo che sia particolarmente utile ai fini dell’Enneagramma.
    Quello che invece ha più direttamente a che fare con l’ Enneagramma, è la domanda che mi fa piacere fare, in particolare ai Quattro che conoscono il libro.
    E’ questa: in che modo secondo voi si manifesta l’Invidia nel personaggio di Dantes? E non parlo dell’ingiustizia che gli viene fatta, del suo macerarsi in carcere col pensiero che tutti gli altri, i suoi aguzzini, sono liberi e felici fuori. Mi sembra che il confronto fra la propria disgrazia di innocente e il trionfo dei cattivi sia un passaggio obbligato, e credo che nessun enneatipo possa saltarlo.
    Parlo invece del personaggio Dantes prima della disgrazia. In che modo si manifestano l’Invidia e l’Insoddisfazione? Dantes è un uomo che ha ciò che vuole; è amato dalla donna che ama e che presto sposerà, è apprezzato nel suo lavoro, è giovane e pieno di forza e di speranza per il futuro, pieno di fiducia negli esseri umani e di entusiasmo per la vita.
    Mi sembra che invece siano proprio gli altri, i serpenti velenosi che lo circondano, a essere invidiosi di lui e della sua felicità. E per la loro invidia e i loro intrighi lui finisce in carcere e perde tutto.
    Tutto quello che gli succede dopo, e la sua evoluzione interiore, è da Quattro.
    Ma se gli invidiosi non avessero tramato ai suoi danni, cosa ci sarebbe di Quattro in Dantes? Sarebbe probabilmente una persona realizzata e contenta di sé, almeno a giudicare dai dati che Dumas ci mette a disposizione.
    Io ho provato a darmi qualche risposta, ma mi farebbe piacere sapere che ne pensate voi, se vi va di pensarci.
    Baci a tutti e ancora grazie ad Alfredo

    in risposta a: Il mio non compito #8343

    Fatima, riconosco pienamente la paura di non saper fare, o meglio di non riuscire a fare le cose “alla meglio” e in linea con l’idealizzazione che abbiamo della tali cose…e conosco bene poi a cosa porta: Non fare.
    Pensa che in me è talmente radicata la vergogna che mi porta a non voler fare. Nel senso è talmente tanto il disagio nel dover fare qualcosa che so che mi farà sentire a disagio, che realmente percepisco di non desiderarla, di non volerla (per esempio la spesa….mi passa la fame..oppure un corso di fotografia…ma a me non è ke piaccia tanto la fotografia ecc ecc)
    Fino a non sapere davvero quali sono i miei desideri e cosa davvero mi piace fare. In questo momenti (almeno finchè la luce non proverrà da me) seguo le indicazioni di quelli che per me hanno un'”intuizione superiore”, per far si che le mie di intuizioni possano farsi strada tra il pantano della vergogna. E così è stato con l’analisi di Ophelia. Non immagini che fatica abbia fatto..sia per il personaggio che non riconoscevo in me, sia per paura di esprimermi in un italiano non proprio corretto e sia per il timore di risultare banale…Ed invece, è stata proprio una grande soddisfazione, sia per le sensazioni che ho vissuto nel redigerlo che per il riconoscimento ottenuto alla fine. In bocca al lupo!!

    in risposta a: IO E LA FINE DI UN TRAVAGLIO #8341

    Fedele? Avevi un registratore nascosto? 🙂

    in risposta a: Venticinque anni di Enneagramma #8330

    Grande Antonio! E perché non festeggiamo con una torta a forma di Enneagramma? 🙂

    in risposta a: MONTECRISTO: L’ostinata vendetta di un Quattro #8329

    X Gloria e x Antonio: Cara Gloria fai un’osservazione interessante: l’ostinazione del quattro gli preclude il contatto più profondo con sè stesso? I quattro fanno i tuffi dentro sè stessi ma nel pantano dei loro pensieri. un quattro Ostinazione o un quattro Travaglio hanno pur sempre degli isntinti carenti e in questo senso non si può dire che siano totalmente in contatto con sè, nel momento in cui non vedono o non danno sfogo a quelle energie. E’ la mia rudimentale risposta, anche se non mi sento di dire che sia completa. Antonio, aiutaci tu! Che ne pensi?

    in risposta a: la paura fottuta di incontrare il bambino interiore #8328

    Interessante questa risposta. Un piccolo bignami su come i Due reagiscono all’autorità. Molto utile. Cristiana è un due Privilegio?

    in risposta a: la paura fottuta di incontrare il bambino interiore #8325

    C’è molto di più, cara la mia allievuzza, del non fare quello che ho detto di fare, perché è “noioso e poco interessante”. Il punto è che qui c’è un “compito” assegnato da “un’autorità” e il tuo atteggiamento davanti a questo. Non a caso come terzo compito io avevo detto a coloro che non avevano fatto l’esercizio, di indagare attentamente i motivi per i quali si erano rifiutati, perché in quella resistenza, c’è una mare di consapevolezza che può venire a galla.

    Ora cerchiamo di capire cosa ci potrebbe essere dietro al tuo atteggiamento……

    Potresti ritenere che “l’autorità” è incapace o illegittima, quindi non sa cosa è utile fare per te o è arbitraria (in questo caso, però, dovresti chiederti perché segui il corso),

    oppure che stai solo riaffermando il tuo principio di auto determinazione (in questo modo affermando che tu sei “libera” e nessuno ti deve dire nulla),

    potresti volerti ribellare all’autorità perché il tuo bambino dominante è quello ribelle (che ha imparato che gli è più utile rifiutarsi piuttosto che compiacere),

    potresti sentire che rifiutarti è il mezzo migliore per ottenere un’attenzione “particolare” (il Privilegio di avere una risposta pubblica lo hai avuto, ovviamente, solo questa volta e non lo avrai più),

    potresti sentire di non volerti assimilare al resto del gruppo perché le regole che valgono per loro non possono valere anche per te,

    potresti inconsciamente desiderare la condanna dell’autorità (qualcosa del tipo… poiché non hai fatto i compiti e ti rifiuti di riconoscermi come autorità, io ti espello dal gruppo), in modo da potere fuggire dall’esperienza che stai facendo senza sentirti in colpa per qualcosa che hai fatto,

    potresti affermare…ma io ci ho provato, ma non era adatto a me (cercando di ridurmi implicitamente all’impotenza con l’accusa di non aver saputo ben valutare quali fossero le tue reali possibilità)……

    Ecco, queste sono alcune delle motivazioni che potrebbero essere alla base della tua motivazione e sulle quali devi fare opera di consapevolezza….Detto questo…….Tu il lavoro lo farai…..perché le persone del gruppo debbono essere e sentirsi tutti di aiuto e di supporto all’altro e nessuno può e deve fare eccezione……

    in risposta a: MONTECRISTO: L’ostinata vendetta di un Quattro #8273

    grazie, sono commosso…. 🙂

    in risposta a: Carnage-Film #8272

    Lessi allora la vostra interpretazione dei Tipi dei protagonisti, Antonio e Marina,ma non ebbi il tempo di aggiungere che anche io non trovai bello il film quanto invece freddo e di poco spessore ma, come sottolineo all’inizio del post, penso fornisca una straordinaria vetrina sulle maschere-Tipi dei 4 protagonisti. E’ solo un film utile ai fni dell’EdT insomma poi non vale granchè (quasi nulla) come film perchè non cattura ed emoziona. Baci a tutti, Marialessandra/Chicco di grano

    in risposta a: Il seminario sui Sottotipi:condivisioni e commenti #8271

    Angelo sarebbe Marialessandra

    in risposta a: Il seminario sui Sottotipi:condivisioni e commenti #8270

    Cara Vivi, ti leggo solo adesso ed è piacevolissimo ricevere un tuo feedback. Grazie per ciò che scrivi a me e condivido la tua percezione di un’atmosfera generale di appassionato interesse per l’EdT, atmosfera resa speciale perchè fatta da belle persone, come davvero siete tutti voi. Buone vacanze a tutti, arrivederci a settembre.

    in risposta a: chiedo aiuto!!! #8267

    Ci vorrebbe un volumetto tutto per questo sottotipo, gentile Carla, anche perché, se si dicesse di meno, gli stessi si sentirebbero maltrattati ed offesi perché, ancora una volta, non si è capito lo sforzo che ci mettono nel rendersi difficile la vita :):):):)

    L’articolo ed è leggibile anche se non è elencato fra gli “ultimi articoli” perché la nuova rivista ne ha contenuti ben 16 (una ns. rivista ne contiene in media 6 e l’EM, la rivista più di rilievo nel mondo, arriva massimo a 7/8) e, quindi, non riesce a renderli tutti visibili. Io ho trovato tutti gli articoli interessanti e mi farebbe piacerebbe leggere i commenti sul contenuto e sulle idee espresse, perché ritengo che si possa imparare molto da essi. Un bacio a tutti.

    Angelo è l’Id utente che Antonio mi attriibuì per accedere alla parte riservata, anche se stamane compaio anche come Maria Ale.. Saranno rifiniture da webmaster e sito in manutenzione e limatura, no problem.. in ogni caso sono io ad averti risposto: Marialessandra! :))

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